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mercoledì 22 ottobre 2014

LE RIFORME AD ATENE: SOLONE, PISISTRATO E CLISTENE

Atene prima di Solone
All'inizio Atene era governata da un re (monarchia), ma, a partire dall'VIII secolo, il potere passa nelle mani dell'aristocrazia, cioè dei nobili, che erano ricchi proprietari di terre.

Prima di Solone gli organi politici della città erano: l'Ecclesia e l'Areopago.
L'Ecclesia era l'assemblea dei cittadini che eleggeva 9 arconti (sempre fra i nobili!) e ne approvava le decisioni, ma aveva pochi altri poteri.
Gli arconti restavano in carica per un anno e poi andavano a formare l'Areopago: un consiglio dai poteri molto ampi che decideva soprattutto in materia di giustizia (delitti e reati vari). Gli aristocratici in pratica avevano in mano l'amministrazione della giustizia e, poiché non esistevano ancora leggi scritte, le prepotenze e le ingiustizie a danno delle classi sociali più deboli erano numerosissime.
Questa situazione di predominio degli aristocratici provoca malcontento fra la popolazione finché, nel VII secolo, il legislatore Dracone redige le prime leggi scritte per limitare appunto i poteri dell'aristocrazia. La sua opera, seppur non risolutiva, fu molto importante perché, per la prima volta, venivano fissate delle regole che tutti potevano conoscere.
Ad Atene, comunque, i contrasti sociali fra popolo e aristocratici continuarono fino a quando venne eletto arconte Solone, nel 549 a.C. 
Si deve a lui l'inizio della democratizzazione della polis. 

Riforme di Solone--->timocrazia
  • vuole cancellare i debiti dei cittadini
  • restituisce in parte le terre sequestrate
  • abolisce la schiavitù per debiti
Il suo sistema è anche conosciuto come "sistema timocratico" o timocrazia che significa appunto "governo dei ricchi" e per far questo Solone divide i cittadini in 4 classi:
  1. Grandi proprietari terrieri (pentacosiomedimni)
  2. Medi proprietari terrieri (cavalieri)
  3. Piccoli proprietari terrieri (Zeugiti)
  4. Salariati (Teti)-->che non possedevano terre e, quindi, erano considerati nullatenenti
Con questa divisione, però, soltanto gli appartenenti alle prime 3 classi potevano votare e partecipare alle guerre. --->l'unica istituzione veramente democratica di Solone fu l'Eliéa-->un tribunale popolare formato da 6000 cittadini estratti a sorte fra TUTTE le 4 classi sociali, anche i salariati quindi erano rappresentati in questa importante istituzione.
Anche se le riforme di Solone non mutarono completamente la situazione sociale di Atene, hanno il merito di aver comunque allargato le basi della partecipazione politica e iniziato, di fatto, la democratizzazione della polis. 


Pisistrato-->la tirannide
Fu grazie a Pisistrato che l'Iliade
e l'Odissea vennero trascritte su papiro
Nonostante queste importanti riforme, i contrasti non si placano: i nobili ritengono di aver perduto troppo, i contadini solo delusi per la mancata distribuzione della terra. In questo clima di malcontento, Pisistrato, appoggiato dai contadini, riesce a conquistare il potere e diventa tiranno di Atene (560 a.C.)
Con lui la città conobbe un periodo di grande sviluppo sia economico che culturale e si trasformò da piccola città a grande centro di traffici e attività artigianali, abbellendosi tra l'altro di nuovi edifici e monumenti. Pisistrato governa Atene per più di 30 anni e alla sua morte gli succedono i figli Ippia e Ipparco che, però, si rivelano non all'altezza dell'importante compito e vengono presto cacciati dall'aristocrazia che, nel 510 a.C., torna al potere, anche grazie all'aiuto di Sparta.


Clistene-->fondatore della democrazia
Il predominio dei nobili però dura poco--->già nel 508 a.C. viene eletto arconte Clistene che realizza una riforma della Costituzione non più basata sulla nobiltà di nascita o sulle ricchezze possedute, ma su una divisione territoriale. Clistene si basava sul principio dell'isonomia, cioè il principio secondo cui tutti sono uguali davanti alla legge. Anche per questo, è ritenuto il fondatore della democrazia ad Atene.

Per togliere potere all'aristocrazia Clistene divide il territorio dell'Attica (territorio che aveva come polis centrale Atene) in demi---> che erano come i nostri odierni comuni in 3 tipi:

  • i demi dell'area urbana
  • i demi della fascia costiera
  • i demi dell'entroterra
Ogni cittadino o nuovo nato doveva quindi registrarsi presto il proprio demo di nascita e a questo far riferimento per ogni questione politica o amministrativa. 
La regione dell'Attica al cui 
centro era Atene
I demi vennero quindi organizzati in 10 tribù: in ogni tribù erano presenti demi di tutte e 3 le aree --->quindi ogni demo aveva lavoratori cittadini, marinai, contadini. 
Le tribù avevano compiti militari e politici: dovevano fornire soldati per l'esercito della polis (gli opliti) e inviare 50 rappresentanti per la Boulé, la cui presidenza toccava a turno ad ognuna delle tribù.
La Boulé era l'organo di governo della polis: si occupava delle finanze dello stato, della guerra, della politica estera e prepara i disegni di legge che poi venivano approvate o respinte dall'Ecclesia. 
La direzione delle forze armate è affidata a 10 strateghi (uno per ogni tribù) che sono eletti ogni anno e che, in guerra, comandano un giorno per uno. 
Per garantire la polis contro il pericolo della tirannide viene istituito l'ostracismo--->cioè una legge per cui un cittadino sospetto di volersi impadronire del potere poteva essere esiliato da Atene per 10 anni. 





mercoledì 9 aprile 2014

RIASSUNTO CARTAGINE

Territorio
Ricostruzione del porto di Cartagine
Cartagine era una colonia fenicia fondata nel IX sec. a.C, sulle coste settentrionali dell'Africa (attualmente si troverebbe alla periferia di Tunisi). Grazie alla posizione geografica e all'abilità mercantili dei suoi abitanti Cartagine passò dall'essere un fiorente porto commerciale a grande potenza del Mediterraneo. I Cartaginesi erano gli unici che, con le loro navi, oltrepassavano lo stretto di Gibilterra per spingersi fino in Inghilterra (dove acquistavano lo stagno) e lungo le coste africane (per cercare oro e metalli preziosi) che poi rivendevano a tutti i popoli del Mediterraneo. L'entroterra della città era fertile, quindi erano molti i prodotti agricoli che vi venivano coltivati---> in generale Cartagine aveva un'economia fiorente, che gli permise di fondare diverse colonie: Ibiza, Malaga, Cadice (in Spagna), Palermo, Trapani, Cagliari (in Italia), solo per citarne alcune.
Organizzazione politica
Per quanto riguarda l'ordinamento politico e l'organizzazione dello stato non si sa molto, tranne che il potere era esercitato da due magistrati eletti annualmente (i suffeti), ai quali era affiancato un senato (formato da membri scelti nelle famiglie mercantili più importanti) e da un'assemblea popolare (che però aveva poteri limitati).
Religione
A Cartagine c'erano due divinità principali--->Baal Hammon (protettore della città) e Tanit (dea della fertilità)
Esercito
Poiché il numero degli abitanti era limitato, Cartagine si dotò di un esercito di mercenari (cioè soldati che si facevano pagare per combattere) I generali, invece, erano cartaginesi provenienti da famiglie di grande tradizione militare.

Scontri con i Greci
Colonie greche in Sicilia
I grandi rivali dei Cartaginesi furono i Greci---> questi due popoli combatterono soprattutto in Sicilia dove i cartaginesi volevano impadronirsi delle colonie greche. Inizialmente furono sconfitti e, quindi, rivolsero le loro mire espansionistiche al litorale africano, conquistando tutta la costa fino a Gibilterra. Più tardi, mentre i Greci erano impegnati nelle guerre del Peloponneso, Cartagine riuscì a impadronirsi di molte città greche della Sicilia, tra cui Agrigento.

Roma e Cartagine
Quando Roma non era ancora la grande potenza che sarebbe diventata, i rapporti tra la capitale romana e Cartagine furono sempre amichevoli: scambiavano merci, si favorivano nelle rotte commerciali, etc.
Roma, però, espandendosi arrivò a controllare le poleis greche dell'Italia meridionale e lo scontro con Cartagine divenne a questo punto inevitabile. La guerra fra Roma e Cartagine occupò tutta la seconda metà del III sec. a.C. (Guerre Puniche)



venerdì 7 febbraio 2014

VERIFICA SUI PERSIANI

VERIFICA STORIA SUI PERSIANI

VERIFICA STORIA SUI PERSIANI

Quiz

 

sabato 4 gennaio 2014

RIASSUNTO ALESSANDRO MAGNO

Alessandro Magno, figlio di Filippo II (re di Macedonia) e della sua terza moglie Olimpiade, nacque a Pella nel 356 a.C.

Tra gli 11 e i 13 anni ebbe come maestro il filosofo greco Aristotele che gli insegnò la scienza, la medicina, l'arte e la lingua greca. Importanti, per la sua formazione, furono la lettura dell'Iliade e dell'Odissea (opere in cui viene esaltato il valor militare unito all'astuzia e all'intelligenza).

Nel 340 a.C., quando aveva solo 16 anni, a causa di un'assenza del padre, assunse il governo del paese svolgendo le funzioni di un vero e proprio re. Negli anni successivi si distinse anche in battaglia portando al successo alcune importanti campagne militari (ad esempio contro la tribù tracia dei Maidi) e, soprattutto,  nella battaglia di Cheronea, in cui riuscì a sconfiggere i tebani ponendosi alla testa della cavalleria macedone.
L'impero conquistato da Alessandro
Dopo questa battaglia, e anche per il fatto che il padre aveva lasciato Olimpiade per sposare un'altra donna (Cleopatra Euridice), iniziarono alcuni contrasti fra Alessandro e Filippo II; questi problemi familiari si risolsero, infine, con la morte di Filippo, avvenuta per mano di un ufficiale macedone (per alcuni storici Alessandro e Olimpiade avrebbero avuto un qualche ruolo in questa morte).

Alessandro, acclamato re da un esercito entusiasta, si occupò presto di eliminare i possibili pretendenti al trono, facendo uccidere anche alcuni suoi parenti. Dopo di che iniziò a dimostrare la sua forza militare: nel 335 a.C. soffocò una rivolta distruggendo Tebe e rendendone schiava la popolazione.
A questo punto formò con i greci  la Lega di Corinto e si avviò a conquistare la Persia con 40 mila uomini e 160 navi. Liberò le città greche che erano in mano ai persiani e nella battaglia di Isso sconfisse Dario III (re persiano) facendolo fuggire a Babilonia.
In seguito occupò la Siria, la Fenicia e poi conquistò l' Egitto (governato dai persiani) dove fondò la città di Alessandria. Proseguì quindi il suo viaggio dirigendosi in Mesopotamia e conquistando le più importanti città persiane (Babilonia, Susa e Persepoli). Egli non voleva apparire un conquistatore feroce, ma un buon sovrano e, anche per questo, sposò una giovane nobile, figlia di un re persiano. Instancabile conquistatore,
Alessandro continuò la sua marcia vittoriosa nei territori del medio oriente, spingendosi fino all'India settentrionale.

Una rappresentazione della famosa
 "falange macedone"
A questo punto le truppe erano sfinite e il fiume Indo si rivelò un ostacolo troppo grande da superare in quel momento. Inoltre, Alessandro si rese conto che il suo vasto impero aveva bisogno della sua presenza, quindi ritorna in Persia e sposa la figlia di Dario. In questo modo volle dare un concreto esempio di quella integrazione fra differenti culture che fu un caposaldo del suo modo di governare.
Alessandro rispettò le tradizioni e ammise usi, costumi e religioni di tutti i territori che facevano parte dell’impero. Contemporaneamente volle diffondere la cultura e l’arte greca e per questo chiamò alla sua corte artisti famosi, come lo scultore Lisippo e il pittore Apelle. Fondò inoltre nuove città: le 34 "Alessandrie" furono centri d’irradiazione della civiltà greca, anche se non tutte raggiunsero la fama e il prestigio culturale che ebbe invece Alessandria d’Egitto.
Alessandro muore al culmine del suo potere, portato via da una violenta febbre, all'età di 33 anni.
Con la sua morte crolla anche il suo impero: purtroppo non era riuscito a proclamare un successore e, in mancanza di una guida forte, i più importanti fra i generali macedoni  (i cosiddetti "diadochi") si sentirono autorizzati a formare regni propri.
I 40 anni successivi alla morte di Alessandro videro una seria infinita di intrighi sanguinosi e di guerre. La situazione si stabilizzò intorno al 280 a. C. circa. A quella data i diadochi erano quasi tutti scomparsi e con loro era svanita anche l’illusione di riuscire a ricreare il grande impero universale, a cui Alessandro aveva per breve tempo dato vita. Tre furono i regni più vasti: quello d’Egitto con Tolomeo II; quello d’Asia, che corrispondeva per estensione all’antico impero persiano, con Antioco I; e infine quello di Macedonia con Antigono Gonatica. 

sabato 9 marzo 2013

QUIZ DI VERIFICA SULLE GUERRE DEL PELOPONNESO

QUIZ DI VERIFICA SULLE GUERRE DEL PELOPONNESO

LE GUERRE DEL PELOPONNESO