domenica 14 ottobre 2018

PARAFRASI QUE FARAI PIER DE MORRONE DI JACOPONE DA TODI

Que farai, Pier dal Morrone?
Èi venuto al paragone.

Vederimo el lavorato,
ché en cella hai contemplato.
S’è ’l monno de te engannato,5
séquita maledezzone.

La tua fama alta è salita,
en molte parte n’è gita:
se te sozzi a la finita,
ai bon’ sirai confusïone.10

Como segno a saietta,
tutto lo monno a te affitta:
se non ten’ belancia ritta,
a Deo ne va appellazione.

Si se’ auro, ferro o rame,15
provàrite en esto esame;
quign’ hai filo, lana o stame,
mustàrite en esta azzone.

Questa corte è una fucina
che ’l bon auro se ce affina:20
s’ello tene altra ramina,
torna ’n cennere e ’n carbone.

Se l’ofizio te deletta,
nulla malsania è più enfetta,
e ben è vita maledetta25
perder Dio per tal boccone.

Granne ho avuto en te cordoglio
como t’escìo de bocca: «Voglio»,
ché t’ hai posto iogo en coglio
che t’ è tua dannazïone.30

Quanno l’omo vertüoso
è posto en loco tempestoso,
sempre ’l trovi vigoroso
a portar ritto el gonfalone.

Grann’ è la tua degnetate,35
non è men la tempestate,
grann’ è la tua varïetate
che trovari en tua mascione.






PARAFRASI

Che farai, Pietro da Morrone?
Sei giunto al momento della prova. 

Vedremo come metterai in pratica ciò che in convento ti è stato ispirato dalla vita contemplativa.
Se il mondo è stato da te ingannato, ne seguirà una maledizione. 

La tua fama è cresciuta molto ed è giunta in molti luoghi. 
Se ti sporchi alla fine, per i buoni diventerai causa di confusione. 

Tutto il mondo pone la sua mira verso di te, come a un bersaglio per la freccia. 
Se non tieni la bilancia in equilibrio, sarai chiamato in giudizio da Dio. 

Se sei fatto di oro, ferro o rame, lo proverai in quest’esame.
Mostrerai con questa azione di che stoffa sei, se filo, lana grezza o lana da tessere. 

Questa corte è una fucina nella quale l’oro pregiato viene raffinato. 
Se l’oro contiene altro materiale impuro, si trasforma in cenere e carbone. 

Se ambisci alla carica papale, non esiste lebbra più infetta. 
Ed è una vita veramente maledetta perdere Dio a causa di tale cibo. 

Provai un grande dolore nei tuoi confronti, quando dalla bocca ti uscì la parola “Voglio”, poiché ti sei posto un giogo sul collo che è la tua dannazione. 

Quando l’uomo di valore viene posto in un luogo colpito dalla tempesta, lo trovi sempre forte e virtuoso nel sorreggere il gonfalone. 

Grande è la tua dignità, non minore è la tempesta; 
grande è la varietà di persone che troverai nella tua casa.



ANALISI METRICA

Lauda strutturata come una ballata che rima secondo lo schema AA BBBA CCCA DDDA, etc. L’ultimo verso di ogni strofa ripete sempre la rima -one della ripresa.
La poesia ha un ritmo incalzante, che sottolinea l'incertezza riguardo l'operato di Celestino. 
Il ritmo è anche scandito dall'alternanza dei tempi verbali che alternano dal futuro al passato prossimo.

ANALISI LESSICALE

Molti termini riferiti ai metalli (il "paragone" di cui parla nei primi versi è la prova di qualità dell'oro, "oro, ferro o rame", "fucina") e al mondo della tessitura ("...di che stoffa sei, se filo, lana grezza o lana da tessere"). Sono presenti anche termini e riferimenti giuridici ("se non ten’ belancia ritta, a Deo ne va appellazione").
Si ritrovano anche dei latinismi come "prelazione" e francesismi come "mansione".



PIETRO DAL MORRONE

Il destinatario della laude di Jacopone da Todi è Pietro dal Morrone, nato a Isernia nel 1215 circa e divenuto Papa il 5 Luglio del 1294. Pietro aveva circa 80 anni e prese il nome di Celestino V.
Per molti anni aveva vissuto in monastero presso Sulmona, insieme ad altri monaci che, come lui, avevano scelto una vita ritirata e di preghiera.
Nella poesia è evidente lo scetticismo di Jacopone riguardo le capacità di Celestino di essere Papa, mentre altri confidavano in lui proprio per la distanza che aveva sempre mantenuto dal mondo politico e dalle faziosità che in quegli anni agitavano la Chiesa.
Alla luce di quanto accadrà dopo poco tempo, forse Jacopone aveva ragione a dubitare di Celestino.. o forse la lirica fu scritta solo a cose avvenute, sta di fatto che Papa Celestino V abdicò il 13 Dicembre 1294, solo pochi mesi dopo essere stato eletto.
Sembra che a questa decisione lo avesse spinto Benedetto Caetani che, subito dopo, sarà eletto Papa col nome di Bonifacio VIII, non prima di aver fatto rinchiudere Pietro nel monastero di Montecassino.
Pietro del Morrone morì nel 1296 e fu santificato nel 1313. 


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