mercoledì 14 novembre 2012

L' IMPERIALISMO


Sfide per l'egemonia mondiale: l'imperialismo.
L'imperialismo, movimento di conquista coloniale, si sviluppò a fine '800: i paesi coloniali, fonti di materie prime, vennero sfruttati per esportare e commerciare le materie sul mercato mondiale. Essere impegnati all'estero inoltre distraeva l'opinione pubblica dai problemi di politca interna ( tensioni tra ricchi e poveri). In quel periodo poi i pregiudizi sulle razza offrivano una comoda giustificazione alle mire coloniale: il dominio esercitato su altri popoli veniva visto come una missione di civilizzazione da parte dell'uomo bianco nei confronti dei "selvaggi". I paesi maggiormente sfruttati furono Africa e Asia.
La fine dell''800 vede gli U.S. attraversare uno straordinario sviluppo economico. L'imperialismo li spinse ad acquistare l'Alaska dalla Russia e ad annettersi le Isole Hawaii anche le Filippine finirono sotto il controllo americano.
Il Giappone fino ad allora nazione molto chiusa ai rapporti con l'occidente, iniziò ad aprirsi ai commerci con gli stranieri. Questo contribuì alla modernizzazione del paese e allo sviluppo industriale. Anche qui ci furono mire imperialistiche infatti all'inizio del '900 estese il proprio controllo sulla Manciuria e sulla Corea.
Tra il 1871 e il 1914 ci fu molta competizione fra gli stati europei per le conquiste coloniali Bismarck, il cancelliere tedesco, che da sempre temeva la Francia riuscì ad "isolarla" stipulando la Triplice Alleanza con Austria e Italia. Questo generò un equilibrio che cominciò a cedere quando uscito Bismarck dal governo, anche la Germania attuò le sue mire colonialistiche.
La Francia allarmata si alleò con la Russia (Duplice Alleanza) ed entrambe formarono nel 1907 la Triplice Intesa con l'Inghilterra.
Con l'attentato di Sarajevo in cui viene ucciso l'arciduca d'Austria Francesco Ferdinando, si ha l'inizio della Prima Guerra Mondiale: il sistema di alleanze che si era formato in Europa trascinò via via tutti i paesi in guerra.
All'inizio l'Italia dichiarò la sua neutralità anche se al suo interno la nazione era divisa fra chi voleva intervenire e chi invece no. Nel 1915 Salandra (capo del governo succeduto a Giolitti) firmò il patto di Londra con cui si impegnava a entrare in guerra insieme alla Triplice Intesa in cambio avrebbe avuto Trentino Alto Adige, Venezia Giulia, Istria e Dalmazia.

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