giovedì 17 febbraio 2022

ANALISI PIANTO ANTICO CARDUCCI

L'albero a cui tendevi
la pargoletta mano,
il verde melograno
da' bei vermigli fior,

nel muto orto solingo     
rinverdì tutto or ora
e giugno lo ristora
di luce e di calor. 

Tu fior della mia pianta
percossa e inaridita,
tu dell'inutil vita
estremo unico fior,

sei ne la terra fredda,
sei ne la terra negra;
né il sol più ti rallegra
né ti risveglia amor.


PARAFRASI
L'albero verso cui allungavi la tua mano di fanciullo, quel melograno verde coi suoi bellissimi fiori rossi, ora è di nuovo fiorito nel giardino desolato e silenzioso (muto) e il mese di giugno gli offre forza e calore. Tu, fiore della mia pianta, colpita dalla tragedia e divenuta ormai arida, tu unico e ultimo fiore della mia vita inutile, ora sei sepolto nella terra fredda, sei sepolto nella terra nera e il sole non può più scaldarti né il mio amore può risvegliarti dal tuo sonno eterno. 

ANALISI METRICA
La lirica è un'ode anacreontica composta da quattro quartine per un totale di 16 versi settenari. Lo schema delle rime è ABBC DEEC FGGC HIIC

FIGURE RETORICHE
Simbolismo= v. 1 "L'albero" è simbolo della vita
Latinismo= v. 5 "orto", sta per giardino e deriva dal latino hortus
Metafora= v.  9 "fior della mia pianta" = il fiore e la pianta sono metafora rispettivamente per il figlioletto e il padre
Anafora= vv. 9 e 11 "Tu...tu", vv. 13, 14 "sei...sei", vv. 15, 16 "nè...nè"

ANALISI E COMMENTO
La lirica, composta nel 1871 e contenuta nella raccolta "Rime Nuove", ha un contenuto autobiografico in quanto venne scritta dal poeta per ricordare il figlioletto Dante, morto a soli tre anni. Attraverso le parole, però, questa esperienza dolorosa travalica la sfera personale per divenire universale e possiamo vederlo fin dal titolo dove il dolore di un padre per la morte di un figlio viene definito "antico", perché può capitare a tutti, e certo è accaduta a molti, fin dai tempi più remoti. Carducci, quindi, si rivolge idealmente a tutti gli uomini, li abbraccia e li comprende in quella che la più grande tragedia che si possa vivere. 
La lirica è tutta giocata sui contrasti tra vita e morte: le immagini di fanciullezza e risveglio primaverile dei primi versi (pargoletta, verde, vermigli) sono in antitesi con note ben più tragiche (muto, solingo). La gioia e le grida di un bimbo che gioca non risuonano più nel giardino di casa Carducci. Anche adesso che è tornata la primavera e il melograno torna a ricoprirsi di fiori rossi grazie al caldo sole di giugno, qualcuno non potrà più godere di quel sole e di quel calore. Neppure tutto l'amore di un padre potranno mai risvegliare il sonno eterno di un figlio. 
L'immagine guida della poesia e quella dell'albero, simbolo e metafora di vita, ma anche di aridità e morte. E' verde il melograno, ma è arida la "pianta"-padre. Una pianta che si è seccata per il dolore e che non è più in grado di generare nulla. 
Da notare infine l'inarrestabile ciclo della vita e della natura che, appunto, contrastano con il dolore dell'uomo: la rinascita della vita continua, indipendentemente dalle dolorosissime tragedie dell'uomo.

lunedì 14 febbraio 2022

RIASSUNTO SENILITA' ITALO SVEVO

Il romanzo racconta le vicende di Emilio Brentani, uno scapolo trentacinquenne con ambizioni letterarie, impiegato in un ufficio di assicurazioni, che vive in un modesto appartamento di Trieste con la sorella Amalia. I due fratelli sono ancora abbastanza giovani, ma conducono una vita "da vecchi", senza emozioni o allegria. Amalia, priva di qualsiasi avvenenza fisica, non è sposata né fidanzata e non ha praticamente contatti col mondo esterno: la sua unica occupazione è accudire il fratello.  

La loro casa è frequentata da Stefano Balli, un amico di Emilio, brillante e affascinante che fa lo scultore e colleziona avventure sentimentali. Amalia è segretamente innamorata di lui, mentre Emilio invidia la sua esperienza in campo amoroso. 

La monotonia della vita di Emilio è sconvolta dall'incontro con Angiolina Zarri, una giovane e bella popolana dalla vita amorosa movimentata ed esuberante. L'uomo vorrebbe avere con lei una breve scappatella amorosa, sul modello delle avventure sentimentali dell'amico Stefano, ma in realtà si innamora di Angiolina. La donna, invece, ha poca considerazione dei suoi sentimenti e si incontra anche con altri uomini. Gli avvertimenti di Stefano sulla vera natura di Angiolina non sortiscono effetti su Emilio, che anzi allontana l'amico da casa facendo piombare Amalia in una profonda tristezza che la conduce prima all'assunzione di uno stupefacente, l'etere profumato, e poi ad ammalarsi di polmonite.  

Emilio abbandona spesso la sorella malata per incontrarsi con Angiolina, ma poi diventa talmente sospettoso e geloso che decide di lasciarla. Quando si accorge di non poter fare a meno di lei, Angiolina si è gia innamorata di Stefano per cui ha posato come modella. Emilio lascia la sorella morente per un ultimo incontro con Angiolina, in cui la insulta violentemente, e poi, rimasto solo senza Angiolina e senza Amalia, si richiude di nuovo, e definitivamente, nella sua condizione di senilità. 

 Il romanzo si conclude con un'immagine significativa: anni dopo, nel ricordo, Emilio vede le due donne idealizzate secondo i propri desideri e fuse in una singola persona, con l'aspetto dell'amata e il carattere della sorella.

lunedì 7 febbraio 2022

SCHEMA GERUSALEMME LIBERATA TORQUATO TASSO

LA GERUSALEMME LIBERATA

AUTORE

TORQUATO TASSO

PUBBLICAZIONE

1580

TEMA

PRIMA CROCIATA E CONQUISTA DI GERUSALEMME DA PARTE DEI CRISTIANI

GENERE

POEMA EROICO (IN VERSI)

DEDICA

ALFONSO II D’ESTE, SIGNORE DI FERRARA

STRUTTURA

20 CANTI DIVISI IN OTTAVE

METRO

ENDECASILLABI

FONTI

OMERO, VIRGILIO, LUCANO, OVIDIO, ORAZIO, DANTE, PETRARCA, ARIOSTO

TEMPO

1099 (POCO PRIMA DELLA LIBERZIONE DI GERUSALEMME DA PARTE DEI CROCIATI)

LUOGO

REGIONE DELLA GIUDEA (IN PALESTINA), CITTA’ DI GERUSALEMME - ALTRI LUOGHI DI FANTASIA

TRAMA

RIASSUNTO GERUSALEMME LIBERATA