Renzo lascia Gorgonzola e sente rintoccare la mezzanotte.
Non sa esattamente se la direzione che ha preso lo condurrà verso il territorio
bergamasco, ma confida di udire presto il rumore dell’Adda, vero e proprio
spartiacque fra lo stato milanese e la Repubblica di Venezia.
Renzo attraversa l'Adda sulla barca del pescatore |
Nel cammino rimugina sugli avvenimenti
accaduti a Milano e man mano sente sempre più la stanchezza di quella lunga
giornata. Anche i luoghi non gli sono d’aiuto: scomparse le poche case e i
campi coltivati, il giovane si trova ad attraversare un bosco buio e impervio che
gli mette inquietudine, ma, proprio mentre si è quasi deciso a tornare
indietro, sente finalmente il gorgoglio del fiume poco distante. Raggiunta la
riva, non vedendo alcuna barca lì intorno, decide di trascorrere la notte in
una casupola che aveva intravisto poco più indietro e di provare ad
attraversare l’Adda il mattino dopo. Nonostante la stanchezza, il sonno non
giunge subito: Renzo ha freddo e mille pensieri si affacciano alla sua mente,
primo fra tutti quello di Lucia.
Quando riesce finalmente ad assopirsi il rintocco della
campana lo sveglia e il giovane si alza immediatamente per dirigersi alla riva
del fiume dove trova un barcaiolo disposto a portarlo dall’altra parte.
Una volta giunto in territorio bergamasco, l'impressione che ha Renzo di quei luoghi non lo conforta:
vede tanta miseria, tanta povera gente che chiede l’elemosina lungo la strada e
per questo pensa che nemmeno Bortolo, forse, potrà aiutarlo a trovare un
lavoro. Raggiunta la filanda dove lavora il cugino, Renzo gli si fa incontro e
gli racconta tutta la storia. Bortolo lo accoglie e lo conforta, confidando di
riuscire a trovargli una sistemazione presso la filanda.
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