sabato 27 settembre 2014

TRAMA BREVE LA MANDRAGOLA DI MACHIAVELLI

Una breve trama de "La Mandragola" di Niccolò Machiavelli con analisi dei temi principali e dei personaggi.

Trama
La commedia occupa l'arco temporale di 24 ore e racconta le vicende di Callimaco, un gentiluomo fiorentino di 30 anni che da 20 vive a Parigi, il quale, avendo sentito parlare della favolosa bellezza di una giovane donna fiorentina, Lucrezia, decide di volerla incontrare e torna nella sua città. Dopo averla vista, ne resta folgorato e desidera ardentemente farla sua.
La donna però, oltre che essere estremamente virtuosa, è anche sposata con un avvocato molto più anziano di lei, Nicia, conosciuto per la sua dabbenaggine (in pratica era uno sciocco!).
Callimaco chiede aiuto a Ligurio, consigliere di Nicia, affinché elabori un piano per fargli trascorrere una notte d'amore con Lucrezia.
Ligurio sfrutta il desiderio di Nicia di avere un figlio e gli combina un incontro con Callimaco, travestito da medico parigino. Quest'ultimo convince l'avvocato che il modo più sicuro perché la moglie resti incinta sia quello di farle bere una bevanda preparata con la mandragola, un'erba dalle capacità magiche. Il farmaco però ha un effetto collaterale: provoca la morte del primo uomo che giacerà con la moglie dopo l'assunzione della bevanda. Qui interviene Ligurio che propone di far rapire un garzone qualunque e di portarlo a letto con la moglie, cosicché sarà lui a morire e non Nicia.
Il marito, seppur perplesso, acconsente. Adesso resta da convincere Lucrezia, la cui virtù era ben nota a tutti. Per questo Callimaco e Ligurio chiedono l'aiuto di Fra' Timoteo, confessore personale della ragazza, il quale, dietro lauta ricompensa, la persuade a giacere con il garzone. Lucrezia inizialmente è restìa, ma dopo l'intervento rassicurante della madre Sostrata, accetta.
Nicia, Ligurio e Timoteo (che si finge Callimaco!)  rapiscono il grazone-Callimaco e lo portano a casa, nel letto di Lucrezia.
La donna viene a sapere dell'inganno da Callimaco stesso, la mattina dopo, e accetta di diventare la sua amante in quanto ritiene che tutto sia accaduto per volere del cielo. Callimaco riprende il suo travestimento da medico e, conquistata del tutto la fiducia di Nicia, riceve da questi le chiavi di casa sua affinché possa andare e venire a suo piacimento.

Temi dell'opera
  • l'inganno
Uno dei temi principali di tutta la commedia è l'inganno, di cui tutti i personaggi si servono in qualche modo, per ottenere il proprio scopo.
Vittima dell'inganno per eccellenza è lo sciocco Nicia che, a causa del suo desiderio di avere un erede, diventa oggetto dei raggiri di Callimaco e Ligurio. Il piano iniziale prevedeva che Lucrezia si recasse ai bagni, fuori città, affinché Callimaco avesse la possibilità di catturare la sua attenzione e conquistarne l'amore. Ma Ligurio, la mente di tutto l'inganno, non è soddisfatto e s'inventa la storia del medico venuto da Parigi con l'erba miracolosa. In entrambi i casi Nicia dimostra tutta la sua stupidità credendo a quei fasulli rimedi medici pur di ottenere il figlio desiderato.
Anche Lucrezia, l'unico personaggio che all'inizio della commedia è dotato di una qualche virtù, alla fine approfitta della stupidità del marito per continuare la sua relazione con Callimaco.
Lucrezia è anche vittima, però, oltre che ingannatrice. E' vittima perché, come suo marito, crede alla storia della mandragola e viene convinta da Frate Timoteo e da sua madre a giacere con un uomo che non sia il consorte.
Sostrata, madre di Lucrezia, è parte attiva nell'inganno ai danni della figlia. Forse non del tutto consapevole, fa comunque di tutto affinché la giovane abbia rapporti con un altro pur di ottenere il figlio tanto desiderato.
Timoteo è una delle figure più ironiche di tutta la commedia ed è anche il personaggio che maggiormente esercita l'arte dell'inganno nei confronti di tutti gli altri. Callimaco e Ligurio, infatti, quando domandano il suo aiuto per convincere Lucrezia, sono convinti di aver raggirato anche lui, ma il frate è ben sveglio e capisce l'inganno, però tace e porta avanti il disegno al fine di ottenere il suo tornaconto personale (una certa somma di denaro). Timoteo sa benissimo cosa sta consigliando a Lucrezia (giacere con un altro uomo) e fa leva proprio sulla fiducia che la giovane ripone in lui per convincerla, mettendo da parte qualsiasi scrupolo morale.

  • Il fine personale
Ognuno dei personaggi è guidato da un forte desiderio personale: Nicia vuole un erede, Ligurio un tornaconto personale (l'utile che io sento e che io spero), Callimaco desidera a tutti i costi possedere Lucrezia, Sostrata vuole un nipote, Lucrezia desidera anch'ella un bambino e Timoteo una ricompensa in denaro.
Come dicevamo l'unico personaggio virtuoso della commedia è Lucrezia, almeno all'inizio. Poi, pur avendo saputo dell'inganno di cui sono stati vittime lei e il marito, decide comunque di tacere e segue il suo desiderio personale di tenersi un amante fresco e giovane come Callimaco.
La commedia ha un lieto fine generale in cui ognuno ha ottenuto ciò che desidera. Il fatto che questo stato di cose positive sia stato generato da un inganno offre una visione dell'ideologia machiavellica--->se il fine è positivo, qualunque mezzo per ottenerlo è accettabile, anche l'inganno.
Anche Frate Timoteo lo sottolinea in un punto della commedia dicendo  che "in tutte le cose bisogna guardare al risultato".  Quindi l'inganno è più forte sia dell'intelligenza che della religione. Questo è il messaggio principale dell'opera. Nel caso del frate, che rappresenta appunto il sentimento religioso, il fine personale prevale su qualunque precetto di morale cristiana ed egli non impiega molto a perseguire il male pur di ottenere ciò che vuole.

mercoledì 24 settembre 2014

RIASSUNTO CAPITOLO 19 PROMESSI SPOSI

E' il capitolo del dialogo fra il conte zio e il padre provinciale dei cappuccini.
Il desco a cui viene invitato il padre provinciale
Il conte, imbeccato dal nipote Attilio, vuole chiedere il trasferimento di  Fra Cristoforo e, per questo, invita a pranzo il potente uomo di chiesa. Insieme a loro siedono a tavola alcuni ospiti di nobile casata e altri dalla dubbia fama, tutti chiamati appositamente per fare impressione sul reverendo.
Dopo aver pranzato, i due si appartano per conversare liberamente.
Il conte zio, per spiegare le ragioni della sua richiesta, inizia ad elencare i demeriti di Fra Cristoforo, denunciando tra l'altro il fatto di aver aiutato e coperto Renzo, divenuto poi un fuorilegge.
Il padre dei cappuccini, capendo che dietro a questa richiesta ci sono motivazioni più profonde, è deciso a non cedere e si oppone, sostenendo di volersi accertare della veridicità di quanto successo a Renzo.
A questo punto il conte zio vuole concludere la questione e tira in ballo il conflitto tra Don Rodrigo e Fra Cristoforo, ricordando al padre questioni di onore, di "amicizia" fra la casata il convento, minacciandolo più o meno velatamente di gravi conseguenze se il frate non verrà allontanato.
Il padre provinciale, in nome di una pacifica convivenza tra potere politico e potere religioso, alla fine si dimostra disposto ad allontanare il suo sottoposto.
Fra Cristoforo, infatti, qualche giorno dopo riceve l'ordine di recarsi a Rimini e parte a piedi in compagnia di un altro frate, senza protestare per quell'improvviso provvedimento, ma con una grande preoccupazione per Renzo, Agnese e Lucia che rimarranno senza il suo appoggio.
Il racconto riprende poi con Don Rodrigo deciso a chiedere aiuto ad un personaggio temutissimo e molto potente di cui Manzoni non rivela il nome. L'uomo, macchiatosi di ogni delitto e nefandezza, cacciato perfino dal ducato lombardo, ha stabilito la sua dimora in un castello inaccessibile, situato sì in territorio veneto, ma proprio al confine e in posizione dominante, per poter controllare tutto il territorio circostante.
Don Rodrigo, dunque, parte a cavallo per recarsi al castello dell'Innominato, in compagnia del Griso e di altri quattro bravi.

martedì 23 settembre 2014

ANALISI POESIA AUTUNNO CARDARELLI

Nella poesia si ritrovano alcuni temi cari all'autore, che sono presenti in tutta la sua produzione poetica: la malinconia per lo scorrere della vita umana, la maturità, che segue la primavera-giovinezza e che condurrà l'uomo, inesorabilmente, verso la fine della sua esistenza.  


Autunno. Già lo sentimmo venire
nel vento d'agosto,
nelle piogge di settembre
torrenziali e piangenti,
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora passa e declina,
in quest'autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.



Parafrasi
Già sentimmo arrivare le prime avvisaglie d'autunno nel vento di agosto, nelle piogge di settembre, violente e simili ad un pianto, già allora un alito freddo percorse la terra che, adesso, spoglia e triste, è illuminata da un sole tiepido. La nostra giovinezza passa e tramonta, in questo autunno che avanza con terribile lentezza e che ci dice addio ripetutamente.

Analisi metrica e figure retoriche
Versi  liberi organizzati in un'unica, lunga strofa costituita da soli due periodi.
"Sole smarrito"=sinestesia
"Autunno che incede"=personificazione

Commento
L'autunno rappresenta qui la maturità della vita, una maturità di cui l'uomo ha sentito le prime avvisaglie quando era ancora nel fiore degli anni (agosto), ma che adesso è diventata il suo presente.
La parola "autunno" del primo verso è in posizione di rilievo: ce lo indica il punto che ne sottolinea la forza, l'inesorabilità. Sembra quasi una condanna e un'invocazione nello stesso momento: l'autunno arriverà per tutti gli uomini.
Le parole chiave che indicano lo stato d'animo del poeta sono soprattutto gli aggettivi riferiti alle piogge "torrenziali e piangenti", alla terra, che ormai è "nuda e triste", al sole che ha perso la sua forza e il suo calore ed è ormai pallido, tiepido, "smarrito".
La stagione estiva, cioè la giovinezza, qui non viene rappresentata in alcun modo, se non nei presagi d'autunno che ha rivelato (il vento d'agosto e le piogge settembrine).
Non c'è quindi una vera contrapposizione fra le due stagioni (come avviene ad esempio in Pascoli), ma piuttosto un passaggio delicato, continuo, impercettibile... Dalla bella stagione, proprio attraverso quelle prime piogge, quei primi aliti freddi, si è passati all'autunno senza quasi rendersene conto. Ed è un po' quello che avviene nella realtà: si cresce, si matura, si invecchia in un cammino lento, ma inesorabile, costellato da momenti diversi, positivi e negativi, che sfumano l'uno nell'altro, formando il nostro essere e la nostra personalità.
La scelta del verso libero, organizzato in due soli lunghi periodi, fa pensare alla poesia come ad una lenta riflessione, come ad un flusso di pensieri che il poeta ha voluto trasferire su carta.
La lentezza del tempo autunnale è suggerita dalle numerose virgole presenti nel testo, dalla calma di questa stagione che è "indicibile" e anche dall'avverbio "lungamente" che suona come un'eco di addio alla vita.

lunedì 22 settembre 2014

SCHEMA LETTERATURA VITTORIANA

Timeline Letteratura Età vittoriana


1837

  • Incoronazione della Regina Vittoria  
  • Charles Dickens pubblica “Il circolo Pickwick” e “Oliver Twist” 
  • Thomas Carlyle pubblica “La Rivoluzione Francese”

1840 

  • La regina Vittoria sposa suo cugino, il Principe Alberto    
  •  Viene emesso il famoso Penny Black

1843  

  • Charles Dickens pubblica “A Christmas Carol” che esaurisce le vendite in 6 giorni  
  • William Wordsworth si laurea poeta

1844

  •  Inizia la grande carestia in Irlanda 
  • George Williams fonda il famoso college londinese YMCA

1847

  • Viene varato il Factory Act (provvedimento con cui si limitava il lavoro minorile a 8 ore al giorno)
  • Charlotte Bronte pubblica "Jane Eyre"
  •   Emily Bronte pubblica "Cime Tempestose"

1848

  • Viene emanato il Public Health Act con cui si intendevano migliorare le condizioni sanitarie di alcuni quartieri di Londra 
  • Anche le ragazze vengono ammesse a frequentare i corsi dell'Università di Londra


1850

  • Viene emanato il Public Libraries Act con cui si istituivano le prime biblioteche pubbliche di Londra
  • Elizabeth Barret Browning pubblica la raccolta "I sonetti dal portoghese"
1854
  • La Gran Bretagna entra nella Guerra di Crimea
1855
  • Robert Browning pubblica "Uomini e Donne"
1859
  • Charles Darwin pubblica "L'origine della specie"
1860
  • Florence Nightingale fonda la sua famosa scuola per infermiere
  • Viene approvato il Food and Drug Act (contro le sofisticazioni alimentari)
1867
  • Matthew Arnold pubblica "Dover Beach"
1872
  • George Eliot pubblica "Middlemarch"
1876
  • La regina Vittoria diventa sovrana dell'India
1883
  • Robert Louis Stevenson pubblica "L'isola del tesoro"
1894
  • Oscar Wilde pubblica "L'importanza di chiamarsi Ernesto"
1901
  • Muore la regina Vittoria




sabato 20 settembre 2014

RIASSUNTO CAPITOLO 18 PROMESSI SPOSI

In questo capitolo si conclude momentaneamente la vicenda di Renzo e si riapre quella di Lucia.
Il podestà ha ricevuto l’ordine di perquisire la casa del giovane per vedere se ci siano segni di un suo passaggio recente. A poco a poco tutto il paese viene a sapere della vicenda che ha coinvolto Renzo a Milano e tutti i suoi conoscenti vengono chiamati a testimoniare sulla sua condotta abituale.
I conoscenti di Renzo vengono invitati
a deporre
Don Rodrigo, saputo l’accaduto, è contento della piega che hanno preso gli eventi, ma è anche attraversato da qualche timore nel portare avanti la questione con Lucia. Alla fine, però, soprattutto per tenere alta la sua reputazione e per non venir canzonato dal cugino Attilio, si convince ad andare avanti col suo disegno malvagio anche perché le circostanze sembrano adesso più favorevoli che mai.
Attilio, infatti, si è recato a Milano per chiedere al conte zio di far allontanare Fra Cristoforo da Pescarenico; Renzo è fuggito e non si sa dove sia; Agnese è tornata in paese lasciando sola Lucia a Monza, proprio dopo aver saputo di quanto capitato a Renzo e dopo aver cercato invano Fra Cristoforo al convento di Pescarenico.
A Don Rodrigo sembra proprio il momento giusto per portare a termine il suo piano e rapire Lucia. 

giovedì 18 settembre 2014

SPIEGAZIONE MARCOVALDO DI CALVINO

Nel romanzo di Calvino, organizzato in 20 racconti divisi per stagione, sono narrate le vicende di Marcovaldo, un moderno impiegato intrappolato in una realtà cementificata cui sente di non appartenere e, per questo, alla perenne ricerca di una natura idilliaca e ormai scomparsa.
Va specificato che la sua ricerca non si configura come un "ritorno alla natura": Marcovaldo non si è trasferito in città da un ambiente rurale a cui vorrebbe tornare. Egli rappresenta piuttosto il cittadino per eccellenza, l'uomo che, avendo sempre vissuto in città, vede la natura come un ideale mitico, quasi un paradiso, di cui  ignora praticamente tutto--->(vedi i suoi clamorosi errori nell'episodio dei funghi e in quello dei piccioni...)

Funghi in città
Periodo di ambientazione delle vicende: anni '50/'60--->cioè in pieno boom industriale ed economico italiano.
Sono gli anni delle grandi fabbriche del nord, degli operai emigrati a cercar fortuna con la valigia di cartone; gli anni del boom edilizio, dei palazzoni di periferia, dei beni di consumo che invadono la vita e le case degli italiani.

Marcovaldo è sposato con Domitilla, ha 5 figli, un impiego alla ditta SVAMP, guadagna poco, non è felice e non riesce a offrire alla sua famiglia tutto ciò che la modernità offre (subendo per questo le continue critiche di Domitilla).
Ogni giorno si reca al lavoro sognando di guardare il cielo o di poter dormire sotto le stelle e, ogni giorno, è costretto invece a confrontarsi con una realtà ben diversa: cemento, asfalto, case e palazzi. Nonostante l'ambiente che lo circonda, Marcovaldo conserva uno stupore innocente, un desiderio di scoprire la natura anche in città e per questo resterà deluso da un ambiente che lo illude e delude. E' una natura dispettosa, quella rappresentata da Calvino. Una natura che mortifica le aspettative dell'individuo/Marcovaldo che, comunque, continua a fidarsi e a credere di poter trovare un angolo incontaminato in un mondo ormai ingrigito e imbruttito dal progresso.

Da un lato quindi abbiamo l'industrializzazione con tutte le sue conseguenze sulla vita quotidiana e sulle esperienze umane e dall'altro la nostalgia verso un'esistenza che non è più possibile e che si configura come un' illusione. La comicità scaturisce proprio dall'ostinazione del protagonista nel voler trovare a tutti i costi quei segnali di un mondo perduto, di uno stile di vita che non può esistere più, perché ha perso la sua battaglia contro la modernità.

Luoghi
La città, cementificata, grigia, inquinata.
La natura illusoria, dispettosa, avara.

La scelta di non dirci esattamente in quale città del nord siano ambientate le vicende è assolutamente voluta dall'autore: egli intende così rappresentare non una città precisa, ma tutte le metropoli---> luoghi che si assomigliano tutti nella bruttezza, nel grigiume, nella spersonalizzazione dell'uomo e nella scomparsa degli elementi naturali.
Lo stesso espediente viene utilizzato da Calvino per quanto riguarda il lavoro di Marcovaldo: non sappiamo cosa si produca alla SVAMP perché non è questo l'importante. L'importante è ciò che la fabbrica rappresenta per l'uomo moderno: un lavoro monotono, triste, mal pagato---> questo voleva essere sottolineato dall'autore: l'alienazione dell'uomo, costretto a trascorrere la maggior parte della sua giornata intento in un'occupazione che non lo gratifica affatto.

La narrazione è organizzata in stagioni, più che in capitoli: è un metodo narrativo insolito per scandire lo scorrere del tempo dei protagonisti, i quali, proprio in base alla stagione, vivranno avventure diverse.

Lo stile è semplice, scorrevole, gli episodi raccontati sono buffi e fanno sorridere il lettore-->si potrebbe pensare che Calvino abbia voluto soltanto scrivere un libro comico per ragazzi, ma dietro questa apparente semplicità si celano temi importanti come l'alienazione della civiltà industriale, il consumismo, la povertà, il rapporto città-natura, l'inquinamento, l'ecologia...
Insomma, sembra che Calvino abbia precorso i tempi, che sia riuscito a vedere nel futuro: oggi questi sono temi profondamente attuali, mentre negli anni '60 erano problematiche appena accennate nella loro gravità.

Personaggi
Marcovaldo è un sognatore, un ingenuo, un illuso. Rappresenta l'uomo moderno, costretto dalla società dei consumi a lavorare per ottenere beni superflui ma visti, e presentati!, come indispensabili.
Marcovaldo è un uomo in cerca di autenticità, di uno stile di vita meno spersonalizzato, frettoloso, alienato. Per questo egli vede nella natura ormai scomparsa, e di cui ricerca segnali ovunque, un luogo mitico ed ideale, un paradiso perduto che sogna di ri-trovare.
Sogna le stelle, l'aria buona, i frutti della terra.
E' agli elementi naturali che Marcovaldo riconosce la possibilità di salvare l'uomo da un progresso che lo stritolerà, inevitabilmente.
Figli di Marcovaldo
Pallidi, smunti, non conoscono la natura, non hanno mai visto un bosco perché non possono permettersi di andare in vacanza.
Domitilla, moglie di Marcovaldo, è casalinga, si occupa dei figli e rimprovera il marito di continuo perché non guadagna abbastanza.

Temi più importanti divisi per episodi

Funghi in città--->rapporto città-natura, inquinamento
La villeggiatura in panchina--->rapporto città-natura, inquinamento
Il piccione comunale--->Rapporto città-natura, povertà
La città smarrita nella neve--->Rapporto città-natura
La cura delle vespe--->Rapporto città-natura, povertà
Un sabato di sole, sabbia e sonno--->Alienazione, povertà
La pietanziera--->Alienazione, povertà
Il bosco sull'autostrada--->Alienazione, povertà, rapporto città-natura
L'aria buona--->Povertà
Un viaggio con le mucche--->Rapporto città-natura, povertà, inquinamento, alienazione
Il coniglio velenoso--->Povertà
La fermata sbagliata--->Alienazione, rapporto città-natura, inquinamento
Dov'è più azzurro il fiume--->inquinamento, povertà
Luna e gnac--->Alienazione, rapporto città-natura
La luna e le foglie--->Natura illusoria
Marcovaldo al supermaket--->Consumismo, povertà
Fumo, vento, bolle di sapone--->Povertà, inquinamento
La città tutta per lui--->Alienazione, rapporto città-natura
Il giardino dei gatti ostinati--->Alienazione, rapporto città-natura, povertà
I figli di Babbo Natale--->Alienazione, consumismo, povertà


mercoledì 17 settembre 2014

DESCRIVERE LA CASA IN FRANCESE

Un esempio di come descrivere la propria casa/appartamento in francese.
[controllare accenti e segni grafici]

J'habite dans un apartement de 100 metres carrés au deuxieme étage dans un nouveau quartier résidentiel de Milano. (vedi alternative per chi abita in periferia, in centro, in campagna...)
À l'entree de la maison se trouve un couloir avec une armoire. À gauche il y a la cuisine et en face de la cuisine un petit séjour tres agréable avec une cheminée pour l'hiver. Dans la cuisine il y a une table, quatre chaises et une fenêtre.
À coté de la cuisine il y a la salle de bain avec les toilettes.
Au bout de couloir on trouve la chambre de mes parents et en face il y a ma chambre.
Ma chambre est très grande et je dois la parteger avec ma petite soeur Martina. (vedi alternative se non condividi la stanza).
Nous avons deux lits superposes, une commode, une table, deux chaises et une étagère pour nos livres et DVD. Je passe mes soirées dans ma chambre, à faire mes devoirs, écouter de la musique, lire et regardér la télé.
J'aime ma maison parce que c'est tres moderne et confortable. (vedi alternative se non ti piace la tua casa o per altre caratteristiche)


ALTERNATIVE


  • J'habite une (grande/petite) maison.
  • J'habite un (grand/petit) apartement.
  • Ma maison/mon apartement n'est pas trop grande, mais il y a un jardin avec de grands arbres.
  • Ma maison est (belle, grande, petite, de taille moyenne)
  • J'habite dans un apartement assez grand près du centre de Milano.
  • J'habite dans la banlieu de Milano.
  • Mon apartement se trouve au deuxième étage d'une immeuble à Melegnano, près de Milano.
  • J'habite au premier étage d'un immeuble de 4 étages à Milano.
  • J'habite dans une maison qui n'est pas au centre de la ville.
  • Ma maison c'est située à la campaigne, pas loin de la ville
  • Ma maison c'est pas grande, ma suffisament spacieuse pour ma famille.
  • J'habite une maison assez grande et jolie avec ma famille. 
Dans ma maison/mon apartement il y a.... 
Chez moi il y a....

  • Je ne partage ma chambre avec ma soeur/mon frère
  • Dans ma chambre il y a un lit, une armoire et un commode. J'ai un table avec mon ordinateur et une television.
  • Mon apartement c'est très lumineux parce que la plupart des meubles son de coulour blanc.
  • Je n'aime ma maison parce que elle est trop petite.


Cuisine
La cuisine est moderne. Il y a beaucoup de placards, un frigidaire, une machine à laver et une plaque pour cuisiner. Dans le milieu une table et quatre chaises pour s’asseoir.


Jardin&Garage
Dans ma maison il y a aussi un jardin avec une petite piscine.
Il y a aussi un garage et un grand ardin.


martedì 16 settembre 2014

RIASSUNTO CAPITOLO 17 PROMESSI SPOSI

Renzo lascia Gorgonzola e sente rintoccare la mezzanotte. Non sa esattamente se la direzione che ha preso lo condurrà verso il territorio bergamasco, ma confida di udire presto il rumore dell’Adda, vero e proprio spartiacque fra lo stato milanese e la Repubblica di Venezia. 
Renzo attraversa l'Adda sulla barca
del pescatore
Nel cammino rimugina sugli avvenimenti accaduti a Milano e man mano sente sempre più la stanchezza di quella lunga giornata. Anche i luoghi non gli sono d’aiuto: scomparse le poche case e i campi coltivati, il giovane si trova ad attraversare un bosco buio e impervio che gli mette inquietudine, ma, proprio mentre si è quasi deciso a tornare indietro, sente finalmente il gorgoglio del fiume poco distante. Raggiunta la riva, non vedendo alcuna barca lì intorno, decide di trascorrere la notte in una casupola che aveva intravisto poco più indietro e di provare ad attraversare l’Adda il mattino dopo. Nonostante la stanchezza, il sonno non giunge subito: Renzo ha freddo e mille pensieri si affacciano alla sua mente, primo fra tutti quello di Lucia.
Quando riesce finalmente ad assopirsi il rintocco della campana lo sveglia e il giovane si alza immediatamente per dirigersi alla riva del fiume dove trova un barcaiolo disposto a portarlo dall’altra parte. 

Una volta giunto in territorio bergamasco, l'impressione che ha Renzo di quei luoghi non lo conforta: vede tanta miseria, tanta povera gente che chiede l’elemosina lungo la strada e per questo pensa che nemmeno Bortolo, forse, potrà aiutarlo a trovare un lavoro. Raggiunta la filanda dove lavora il cugino, Renzo gli si fa incontro e gli racconta tutta la storia. Bortolo lo accoglie e lo conforta, confidando di riuscire a trovargli una sistemazione presso la filanda.  

lunedì 15 settembre 2014

RIASSUNTO IL SIGNORE DELLE MOSCHE

Il romanzo inizia dopo che un aereo britannico, diretto in Australia per sfuggire ad un conflitto nucleare, precipita nell’Oceano Pacifico nei pressi di un’isola deserta.
A bordo viaggiano alcuni ragazzi fra i 6 e i 12 anni che, grazie soprattutto ad una conchiglia usata come richiamo, riescono a ritrovarsi e a radunarsi sulla spiaggia. Non ci sono passeggeri adulti sopravvissuti e i ragazzi capiscono di doversela cavare da soli. Per iniziare eleggono come loro capo Ralph, il giovane che aveva trovato la conchiglia, e gli assegnano anche un consigliere, “Piggy”, un ragazzo piuttosto grassoccio e asmatico che diventerà ben presto oggetto di scherno da parte degli altri.
I problemi iniziano quasi subito: Jack, un altro giovane naufrago, avrebbe voluto essere lui al comando e Ralph, per placare la sua rabbia, gli affida il controllo di un gruppo di coristi.
Ralph propone subito che venga acceso un fuoco di segnalazione per le navi in transito e stabilisce alcune regole di comportamento generale che tutti i ragazzi devono seguire. La conchiglia, che era stato il loro richiamo, diventa poi un oggetto dal grande valore simbolico: durante le adunate, infatti, chi la tiene in mano ha diritto di parola.
Nonostante l’impegno e i buoni propositi di Ralph, agli altri ragazzi non sembra importare molto delle regole e dei compiti che vengono di volta in volta assegnati: quasi tutti, infatti, preferiscono giocare sulla spiaggia e fare il bagno. Jack, invece, si appassiona sempre di più alla caccia e si avventura all'interno dell'isola, insieme al gruppo dei coristi, alla ricerca di prede da uccidere e poi mangiare.
Tra i ragazzi affidati a Jack c’è anche il piccolo e saggio Simone, che diventerà amico di Piggy e che lo aiuterà nella costruzione delle capanne.
Ben presto la vita dei giovani si fa talmente disordinata e priva di regole da dimenticare di tenere il fuoco accesso e da non accorgersi neppure di una nave che è passata non distante dall’isola.
In più, la caduta nel bosco di un paracadutista ormai cadavere accrescerà in loro la paura della “bestia”, di un qualcosa di ignoto che “vive” e si agita nella foresta e questa irrazionalità crescente li porterà a dimenticare qualunque regola di convivenza civile.
Simone, nel frattempo, inizia a soffrire di allucinazioni e vede nel “Signore delle Mosche” (cioè una testa di maiale lasciata a marcire sulla punta di un bastone) l’incarnazione del Male, un Male che gli parla e gli rivela di essere invincibile e inarrestabile. E così sembra essere: ormai i ragazzi sono divisi in due gruppi ben distinti, quello di Jack, più numeroso e feroce, e quello capeggiato da Ralph, ormai composto solo da Piggy, Simone e dai due gemelli, Sam e Eric. Jack alla fine riesce a portare nel suo gruppo i due gemelli e fa uccidere Piggy, mentre Simone viene gettato crudelmente giù da una rupe.
Ralph fugge nella foresta e Jack dà fuoco alla vegetazione per costringerlo ad uscire allo scoperto.
Con l'isola ormai completamente in fiamme, Ralph è obbligato infatti a cercare salvezza proprio sulla spiaggia, dove arriva di corsa, trafelato e pronto a morire come i suoi amici e dove, invece, lo accoglie un ufficiale della marina inglese accorso per salvarli.
Solo in quel momento i ragazzi sembrano rendersi conto di cosa è successo e di ciò che hanno realmente fatto.

sabato 13 settembre 2014

RIASSUNTO CHARLOTTE BRONTE

Charlotte Bronte è stata una scrittrice inglese, vissuta nella prima metà dell’800. 
Figlia di un pastore protestante e terza di sei figli, perde la madre all’età di 5 anni poco dopo il trasferimento della famiglia ad Haworth, una proprietà parrocchiale immersa nella brughiera dello Yorkshire.
Nel 1824, all’età di 8 anni, viene iscritta presso il collegio femminile di Cowan Bridge, le cui durissime condizioni contribuiscono alla morte di due delle sorelle di Charlotte: Maria ed Elizabeth. La stessa Charlotte e la sorella più piccola, Emily, riescono invece a sopravvivere al freddo e alle scarse condizioni igieniche dell’istituto, facendo infine ritorno presso la casa paterna, rimanendo però per sempre minate, nel fisico e nella mente, dalla terribile tragedia vissuta in così giovane età.
Dopo aver completato gli studi e aver lavorato come istitutrice presso diverse famiglie dello Yorkshire, nel 1842 Charlotte si reca a Bruxelles per studiare francese insieme alla sorella Emily. Qui si innamora non ricambiata di un suo professore e, tornata in Inghilterra, inizia a sognare di pubblicare un romanzo insieme alle sue sorelle. Nel 1847 tutte e tre le sorelle Bronte pubblicano i loro romanzi, ma sarà Charlotte la prima a conoscere il successo letterario con la pubblicazione di Jane Eyre, nel 1847, sotto lo pseudonimo di Currer Bell.
Il romanzo, parzialmente autobiografico, divenne subito un grande successo, a cui seguì la pubblicazione di altri due libri. A Charlotte, però, non fu possibile portare avanti la sua carriera di scrittrice: dopo aver perso Emily, Anne ed il fratello Branwell, morì pochi mesi dopo il suo matrimonio con il reverendo Nichols, nel 1855, incinta del suo primo figlio.



giovedì 11 settembre 2014

BREVE RIASSUNTO MACBETH IN INGLESE

This play, set in medieval Scotland, was written by William Shakespeare between 1605 and 1608 and it’s divided in five acts.

Macbeth, a brave scottish general, is coming home from a battle with his friend Banquo, when he receives a prophecy from three witches: one day he will be Thane of Cawdor and King of Scotland. The witches also say that Banquo's descendants will become kings. 
After the witches disappear, a messenger from the King arrives announcing that Macbeth has been named Thane of Cawdor. Upon hearing this, Macbeth wonders whether the witches’ other prophecies will come true and starts thinking about killing Duncan in order to become King of Scotland. He lacks the courage to commit murder, but Lady Macbeth, his wife, convinces him that the deed must be done and, during the night, Macbeth stabs the sleeping Duncan, and two guards are framed for the crime.

Then Macbeth arranges for the murders of Banquo and his son, Fleance, but the plan goes wrong. Banquo is killed, but Fleance escapes. After this Macbeth becomes insane: at a royal banquet he sees the ghost of Banquo sitting in his chair and Lady Macbeth tries in vain to calm him.

Macbeth goes to the witches to see what he has to fear now. The witches show him three apparitions: the first one say to watch out for the Thane of Fife, which is Macduff, the second say that he can never be killed by "one born of a woman" and the last one say not to worry until Great Birnam (the forest) comes to the castle.

Meanwhile, Macduff has fled to England to join to Malcolm at the court of English King, Edward.
Upon learning this, Macbeth kills the innocent Lady Macduff and her children.
Malcolm and Macduff decide to lead an army against Macbeth. He feels safe in his remote castle at Dunsinane until he is told that Birnam Wood is moving towards him. The truth is that Malcolm’s army is carrying branches from the forest as camouflage for their assault on the castle. 
Meanwhile Lady Macbeth sleepwalks, wringing her hands together, and inadvertently reveals her part in the murder. She kills herself as the final battle commences. Macduff challenges Macbeth who, on learning his adversary is the child of a Ceasarian birth, realises he is doomed. The play ends with the 
death of Macbeth and with Macduff crowned king.


mercoledì 10 settembre 2014

DESCRIVI LA STANZA IN INGLESE

My favourite room in the house is my bedroom. 
I love it, because it’s a good place for relax, play and study. It isn’t a very big room, but it’s nice, cosy and welcoming. (vedi alternative per stanze per più ragazzi o più piccola)
Over the years it has changed, from being a “kid” room to a “teenage” room
The walls are light green and they look bright when the sun shines through the window. 
My bedroom has a wooden floor with a green rug on it. The curtains are light green with large flowers.
My bed’s colour is white with two pillows and a green blanket on it. I’ve got two posters and many pictures on the walls. Under the window there is a study table (desk) and a swivel chair. On the table there are a laptop, a lamp and many schools books. Above the desk there are two shelves for my hi-fi system and my Xbox. (vedi alternative per scaffalature)
On the left side of my bed there is a wardrobe for my clothes and shoes. In the corner stands a trash can. 
In my room I spend a lot of time with friends and it’s my pleasure.

ALTERNATIVE
  • My bedroom is not very big, however there are two beds. One is for my younger/older sister/brother and the other is for me. There are also two bedside tables with two yellow lamps on. [la mia stanza non è molto grande, comunque ci sono due letti, uno per mio fratello/sorella più grande/più piccolo e l'altro per me. Ci sono anche due comodini con sopra due lampade/abat-jour gialle]
  •  My bedroom is quite small with a bunk bed for me and my younger/older brother/sister. [La mia stanza è piuttosto piccola con un letto a castello per me e mio fratello/sorella più grande/più piccolo]
  • There are a lot of shelves filled with books and toys. [ci sono molti scaffali con libri e giocattoli]

PAROLE UTILI
letto=bed
letto a castello= bunk bed
piumone=duvet
comodino=bedside table
sveglia=alarm clock
cassettiera=chest of drawers
tappeto=carpet/rug
tende=curtains
armadio=wardrobe/closet
libreria-scaffalatura=shelf (plurale=shelves)
coperta=blanket

martedì 9 settembre 2014

RIASSUNTO CAPITOLO 16 PROMESSI SPOSI

Renzo domanda alla vecchia ostessa
la strada per Bergamo
Dopo essere riuscito a sfuggire ai gendarmi che volevano portarlo in caserma, Renzo scarta quasi subito l’ipotesi di domandare asilo nel convento presso cui avrebbe dovuto  fermarsi il giorno precedente. Milano è troppo pericolosa per lui adesso, meglio recarsi da suo cugino Bortolo, nel bergamasco. Non sapendo orientarsi, decide di chiedere informazioni sulla giusta direzione da prendere per uscire dalla città e, dopo avere esaminato attentamente alcuni passanti, si rivolge ad uno di essi che gli ispira fiducia. Ricevute le indicazioni necessarie, riesce infine a superare un presidio di soldati all’ingresso delle mura cittadine e lascia definitivamente Milano.  Adesso che si trova in aperta campagna, Renzo è ben deciso ad allontanarsi quanto più possibile dai gendarmi che a quell’ora avranno sicuramente lanciato l’allarme sulla sua fuga.

Il giovane, evitando di percorrere le strade principali e non fidandosi a chiedere informazioni, si trova quindi a sbagliare spesso direzione. Dopo essersi fermato nella locanda di un'anziana ostessa, prende finalmente la via giusta e, arrivato nei pressi di Gorgonzola, si ferma in un’osteria per rifocillarsi. Qui, dopo aver cercato di sapere dall’oste quale fosse la strada per attraversare l’Adda, si trova suo malgrado ad ascoltare le chiacchiere di un gruppo di avventori che discorrono sui tumulti di Milano. Uno di questi, un mercante che è appena tornato dalla città, racconta che i rivoltosi sono stati tutti arrestati tranne uno che è riuscito a fuggire. A questo punto Renzo decide di lasciare la locanda e, dopo aver pagato il conto, si incammina nella direzione opposta di quella da cui era arrivato.

domenica 7 settembre 2014

RIASSUNTO GRANDI ESPLORAZIONI 1400

A partire dal 1400 gli Europei iniziarono a navigare per raggiungere terre sconosciute--->lo fecero soprattutto per ragioni economiche, per cercare nuove materie prime e nuovi mercati in cui esportare i propri prodotti.

Spagna e Portogallo furono i primi a sostenere i grandi viaggi di scoperta, che divennero possibili anche grazie a notevoli migliorie tecniche---->
  • costruzione di navi più adatte alla navigazione oceanica (es. la caravella, + leggera e veloce)
  • uso di strumenti fondamentali per la navigazione (es. l'astrolabio, strumento che serve a determinare la latitudine misurando l'altezza del sole)
Nel 1400 i Portoghesi iniziano a scendere lungo le coste africane. Vasco da Gama, nel 1498, raggiunge l'India, doppiando il Capo di Buona Speranza (questa rotta era stata in parte tracciata anni prima da un altro navigatore, Bartolomeo Diaz).

Cristoforo Colombo
Alla fine 1400 era opinione comune in Europa che fosse possibile raggiungere le Indie navigando verso ovest. Fu questa convinzione a portare alla spedizione di Cristoforo Colombo che ebbe però un esito del tutto diverso. Colombo fu finanziato dai sovrani spagnoli e da alcuni banchieri genovesi e poté partire con il suo equipaggio da Palos (Spagna) il 3 Agosto del 1492. La spedizione toccò terra in un'isola caraibica (nelle attuali Barbados) il 12 Ottobre 1492. Tornato in Europa, Colombo riferì di essere approdato in Giappone (perché così credeva!) e nessuno si rese conto dell'errore. Negli anni successivi compì altre spedizioni nelle "Indie", ma tutti i viaggi si rivelarono deludenti dal punto di vista delle risorse: nelle terre scoperte da Colombo, infatti non c'era traccia di quelle favolose ricchezze di cui, ad esempio, aveva parlato Marco Polo nel suo Milione.
Questo fino a quando Amerigo Vespucci costeggiò l'America Meridionale fino alla Patagonia--->dopo questo suo viaggio i cartografi capirono che quello doveva essere un nuovo continente, non certo l'Asia, e lo chiamarono "Terra di Americo" (America).
Con la scoperta dell'America arrivarono in Europa generi alimentari fino ad allora sconosciuti come il pomodoro, la patata, il cacao, il mais, etc.


Prima circumnavigazione della Terra - Magellano

La prima circumnavigazione della Terra
Nel 1519 partì dalla Spagna la spedizione di Ferdinando Magellano che, tra mille pericoli e difficoltà, riuscì a circumnavigare la Terra (arrivati in America scesero lungo le coste dell'Argentina fino alla Terra del Fuoco, risalendo dall'altra parte attraversarono un nuovo oceano che chiamarono Pacifico e arrivarono nelle Filippine dove lo stesso Magellano venne ucciso dagli indigeni). La spedizione proseguì poi verso l'Asia del Sud per ritornare nella penisola iberica nel 1522.
Dall'Oriente giunsero in Europa prodotti molto preziosi come le porcellane cinesi e giapponesi.  

La scoperta di tutte queste nuove terre portò Spagna e Portogallo ad uno scontro perché entrambe ne  rivendicavano la proprietà---> questa contesa si concluse con il Trattato di Tordesillas con cui le due nazioni si dividevano le terre al di là dell'Oceano Atlantico in due zone: la zona spagnola a Ovest e la zona portoghese a est.

La divisione dei nuovi territori decisa nel
Trattato di Tordesillas
7 Giugno 1494



venerdì 5 settembre 2014

SCHEMA COMPARATIVI E SUPERLATIVI IRREGOLARI

POSITIVO
POSITIVO
COMPARATIVO
REGOLARE
COMPARATIVO
IRREGOLARE
SUPERLATIVO
REGOLARE
SUPERLATIVO IRREGOLARE
buono
più buono
migliore
buonissimo
ottimo (il migliore)
cattivo
più cattivo
peggiore
cattivissimo
pessimo (il peggiore)
grande
più grande
maggiore
grandissimo
massimo (il maggiore)
piccolo
più piccolo
minore
piccolissimo
minimo (il minore)
alto
più alto
superiore
altissimo
supremo/sommo
basso
più basso
inferiore
bassissimo
infimo
esterno
più esterno
esteriore
-----
estremo
interno
più interno
interiore
-----
intimo
molto
----
più
moltissimo
----
poco
----
meno
pochissimo
----
posteriore
(che viene dietro/dopo)
postremo
ulteriore
(che è più oltre)
ultimo
anteriore
(che è più avanti)
citeriore
(che è al di qua, più vicino)
iuniore
(più giovane)
seniore
(più vecchio)

martedì 2 settembre 2014

ELENCO PERSONAGGI ODISSEA E CARATTERISTICHE PRINCIPALI

Ulisse (Odisseo)
E' il protagonista dell'Odissea. L'eroe greco ha combattuto a Troia e ora, dopo la fine della guerra, sta cercando di tornare a Itaca, il suo regno. E' il marito di Penelope e il padre di Telemaco.  Guerriero forte e coraggioso, Ulisse è famoso soprattutto per la sua astuzia. Nelle sue imprese Ulisse è favorito dalla dea Atena che spesso lo aiuta nelle sue imprese e ostacolato da Poseidone che, invece, si oppone al suo ritorno a casa.

Telemaco
Figlio di Ulisse, è ancora bambino quando il padre parte per la guerra di Troia, ma ha circa 20 anni quando inizia l'Odissea. Ancora immaturo, sembra impotente di fronte ai soprusi e alle pretese dei Proci. Il suo cambiamento e la sua maturazione si realizzano nella "Telemachia" (i primi 4 canti dell'Odissea) che costituiscono un "racconto nel racconto" e narrano del suo viaggio a Pilo e a Sparta in cerca di notizie del padre. Anche Telemaco è aiutato dalla dea Atena che lo consiglia e lo assiste.

Penelope
Moglie di Ulisse e madre di Telemaco, attende da 20 anni il ritorno del marito dalla guerra. Penelope è fedele al marito e rifiuta di considerarlo morto cedendo così alle insistenze dei Proci che vorrebbero insediarsi sul trono di Itaca. Penelope è abile ad ingannare i pretendenti (stratagemma della tela) e dimostra di avere nervi saldi, così da non cedere troppo alle emozioni (quando il marito torna, prima vuole verificare che sia effettivamente lui--->prova del talamo nuziale)

Atena
Figlia di Zeus e dea della saggezza, assiste Ulisse e Telemaco durante tutto il poema. Spesso appare sotto le spoglie di Mentore, vecchio amico di Ulisse.

Poseidone
Re dei mari, è l'antagonista divino di Ulisse, che disprezza anche per aver accecato suo figlio Polifemo, e di cui ostacola continuamente il ritorno a casa.

Zeus
Padre degli dei e di tutti gli uomini, dirime le dispute divine sul Monte Olimpo. A volte aiuta egli stesso Ulisse o permette ad Atena di farlo.

Antinoo
E' il più arrogante fra i Proci: si distingue per violenza, brutalità, orgoglio e durezza (tramò per far morire Telemaco). E' il primo ad essere ucciso quando Ulisse ritorna ad Itaca.

Eurimaco
Uno dei capi dei Proci che tentano di ottenere la mano di Penelope. E' uno dei più ricchi e belli ("divino" viene definito in più di un'occasione), e considerato tra i favoriti nella competizione per ottenere la sua mano. Fu tra quelli che tentarono di tendere l'arco di Odisseo e venne ucciso per mano di quest'ultimo.

Anfinomo
Uno dei pretendenti di Penelope, più assennato e meno insistente degli altri. Ulisse, celato nei panni del mendicante, tenta di salvargli la vita invitandolo a lasciare Itaca, ma anche Anfinomo muore, come gli altri Proci nella battaglia finale, trafitto dalla lancia di Telemaco.

Eumeo
Servo fedele di Ulisse, addetto alla cura dei maiali. E' modesto e buono e, pur non riconoscendo Ulisse nel mendicante che arriva ad Itaca, lo accoglie con sincero affetto, offrendogli perfino il suo mantello.

Euriclea
Fedele nutrice di Ulisse, riconosce il padrone sbarcato sull'isola per via di una cicatrice sulla gamba che si era procurato da ragazzo.Sa tutto degli intrighi di palazzo ed è proprio lei a rivelare ad Ulisse i nomi delle ancelle che si erano compromesse coi proci.

Melanzio
Servo che cura le capre di Itaca, è l'esatto opposto di Eumeo. Melanzio, infatti, tradisce Ulisse per mettersi dalla parte dei Proci.

Melanto
Sorella di Melanzio e serva di Penelope. Ha una relazione con Eurimaco e, proprio come il fratello, tradisce Ulisse, schierandosi dalla parte dei pretendenti. Muore impiccata da Telemaco come altre serve infedeli. 

Calipso
Ninfa bellissima, si innamora di Ulisse quando lui arriva nell'isola di Ogigia. Lo tiene prigioniero per 7 anni e tenta in ogni modo di impedirgli di tornare a Itaca (anche promettendogli l'immortalità), ma Zeus le invia Ermes per convincerla a lasciarlo andare via.

Polifemo
Uno dei ciclopi, giganti da un solo occhio, figli di Poseidone. Il ciclope imprigiona Ulisse e i suoi compagni con l'intenzione di cibarsene, finché, con un furbo stratagemma, Ulisse riesce ad accecare il gigante e a far fuggire i suoi compagni. Così facendo, scatenerà l'odio di Poseidone.

Circe
Maga e regina dell'isola di Eea, trasforma i compagni di Ulisse in maiali. Grazie all'aiuto di Ermes, solo l'eroe greco resiste ai magici poteri di Circe, ma ne diventa l'amante e rimane con lei per un anno.

Laerte
Anziano padre di Ulisse, subito non riconosce il figlio tornato a Itaca. Durante lo scontro con i proci, la dea Atena gli da' la forza di uccidere Eupite, padre di Antinoo venuto a protestate per la morte del figlio.

Tiresia
Indovino cieco, Ulisse lo incontra nel suo viaggio nel regno dei morti (Ade). Durante il colloquio Tiresia mostra ad Ulisse come ritornare ad Itaca e poi gli permette di comunicare con le anime dei defunti lì presenti (cosa che non avrebbe potuto fare, essendo lui ancora vivo).

Nestore
Re di Pilo, considerato molto saggio, già anziano combatte nella guerra di Troia sotto la guida di Agamennone. Telemaco va a trovarlo per avere notizie del padre (Telemachia).

Menelao
Re di Sparta, fratello di Agamennone e marito di Elena, fu uno degli eroi più importanti della guerra di Troia. Anche lui aiuta Telemaco nella sua ricerca di Ulisse (Telemachia).

Elena
Moglie di Menelao e regina di Sparta il cui rapimento da parte di Paride fu causa della lunga guerra fra greci e troiani. Donna dalla bellezza incomparabile, si sente fortemente in colpa per ciò che sta succedendo e per tutti i valorosi soldati greci che stanno morendo in una guerra causata proprio da lei.
Anche Elena aiuta Telemaco nella ricerca del padre (Telemachia)

Agamennone
Re di Micene, fratello di Menelao e marito di Clitemnestra (sorella di Elena), fu il comandante degli Achei durante la guerra di Troia. Ulisse incontra lo spirito di Agamennone nel suo viaggio nell'Ade: Agamennone è stato ucciso dalla moglie e dall'amante di lei, Egisto, e poi vendicato dal figlio Oreste (che uccide la madre e l'amante).

Nausicaa
Bellissima figlia di Alcinoo e Arete, sovrani dei Feaci. E' Nausicaa, insieme alle sue ancelle, a trovare e aiutare Ulisse appena naufragato sulla spiaggia dell'isola.

Alcinoo
Re di Scheria, terra dei Feaci, accoglie Ulisse presso il suo palazzo e lo aiuta a tornare a Itaca fornendogli una barca nuova.