giovedì 28 febbraio 2019

TESINA SUL CAMBIAMENTO

Storia=La Seconda rivoluzione industriale
Geografia=I mutamenti climatici
Italiano= L'evoluzione del concetto di Natura in Giacomo Leopardi (madre-matrigna)
Inglese=Charles Dickens riassunto di "Hard Times"
Francese=Argomento di Arte - Marcel Duchamp
Scienze=Le mutazioni del DNA
Tecnologia=Un'invenzione che secondo voi ha cambiato il mondo (es. Internet, l'aereo, TV, etc.)
Arte=Marcel Duchamp (oggetti comuni che diventano opere d'arte) da esporre in lingua francese
Musica=Il concetto della dinamica in musica  (qui la pagina di Wikipedia)
Ed. Fisica= Anoressia e bulimia



ALTERNATIVE

Italiano= La visione del progresso in Pirandello
Italiano= Il Romanticismo
Scienze= L'elettricità
Scienze= La pubertà
Scienze= Gli stati della materia
Musica= La variazione in musica (qui la pagina di Wikipedia)


martedì 26 febbraio 2019

TESINA SUGLI AVENGERS

Storia= Gli anni '60 (Guerra fredda/Boom economico)
Geografia= Gli Stati Uniti d'America
Italiano= Il ruolo dell'eroe in letteratura
Inglese=L'ONU
Francese= Riassunto breve su un personaggio che preferite (a questa pagina un esempio, qui una versione più breve)
Scienze=La struttura ossea e l'esoscheletro (riferendosi ad Iron Man)
Tecnologia=Il nucleare (riferendosi ai raggi gamma con cui è stato bombardato Hulk)
Arte= La pop art
Musica= Il grande compositore e premio Oscar Alan Silvestri
Ed. Fisica=I record dei grandi atleti (velocità di Usain Bolt, apnea, etc.)


ALTERNATIVE 

Storia= La II guerra mondiale (riferendosi a Capitan America)
Italiano= Confronto tra la figura dell'inetto di Italo Svevo e Peter Parker (Spiderman)
Italiano= Il linguaggio dei fumetti (onomatopee etc.)
Italiano= Gli eroi della mafia (libro "Per questo mi chiamo Giovanni" sul giudice Falcone)
Scienze= Il magnetismo (Iron Man)
Scienze= A questa pagina alcuni consigli e idee per sviluppare l'argomento di scienze
Arte= Storia del fumetto
Musica= "Heroes" David Bowie
Ed.Fisica= La disabilità che diventa forza ed eroismo (Bebe Vio e altri)




giovedì 21 febbraio 2019

RIASSUNTO ESPERIMENTO DI REDI

Francesco Redi è stato uno scienziato italiano del 1600.
Grande ammiratore di Galileo, esercitò la professione di medico e ricevette diversi incarichi politici.
Oggi è ricordato soprattutto per i suoi esperimenti atti a confutare la germinazione spontanea--->
prima di Redi si credeva infatti che i vermi e le mosche nascessero dalla carne in putrefazione, i topi dall'immondizia e i moscerini dalla frutta marcia.
Durante il 1600 questa teoria fu sottoposta a prove sperimentali (secondo il metodo di Galileo).

Esperimento

Redi mise una fetta di carne in un recipiente aperto-->
dopo pochi giorni la carne era ricoperta di vermi. Dopo qualche giorno questi vermi iniziarono a trasformarsi in "palline" da cui in seguito nascevano mosche. Apparentemente l'esperimento sembrò confermare la teoria della germinazione spontanea secondo cui le mosche nascevano spontaneamente dalla carne putrefatta.
Redi, però, aveva notato alcune mosche ronzare attorno al recipiente dove era contenuta la carne, quindi suppose che le mosche avessero depositato delle uova sulla carne e che da queste uova fossero nate le mosche.
Decise allora di tentare un nuovo esperimento--->
mise due fette di carne in due recipienti, uno chiuso e uno aperto. Nel barattolo chiuso, in cui evidentemente le mosche non erano entrate in contatto con la carne, non comparvero i vermi, mentre in quello aperto sì.
La sua ipotesi sembrava confermata, ma i sostenitori della teoria della germinazione spontanea obiettarono che nel recipiente chiuso, non essendoci aria, non potevano svilupparsi le larve.
Redi fece quindi un terzo esperimento---->
mise la carne in un recipiente e lo coprì con una sottile rete metallica: in questo modo l'aria poteva circolare, ma le mosche non potevano entrare in contatto con la carne.
Redi osservò che non solo non comparivano vermi sulla carne, ma notò che le mosche deponevano le uova sulla rete.
In questo modo riuscì a dimostrare che i sostenitori della germinazione spontanea erano stati tratti in inganno dal fenomeno della metamorfosi.


giovedì 14 febbraio 2019

UN OSELETTO CHE CANTA D'AMORE PARAFRASI

Rinaldo d'Aquino appartiene alla Scuola Siciliana di Federico II.
Di lui si hanno pochissime notizie: si pensa che appartenesse alla famiglia di Tommaso D'Aquino e che l'imperatore lo avesse nominato falconiere.
Dante lo cita come poeta illustre nel De Vulgari Eloquentia, anche se i critici moderni sono più propensi a considerarlo un bravo retore piuttosto che un grande poeta.


Un oseletto che canta d’amore
sento la not[t]e far sì dulzi versi,
che me fa mover un’aqua dal core
e ven a gl[i] ogli, nè pò ritenersi

che no sparga fora cum tal furore,
che di corrente vena par che versi;
et i’ pensando che cosa è l’amore,
si getto fora suspiri diversi.

Considerando la vita amorosa
de l’oselet[t]o che cantar no fina,
la mia gravosa pena porto in pace:

fera pos[s]anza ne l’amor reposa, 
c’ogn’amador[e] la dotta ed enclina,
e dona canto e planto a cui li place.



Parafrasi
Di notte sento un uccellino cantare d'amore e il suo canto è così dolce da far sgorgare lacrime nel mio cuore che salgono fino ai miei occhi senza che io possa trattenerle, ma che escono fuori con tanta forza da sembrare una fonte perenne; e io, pensando a cosa è l'amore, emetto dei sospiri strani. 
Pensando alla vita amorosa dell'uccellino che non smette di cantare, sopporto volentieri la mia dura pena: una terribile forza risiede nell'amore, (una forza) che ogni amante teme e a cui si sottomette, offrendo poesie e lacrime alla donna amata.


Analisi metrica
Sonetto composto da 14 versi divisi in quattro strofe (due quartine e due terzine) che rimano ABAB e CDE CDE

Figure retoriche
Allitterazioni= v. 1 “che-canta” - v.7 “pena –porto-pace”; “amor-reposa”v.12; “canto-planto” vv.14
Rima interna= v. 14 "canto e planto"
Polisindeto= vv. 5-6
Metafora= v. 3 "me fa mover un'acqua dal core"

martedì 12 febbraio 2019

RIASSUNTO L'AGNESE VA A MORIRE

"L'Agnese va a morire" è un romanzo di Renata Viganò, scrittrice bolognese che partecipò alla Resistenza Partigiana durante la Seconda Guerra Mondiale.
Le vicende sono ambientate nelle Valli di Comacchio, nei mesi precedenti alla liberazione dell'Italia da parte degli alleati.
Agnese è una donna di mezza età, fa la lavandaia ed è sposata con sposata con Palita, un uomo che non può lavorare a causa di una malattia contratta da bambino, ma che è molto attivo politicamente.
Un giorno Palita viene arrestato, probabilmente per aver dato ospitalità ad un disertore e viene portato verso i campi di prigionia. Ad Agnese, qualche giorno dopo, viene annunciata la morte del marito, avvenuta su un treno. Alla donna non resta che la gatta di Palita e l'odio profondo verso i tedeschi.
Una sera un soldato tedesco spara per gioco alla gatta di Palita e Agnese, in preda alla rabbia, lo colpisce con un bastone. Credendo di averlo ucciso, Agnese scappa e si rifugia presso una famiglia di partigiani dove inizia a collaborare con le forze della Resistenza.
Inizialmente la donna assume il ruolo di "mamma": cura i partigiani, lava per loro, cucina, si occupa delle faccende di casa. Poi viene arruolata come "staffetta", cioè per portare messaggi da un paese all'altro in bicicletta.
Un giorno Agnese incontra un gruppo di soldati e fra questi c'è anche Kurt. L'uomo la riconosce e le spara. Agnese muore così, d'inverno, fucilata in mezzo alla neve.
Di lei, dice l'autrice, non resta altro che un mucchio di stracci.

In realtà il messaggio del libro è molto profondo: Agnese rappresenta quella parte di popolo italiano che ha voluto combattere contro i nemici tedeschi. Il suo sacrificio è giunto fino a noi grazie alle parole del romanzo che ci fanno conoscere una donna umile, ma forte e coraggiosa fino alla morte.

mercoledì 6 febbraio 2019

RIASSUNTO LE MURA DI ANAGOOR DINO BUZZATI

Il racconto "Le mura di Anagoor" di Dino Buzzati narra le vicende di un viaggiatore che si trova  nella città di Tibesti a cui viene proposto di visitare la città di Anagoor. 
L'uomo, controllando le carte geografiche, si accorge che la città non è segnalata da nessuna parte, ma Magalon, una guida locale, riesce a convincerlo e i due si danno appuntamento per il giorno dopo, per partire prima dell'alba. 
Dopo un lungo viaggio in macchina attraverso il deserto, i due uomini giungono in prossimità di una città le cui mura, altissime e imponenti, si estendono per chilometri.
 
Di fronte a loro, ai piedi delle mura, ci sono decine di tende e una folla di vecchi e giovani, poveri e ricchi, uomini, donne e bambini, che attendono di poter entrare in città.  
Incuriosito da quel mistero, il protagonista chiede a Magalon alcune informazioni e la guida spiega che non si sa quando le porte si apriranno e se lo faranno. Dice che nessuno all’interno delle mura risponde alle richieste di ingresso, ma le volute di fumo che si levano sopra la città rinnovano la speranza che qualcuno dall'altra parte prima o poi accoglierà i visitatori. 
Magalon ricorda che ci fu un tempo in cui un mendicante riuscì ad entrare, dopo aver bussato ed ignaro che quella fosse una porta di Anagoor, attraverso una piccola ed insignificante porticina tralasciata dal mondo.
Alla fine del racconto il protagonista si dichiara stufo di essere rimasto lì per ventiquattro anni ad aspettare invano che le porte si aprissero e, mentre fa i suoi preparativi, viene apostrofato dagli altri come uomo frettoloso e senza pazienza.