lunedì 27 novembre 2017

VITA MACHIAVELLI IN BREVE

Niccolò Machiavelli nasce nel 1469 a Firenze, da una famiglia borghese.
Segue una formazione umanistica studiando la lingua e la letteratura latina, ma non il greco.
Interessato alla politica fin da giovanissimo, ricopre diverse cariche pubbliche per il governo fiorentino e ottiene vari incarichi diplomatici che lo portano a viaggiare in tutta Europa.
In Francia conosce la corte di Luigi XIII e lo stato monarchico, che saranno per lui un modello politico, mentre la Svizzera e la Germania lo colpiscono per le antiche tradizioni guerriere.
Ammira moltissimo anche Cesare Borgia  soprattutto la spregiudicatezza, l'audacia e la freddezza.
Nel 1512 l'esercito spagnolo, appoggiato dalle milizie papali di Giulio II, provoca la caduta della Repubblica di Firenze e i Medici tornano a governare la città.
Machiavelli viene licenziato da tutti gli incarichi pubblici e l'esclusione dalla vita politica rappresenta per lui è un durissimo colpo.
Si ritira infatti in esilio a San Casciano dove si dedica agli studi e all'attività letteraria: è qui che scrive Il Principe e La Mandragola.
Dedica Il Principe a Lorenzo de' Medici per cercare di riottenere qualche incarico, ma i Medici continuano a guardarlo con diffidenza.
Dopo la morte di Lorenzo sale al potere Giulio de' Medici che offre a Machiavelli l'incarico di scrivere un'opera sulla storia di Firenze.
Piano piano Machiavelli riesce ad inserirsi nuovamente nella vita pubblica cittadina.
Nel 1527 i Medici vengono cacciati e viene ristabilita la Repubblica.
Machiavelli muore il 21 Giugno del 1527.


sabato 25 novembre 2017

RIASSUNTO LANDOLFO RUFOLO DECAMERONE


  • II giornata - Narratrice: Lauretta
  • Fa parte delle novelle a lieto fine
  • Tema della Fortuna
  • Ambiente marino


Landolfo Rufolo è un mercante di Ravello, sulla Costiera Amalfitana, che intraprendo un viaggio a Cipro per vendere merci preziose. Una volta arrivato, però, si accorge che ci sono molte altre navi che trasportano le sue stesse merci. Per questo motivo non riesce a vendere al prezzo che gli consentirebbe, se non di guadagnare, almeno di ripagarsi quanto trasportato fin lì. Per non finire in completa rovina, allora, decide di mettersi a fare il corsaro per recuperare denaro e ricchezze.
In un anno riesce ad accumulare una grossa fortuna e decide di tornare a casa.
Durante una tempesta in mare viene a sua volta depredato di tutte le ricchezze, la sua barca  affondata e lui è fatto prigioniero.
Un'altra tempesta fa però naufragare la barca dei predoni e Landolfo riesce a non affogare aggrappandosi ad una cassa galleggiante che trova in mare.
Le correnti lo spingono sulle coste dell'isola di Corfù dove viene soccorso da una donna che lo asciuga e gli offre cibo, curandolo e tenendolo a casa sua per dargli tempo di recuperare le forze.
Quando Landolfo sta per ripartire, apre la cassa che lo aveva salvato dalla morte e dentro vi trova molte pietre preziose.
Sbarcato a Brindisi vende le gemme e manda alla donna di Corfù molti denari come ricompensa per averlo aiutato. Gli altri denari invece li conserverà fino alla fine della sua esistenza, senza più sperperarli.


mercoledì 22 novembre 2017

10 FRASI COL PAST SIMPLE

Alcune frasi col past simple alla forma affermativa, interrogativa e negativa

Affermativa

1) I went to the cinema yesterday
2) Laura studied English last year
3)We walked for a mile last night
4)Mike played football last Friday
5)I passed my exam last month
6) We went to Paris last year
7) I was in Rome three months ago
8)Paul called me last weekend
9) She talked to her sister two days ago
10) You had lunch already


Interrogativa

1) Did you go to Madrid last month?
2) Did they play volleyball  last weekend?
3) Did Mark live in London two years ago?
4) Did I listen to music yesterday?
5) Did she like pizza?
6) Did he travel to Dublin last night?
7) Did you call Patrick yesterday?
8) Did we phone our cousins last week?
9) Did Jane brush her teeth?
10) Did you have coffee for breakfast?


Negativa

1) I didn't go to school yesterday
2)Today she didn't have classes
3) She didn't win a gold medal at the Olympics
4) You didn't send me a message last week
5) John didn't write to his sister
6)He didn't sleep all the night
7)Joanna didn't go to Milano last summer
8) You didn't eat pasta yesterday
9) We didn't play tennis last weekend
10) I didn't see Laura at the party





lunedì 20 novembre 2017

ANALISI PADRE DEL CIEL DOPO I PERDUTI GIORNI PETRARCA


Padre del ciel, dopo i perduti giorni,
dopo le notti vaneggiando spese,
con quel fero desio ch’al cor s’accese,
mirando gli atti per mio mal sì adorni,

piacciati omai col Tuo lume ch’io torni
ad altra vita et a più belle imprese,
sì ch’avendo le reti indarno tese,
il mio duro adversario se ne scorni.

Or volge, Signor mio, l’undecimo anno
ch’i’ fui sommesso al dispietato giogo
che sopra i più soggetti è più feroce.

’’Miserere’’ del mio non degno affanno;
reduci i pensier’ vaghi a miglior luogo;
ramenta lor come oggi fusti in croce.


Parafrasi

Signore, dopo i giorni sprecati,
dopo le notti che ho trascorso vaneggiando,
tormentato da quel desiderio feroce che mi è divampato nel cuore,
contemplando i suoi gesti, per mia sventura tanto affascinanti,

fa in modo che, grazie alla tua luce, [cioè la Grazia]
io torni a condurre un vita migliore e a compiere azioni più degne,
così che il mio avversario [il diavolo], pur avendomi teso le sue trappole,
possa uscirne sconfitto.

Sta per finire l'undicesimo anno
da quando fui sottoposto a questo legame [l'amore]
che si accanisce soprattutto con chi è più debole.

Abbi pietà del mio dolore così indegno;
riporta i miei pensieri verso il bene;
ricorda loro come tu, in questo giorno, affrontasti il martirio della croce.


Analisi metrica
Si tratta di un sonetto con schema ABBA ABBA CDE CDE

Figure retoriche
Apostrofe: v. 1 "Padre del Ciel"
Perifrasi: v. 3 "fero desio"
Metafora: v. 3 "s'accese"; v. 5 "col tuo lume" (cioè la Grazia divina); v. 7 "avendo le reti tese" (metafora della trappola)
Chiasmo: v.1 e 2 "perduti giorni... notti spese"
Climax: v.12-13-14 "Miserere... reduci... ramenta" (il climax è di tipo ascendente)

Commento
Petrarca finge di aver scritto questo sonetto, che fa parte della sezione "In vita di Madonna Laura" del Canzoniere,  nel giorno di Venerdì Santo del 1338, cioè l'undicesimo anniversario dell'incontro del poeta con Laura. (questo si capisce dai versi 9 e 14 dove ci sono precisi riferimenti temporali).
La lirica, che si apre con una citazione quasi letterale del "Padre Nostro", è incentrata sulla tematica religiosa: Petrarca mostra di provare disgusto per la passione amorosa, perché è causa di desideri sensuali, di ossessioni che portano l'uomo alla perdizione.
Il poeta desidera purificarsi da questo desiderio terreno, prova rimorso e pentimento.
Nella lirica è presente anche il tema del tempo e della memoria: il passato è visto come il tempo dell'errore, il presente come il tempo dell'incertezza e della precarietà, mentre il futuro è il tempo dedicato a Dio, quando il poeta riuscirà a liberarsi dalle passioni terrene.


sabato 18 novembre 2017

PARAFRASI L'ASSIUOLO PASCOLI

Dov’era la luna? chè il cielo
notava in un’alba di perla,
ed ergersi il mandorlo e il melo
parevano a meglio vederla.
Venivano soffi di lampi
da un nero di nubi laggiù;
veniva una voce dai campi:
8chiù...

Le stelle lucevano rare
tra mezzo alla nebbia di latte:
sentivo il cullare del mare,
sentivo un fru fru tra le fratte;
sentivo nel cuore un sussulto,
com’eco d’un grido che fu.
Sonava lontano il singulto:
16chiù...

Su tutte le lucide vette
tremava un sospiro di vento:
squassavano le cavallette
finissimi sistri d’argento
(tintinni a invisibili porte
che forse non s’aprono più?...);
e c’era quel pianto di morte...
24chiù...



Parafrasi 

Mi chiedo dove fosse la luna, dato che il cielo era immerso [notava=nuotava] in una luminosità perlacea e il mandorlo e il melo sembravano ergersi più in alto per vederla meglio [la luna]. Nelle nuvole nere in lontananza si scorgevano lampi silenziosi [il rumore non si sente per la lontananza] mentre una voce nei campi ripeteva: chiù.
Solo poche stelle brillavano nella nebbia biancastra. Sentivo il rumore delle onde del mare, sentivo un fruscio tra i cespugli, sentivo un’agitazione nel cuore come il lontano ricordo di un grido per un antico dolore. Si sentiva un singhiozzo lontano: chiù.
Sulle cime degli alberi illuminati dalla luna, soffiava un vento leggero mentre il canto delle cavallette sembrava il suono dei sistri d'argento (un tintinnio che sembra bussare alle porte della morte che forse non si apriranno più?…) e continuava quel pianto funebre … chiù…

Analisi metrica
Sono tre strofe di otto versi ciascuna a rima alternata (7 novenari e un trisillabo
--> l'onomatopea chiù [è un verso trisillabo  perché accentato]

Figure retoriche

Sinestesia= v. 7 "bagliori di lampi";
Metonimia= v. 8 "nero di nubi";
Onomatopea= vv. 8-16-24 "chiù" (fonosimbolo e onomatopea che riproduce il verso dell'assiuolo"; -
v. 12 "fru fru" (fonosimbolo e onomatopea che riproduce il fruscio dei cespugli);
Analogia= v. 10 "nebbia di latte";
Anafora: vv. 10-11-12 "sentivo... sentivo... sentivo";
Climax: vv. 10-11-12" sentivo..sentivo..sentivo";
Similitudine: v. 14 "com'eco";
Metafora: v.20 "finissimi sistri d'argento";
Allitterazione:  v. 12 allitterazione della F "fru fru tra le fratte" ; v. 19-20 allitterazione della S "squassavano.... finissimi sistri";

Commento
Questa lirica, inserita nella sezione "Campagna" della raccolta Myricae, è ambientata in un paesaggio notturno dove si fa fatica a scorgere la luna, nonostante il chiarore del cielo. Nel buio il poeta sente un suono triste e lontano: è il verso dell'assiuolo, un uccello notturno, che ispira al poeta pensieri legati alla morte. Pascoli si interroga sul mistero che incombe sul nostro universo e sul destino dell'uomo, votato alla morte senza rimedio. La figura retorica più utilizzata è l'onomatopea con cui Pascoli rende il verso dell'assiuolo, il chiù, che chiude ogni strofa con un sinistro presagio di sventura.
All'inizio della lirica prevale un sentimento positivo, di meraviglia e stupore: il cielo è chiaro e luminoso e sembra che persino gli alberi cerchino di scorgere la luna, nascosta dalle nubi, mentre in sottofondo si sente il ritmico rumore del mare, il fruscio del vento nella vegetazione e il frinire delle cavallette. Tutta l'atmosfera di una notte apparentemente pacifica è disturbata da alcuni elementi: le nubi nere che si vedono in lontananza, i lampi e soprattutto il verso dell'assiuolo che evoca pensieri di morte e disgrazia. Il verso del rapace cresce di intensità nel corso della poesia, e da semplice voce, diventa singhiozzo e infine pianto. E, nello stesso modo, cresce l'angoscia del poeta: i suoi sentimenti passano dalla meraviglia ai pensieri sulla morte e sul destino dell'uomo. L'assiuolo rappresenta in qualche modo il punto di contatto fra vivi e morti, fra chi è ancora sulla terra e chi invece non c'è più, ma sembra parlare e comunicare attraverso il verso di questo uccello, come a voler ricordare che la morte attende tutti, inevitabilmente.

mercoledì 15 novembre 2017

DOMANDE SU MACHIAVELLI

Una serie di argomenti e domande utili per prepararsi ad un'interrogazione o una verifica su Niccolò Machiavelli

Di alcune si presentano anche le possibili risposte (per vederle cliccare sul pulsante)






  • Breve sunto della vita
  • Struttura del Principe (divisione in capitoli)
  • Relazioni fra la vita di Machiavelli, la situazione politica di Firenze e i De' Medici
  • Le due opere "I Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio" e "Il Principe" sono in contraddizione per quanto riguarda la concezione dello Stato?
  • Erudizione storica (lezione degli antichi) ed esperienza politica diretta 
  • Spiega le idee di Machiavelli riguardo le milizie
  • Realtà effettuale delle cose e immaginazione di essa 


  • Ragione etica (morale) e ragione politica 


  • Rapporto tra Fortuna e Virtù


  • Cos'è l'occasione in Machiavelli?
  • Funzione dello Stato in Machiavelli


  • Libero arbitrio "non sia spento" (cap. 25 de "Il Principe")


  • Il pessimismo di Machiavelli


  • Circolarità della storia


  • Spiega l'attualità di Machiavelli


  • Perché Machiavelli era contro Savonarola?


  • Perché bisognava imitare i classici secondo Machiavelli?


  • Le teorie di Machiavelli sono immorali?


  • Concezione naturalistica dell'uomo 


  • Spiega la similitudine nella dedica a Lorenzo De Medici


  • Per Machiavelli è meglio che il principe sia amato o temuto?


  • Cosa intende Machiavelli con l'espressione "profeti disarmati"?


  • Quando dice che il principe deve essere "volpe e leone" cosa intende? 


martedì 14 novembre 2017

RIASSUNTO VITA GALILEO

Galileo Galilei nasce nel 1564, a Pisa, da una famiglia della media borghesia.
Iscritto a medicina più per volere del padre che per scelta propria, dopo alcuni anni abbandona questa disciplina per dedicarsi agli studi scientifici che lo avevano sempre appassionato.
In questo periodo scrive il trattato "La Bilancetta" in descrive il perfezionamento della bilancia idrostatica, strumento già ideato da Archimede.  .
Nel 1589 inizia a insegnare matematica presso l'Università di Pisa e intanto compie esperimenti di meccanica, costruendo il termoscopio e ideando il compasso geometrico.
Venuto a conoscenza dell'esistenza del cannocchiale, costruito per la prima volta da un olandese, lo perfezione e lo presenta al governo veneziano come propria invenzione. 
Nel 1610 pubblica il "Sidereus Nuncius" nel quale enuncia le sue scoperte astronomiche: le macchie solari, le fasi di Venere e la scoperta dei quattro satelliti di Giove che lui chiama "pianeti medicei" in onore di Cosimo II de' Medici a cui l'opera è dedicata. Nello stesso anno viene chiamato dal governo fiorentino come "matematico primario" ricevendo uno stipendio di mille scudi l'anno.
Il suo appoggio alle teorie copernicane, però, gli attira le critiche della Chiesa e, tra il 1611 e il 1615, Galileo scrive le "Lettere copernicane" in cui cerca di far concordare la sua visione copernicana dell'Universo con le Sacre Scritture.
Nonostante questo riceve l'ammonizione da parte del Cardinale Bellarmino che gli vieta di diffondere le teorie di Copernico.
Nel 1623 pubblica il trattato "Il Saggiatore" scritto in forma di lettera e nato da una disputa con il padre gesuita Orazio Grassi circa l'origine delle comete.
Nel 1633 pubblica il "Dialogo sui due massimi sistemi del mondo", nel quale la teoria copernicana e tolemaica vengono messe a confronto. L’Inquisizione lo condanna per eresia, obbligandolo ad abiurare pubblicamente, mentre tutte le sue opere vengono inserite nell’Indice dei libri proibiti.
Condannato agli "arresti domiciliari" ad Arcetri, vicino a Firenze, vecchio, malato e quasi cieco, prosegue nel suo lavoro e nei suoi studi, spegnendosi nella notte dell'8 gennaio del 1642, all'età di 77 anni.

giovedì 9 novembre 2017

PARAFRASI LO SCUDO DI ACHILLE ILIADE

Parafrasi dell'episodio "Lo scudo di Achille" Iliade Libro XVIII


vv. 468 - 505

Dopo aver detto questo [Efesto] la lasciò e tornò vicino mantici, girandoli verso il fuoco affinché potessero fare il loro lavoro e tutti e 20 i mantici si misero a soffiare sulla fornace, emettendo sbuffi d'aria potenti e mutevoli, a volte più veloci e a volte più lenti, a seconda di come Efesto voleva che venisse il lavoro. Efesto gettò nel fuoco l'indistruttibile bronzo, lo stagno, il prezioso oro e l'argento e poi, dopo aver messo l'incudine sul piedistallo, afferrò con una mano un enorme martello e con l'altra le tenaglie. Per prima cosa forgiò uno scudo grande e pesante, decorandolo dappertutto. Realizzò un triplo bordo, lucido e brillante, e una tracolla d'argento. Lo scudo era diviso in cinque parti che decorò a suo piacimento in modi diversi. Vi fece la terra, il cielo, il mare, il sole tenace [perché sorge e tramonta ogni giorno] e la luna piena, e tutte le stelle che adornano il cielo, le Pleiadi, le Iadi, Orione e l'Orsa, conosciuta come Carro, che gira su se stessa e guarda sempre verso la costellazione di Orione che è l'unica che non si getta mai nelle acque [cioè che non tramonta mai].
Poi vi fece due belle città abitate da uomini mortali. In una si celebravano nozze e banchetti, le spose si allontanavano dalle loro stanze e, guidate da torce fiammanti, andavano per le strade, mentre veniva intonato il canto "Imeneo" e giovani danzatori ballavano al suono di flauti e cetre; le donne assistevano alla festa, ognuna in piedi davanti alla propria porta. 
Una folla si era radunata in piazza e qui nasceva una lite fra due uomini per un risarcimento: uno diceva di aver  pagato il dovuto, l'altro diceva di non avere ricevuto nulla. Entrambi si rivolgevano al giudice per avere una giusta sentenza e il popolo gridava, difendendo ora l'uno ora l'altro. Gli araldi trattenevano la folla, mentre gli anziani sedevano in sacro cerchio su sedili di pietra e, con in mano i bastoni degli araldi, si alzavano di volta in volta per dare il proprio parere; in mezzo a loro erano posate due monete d'oro da offrire come ricompensa a chi avesse dato la sentenza più giusta  [o da offrire come ricompensa a quello tra i contendenti che avesse avuto ragione].


vv. 541 - 590

Efesto vi realizzò anche un terreno appena lavorato e un grande campo fertile, arato tre volte, dove i contadini spingevano i buoi aggiogati, da una parte all'altra del campo; un uomo allora si avvicinava e porgeva loro una coppa di vino dolcissimo e insieme giravano per ogni solco, desiderosi di arrivare nuovamente al margine del campo arato. Dietro ai contadini il terreno era scuro, sembrava davvero un campo arato, sebbene fosse d'oro ed era di grande bellezza.
Vi fece poi un terreno appartenente al re, dove i contadini mietevano con falci taglienti; i mazzetti di spighe [mannelli] cadevano numerosi sul terreno, alcuni  [cadevano] nei solchi, altri venivano legati con corde di paglia dai legatori; c'erano tre legatori in piedi, ma dietro di loro alcuni fanciulli, raccogliendo le spighe cadute [spigolando] e le passavano di continuo ai legatori. Il re stava sul bordo del campo, tenendo in mano lo scettro e godendo del lavoro che si svolgeva davanti ai suoi occhi.
Gli araldi, da una parte, preparavano il pranzo sotto una quercia; dopo avere ucciso un grosso bue lo mettevano sul fuoco. Le donne versavano molta farina per il pasto dei mietitori. Disegnò [il soggetto è sempre Efesto!] anche una bella vigna, carica di grappoli d'oro pendenti, appoggiata su pali d'argento. Intorno fece un fossato di smalto e una siepe di stagno. Un solo sentiero portava alla vigna e da qui passavano i coglitori per vendemmiare; ragazzi e ragazze, dal cuore sereno, portavano l'uva in cestini intrecciati e in mezzo a loro un ragazzo cantava con voce melodiosa, accompagnandosi con la cetra; i suoi compagni lo seguivano battendo il tempo con le mani, gridando e saltellando.
Poi con l'oro e lo stagno, realizzò una mandria di vacche dalla testa dritta che muggendo uscivano dalla stalla dirette al pascolo e camminavano lungo il fiume rumoroso e attraverso i canneti flessuosi.
Quattro pastori guidavano le vacche aiutati da nove cani veloci. In testa alla mandria due terribili leoni trattenevano con gli artigli un toro che, emettendo profondi muggiti, veniva azzannato; i giovani e i cani lo cercavano, ma i leoni, dopo aver lacerato la pelle del toro, ne mangiavano le interiora e ne bevevano il sangue nero; i pastori aizzavano i cani contro i leoni, ma questi non avevano il coraggio di attaccare le belve e si limitavano ad avvicinarsi e ad abbaiare con forza.
L'illustre zoppo [Efesto] vi disegnò un pascolo di pecore in un'ampia valle, con stalle, recinti e capanne col tetto.


lunedì 6 novembre 2017

FRASI COL PRESENT SIMPLE

Alcune frasi con il present simple 


  • My sister loves Justin Bieber
  • Paul looks very nice
  • Jane has breakfast everyday
  • Sometimes I drink beer
  • We ride a bike every weekend
  • I play computer games in my bedroom
  • They see their parents every week
  • I get up at 7 o' clock every morning
  • I like chicken soup
  • The children usually go to bed at 9 o'clock
  • George often draws funny animals at school
  • I close the window when it's cold
  • She watches a lot of cartoons
  • Mike lives in a big house in the centre of London
  • You go to the gym every day
  • I learn Spanish twice a week
  • She comes from France
  • He speaks German very well
  • Laura and I study together on Saturdays
  • My mom washes the dishes every day
  • The British drink tea
  • My mother works as a nurse
  • We live in Florida
  • My dad always walks the dog
  • We often go to the cinema
  • He swims every morning
  • They go on holiday every summer
  • It usually snows in the winter
  • My sister plays tennis on Sundays
  • The shopping center closes at 7 p.m. 


sabato 4 novembre 2017

RACCOLTA DI DOMANDE SUI FILOSOFI GRECI

Una serie di domande sui primi filosofi greci (Talete, Anassimandro, Anassimene, Pitagora, Eraclito, Parmenide, Empedocle, Anassagora, Democrito) per prepararsi ad una verifica o ad una interrogazione

  • Qual è l'archè per Talete, Anassimandro e Anassimene? 
  • Cos'è l'apeiron per Anassimandro? 
  • Spiega il nascere e il divenire delle cose nella filosofia di Anassimandro
  • Quale analogia c'è, in Anassimene, tra aria e soffio?
  • Spiega brevemente la condensazione e la rarefazione in Anassimene
  • Qual è la differenza tra arché e physis?
  • In che senso per i pitagorici il numero è il principio delle cose? 
  • Come definivano il numero 1 i Pitagorici?
  • Cosa portò alla crisi della scuola pitagorica?
  • Quali sono i dieci opposti per i pitagorici? 
  • Che significato assume l'opposizione tra limite e illimitato nella filosofia pitagorica?
  • Spiega la dottrina della musica in Pitagora
  • Rapporto di Pitagora con la religione
  • Cosa rappresenta il logos per Eraclito?
  • Da cosa si lascia ingannare l'uomo nel corso della sua vita secondo Eraclito?
  • Qual è l'arché per Eraclito? 
  • Perché tutto scorre nella realtà secondo Eraclito?
  • Quali sono le due forme di verità individuate da Parmenide? 
  • Quali e quante sono le vie di ricerca secondo Parmenide? 
  • Perché il "non essere" non può essere pensato? 
  • Elenca alcuni attributi dell' Essere parmenideo
  • Che differenza c'è tra doxa e alètheia per Parmenide?
  • Perché Parmenide è considerato il padre dell'ontologia?
  • Qual'è la differenza sostanziale tra Eraclito e Parmenide che i fisici pluralisti tentano di riconciliare? 
  • Che differenza c'è tra le radici di Empedocle e i semi di Anassagora?
  • A chi appartiene la teoria del "simile conosce il simile"? Spiega brevemente
  • Di chi è la teoria del "simile conosce il dissimile"? Spiega brevemente
  • Quali sono le caratteristiche degli atomi per Democrito?


venerdì 3 novembre 2017

RIASSUNTO TETTONICA A PLACCHE

Oggi è stato dimostrato che i continenti si muovono l'uno rispetto all'altro, ma come perché si muovono?
La teoria della Tettonica a placche (formulata negli anni '60) spiega che la litosfera (cioè la parte rocciosa e più esterna del nostro pianeta) è divisa in grandi blocchi, le placche appunto, che galleggiando su uno strato di rocce fuse (il mantello), si muovono.

Quando due placche si allontanano--> si forma un oceano
Quando due placche si scontrano--> si forma una catena montuosa

Da cosa sono mosse le placche?
Si ritiene che le placche siano mosse dal grandissimo calore presente all'interno della Terra che causa dei movimenti convettivi--> le rocce fuse, che sono più calde, si muovono verso la superficie del mantello (esattamente come accade all'aria calda che tende a salire verso l'alto) e spingono le rocce che già si trovano in alto, spostandole lateralmente.
Una volta che le rocce si sono un po' raffreddate scendono verso il basso, lasciando nuovamente il posto alle rocce più calde e così via.. Questo movimento continuo di rocce dovrebbe spiegare lo scontro e l'allontanamento delle placche terrestri.
Secondo un'altra teoria anche l'attrazione solare e lunare e la rotazione terrestre avrebbero un ruolo nel movimento delle placche.

Ci sono 7 placche maggiori-->

  • Placca Indoaustraliana
  • Placca Africana
  • Placca Euroasiatica
  • Placca Nordamericana
  • Placca Sudamericana
  • Placca Pacifica 
  • Placca Antartica
e anche una serie di placche "minori" come quella arabica, caraibica, di Cuzco, etc. 

Margini delle placche
Le zone di contatto fra le placche si chiamano margini e ce ne sono di 3 tipi a seconda del movimento:
  • margini trasformi: le placche scivolano orizzontalmente andando in direzione opposta
  • margini divergenti: le placche si separano e si formano i mari (e poi gli oceani)
  • margini convergenti: le placche si scontrano (e si formano le catene montuose)




Nel caso di placche convergenti (cioè che si scontrano) si verifica il fenomeno della
subduzione--> una delle due placche scivola sotto l'altra e va a finire nel mantello. Qui, a causa del grandissimo calore, si scioglie diventando roccia fusa.
Anche in questo caso possiamo avere 3 tipi di "scontro"

  • placca oceanica + placca continentale (la placca oceanica scivola sotto la placca continentale)

  • placca oceanica + placca oceanica (si formano catene di vulcani sottomarini che, con l'andare del tempo emergono creando gruppi di isole vulcaniche [le Aleutine ne sono un esempio]

  • placca continentale + placca continentale (si formano le catene montuose, ad esempio l'Himalaya o le Alpi)