venerdì 16 novembre 2012

IL BOOM ECONOMICO



Dopo la fine della guerra l'Italia si trova ad affrontare due problemi fondamentali:
  1. la ricostruzione: il conflitto aveva lasciato interi paesi distrutti, ospedali da ricostruire, strade e ferrovie interrotte.
  2. La scelta della forma di governo
La ricostruzione fu possibile grazie al piano Marshall attraverso cui l'Italia ottenne aiuti, finanziamenti e commesse dagli USA.
Per quanto riguarda la forma di governo fu affidata ad un referendum che si tenne il 2 Giugno 1946 in cui gli italiani furono chiamati a decidere fra monarchia e repubblica ( per la prima volta in Italia votano anche le donne).
Vinse la repubblica e il Re Umberto di Savoia andò in esilio in Portogallo. Enrico de Nicola fu nominato presidente provvisorio della repubblica. I partiti che ebbero più voti furono la DC, il PSIUP e il PCI.

Ferruccio Parri, presidente del consiglio del 1945, succedette Alcide de Gasperi.
De Gasperi nel 1947 formò un governo composto solo da membri della DC. In quello stesso anno l'Assemblea Costituente lavorò alla Costituzione italiana che entrò in vigore il 1 Gennaio 1948 e fece dell'Italia uno stato libero democratico.
Luigi Einaudi divenne il primo presidente della repubblica italiana. Per quanto riguarda le elezioni in parlamento la DC fu portata alla vittoria sia per il sostegno della chiesa, si per gli aiuti che arrivarono dal piano Marshall di cui la DC era sostenitrice,
De Gasperi guidò il governo fino al 1953.
Questo periodo fu detto “centrismo” in quanto la DC era in una posizione di centro rispetto alle opposizioni ( a sinistra la PCI a destra anarchici e neofascisti).


Il sud intanto era sempre in condizioni misere. Ci furono agitazioni e tumulti popolari; nel 1950 venne approvata una riforma agraria per cui le terre incolte potevano essere distribuite tra i più poveri. Questo però non fu sufficiente a migliorare le condizioni del popolo così come non bastò l'istituzione di una Cassa per il Mezzogiorno che doveva realizzare strade acquedotti e tutto ciò che serviva per industrializzare il sud. I risultati furono modesti.

Tra il 1958 e il 1962 l'Italia visse il così detto boom economico: uno sviluppo improvviso e grandioso. L'Italia passò dall'essere arretrata a paese potenza industrializzata. Le industrie che crearono questo sviluppo furono: l'automobilistica, elettrodomestica e plastica, ed erano concentrate al nord verso il cui partì una forte immigrazione dal sud Italia.
Il tenore di vita migliorò, si diffusero gli elettrodomestici, l'automobile e la TV.

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