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lunedì 5 dicembre 2022

TEMA SULLO SPORT E I SUOI VALORI

Le squadre e le discipline sportive devono rappresentare un modello educativo per le giovani generazioni ?

Lo sport da sempre rappresenta un momento positivo di forza e vitalità umana. Sin dai giochi olimpici nell'antica Grecia, per arrivare ai giochi romani fino alle Olimpiadi moderne, l'uomo si è sempre misurato coi propri limiti, arrivando a stabilire record e prestazioni inimmaginabili. 

Le grandi imprese sportive mettono l'uomo a confronto non soltanto con gli altri, ma soprattutto con sè stesso, con le proprie difficoltà e debolezze. 
Prima che superare gli altri, per me il vero significato dello sport è sfidare sè stessi e provare a fare meglio.
In questo senso lo sport non può che rappresentare un modello positivo per chiunque si avvicini per la prima volta ad una disciplina. 
E' anche vero che, come in altri settori, anche nello sport esistono scorrettezze e slealtà. 
Basti pensare alla pratica del doping che negli ultimi anni ha visto tanti atleti squalificati e deturpati nella loro fulgida carriera. 
Molti premi sono stati ritirati a quegli sportivi che, si è scoperto, avevano vinto grazie all'uso di sostanze che ne facilitassero le prestazioni sportive. 
Non solo: alcune discipline più di altre sembrano mettere in evidenza le debolezze umane, quando mostrano atleti che danno sfogo alla propria frustrazione con gesti davvero poco esemplificativi. Penso ad esempio ad alcuni calciatori nei confronti dei loro avversari, a quei colpi sferrati in campo, in preda all'ira e alla rabbia. 
Certamente questi non possono essere considerati gesti sportivi degni di essere ricordati, ma, come dicevo prima, non è solo lo sport che ci offre esempi di disonestà: la politica prima di tutto, dove la corruzione è all'ordine del giorno, o l'amministrazione pubblica sono solo alcuni settori dove possiamo trovare esempi di scorrettezze. 
Preso atto della presenza di alcuni aspetti meno positivi, secondo me è giusto concentrarsi su tutto ciò che di buono può derivare dall'esercitare una determinata attività e in questo senso lo sport ci offre davvero tanti esempi che è giusto ricordare, a cominciare dagli atleti paraolimpici, che lottano ogni giorno con le proprie difficoltà e riescono a raggiungere sportivamente livelli eccezionali. 

(340 parole, circa 35 righe di un foglio A4)

giovedì 1 dicembre 2022

TEMA SUI REALITY SHOW

 Al giorno d'oggi i programmi televisivi hanno invaso qualunque aspetto della vita privata: c'è chi va in TV mentre è in sala parto, chi mentre sta facendo un ritocchino dal chirurgo estetico, qualcuno si sposa in diretta nazionale e qualcun altro porta le telecamere nelle aule dei tribunali.

E' diventato tutto così normale che ormai siamo abituati a metterci in mostra e a "spiare" le vite degli altri non solo tramite il mezzo televisivo, ma anche grazie a tutte le applicazioni "social" come Instagram o Facebook che rivelano tutto di noi: come viviamo, dove andiamo in vacanza, le persone che frequentiamo e quelle con cui tagliamo ogni rapporto.
La dimensione del "reality" oggi non è più solo quella dei programmi come il Grande Fratello, ma appartiene alla maggior parte delle persone che, in misura diversa, mettono a disposizione degli altri la propria vita pubblicando fotografie e scrivendo post su fatti a volte anche molto personali.
Secondo me i reality hanno successo proprio perché mettono in mostra la vita delle altre persone nella quotidianità, rendendola simile alla vita che tutti facciamo normalmente.
E' come se vedendo un vip nella sua normalità o addirittura in una situazione ridicola lo vedessimo in modo meno "mitico" e più umano.
Tenendo in considerazione questo aspetto ritengo difficile definire spazzatura i programmi televisivi come i reality, in quanto non viene mostrato niente di più di ciò che normalmente rendiamo pubblico ogni giorno: la nostra vita privata esibita con orgoglio e sfacciataggine anche in quegli aspetti che sarebbe più decoroso tenere riservati.

(255 parole - 1600 caratteri - circa 25 righe di un foglio A4)

sabato 26 novembre 2022

ESEMPIO TEMA SU UNA TUA PASSIONE O HOBBY

 Uno sport


La mia passione è la pallavolo. (si può cambiare sport e lavorare sulla falsariga di questo tema)
Ci gioco da quando ho sei anni e oramai è diventato parte della mia vita. 
Quando ho iniziato questo sport non pensavo che mi sarebbe piaciuto così tanto, credevo solo che potesse far bene alla mia crescita e alla mia salute, ma la pallavolo adesso è molto di più!
Innanzitutto è un'attività fisica impegnativa: mi alleno due volte alla settimana per un totale di quattro ore, in più al sabato o alla domenica ho la partita di campionato. 
Quindi dedico molto del mio tempo per praticare questo sport.
Da quest'anno gioco come banda, mentre prima ero un palleggio, ma questo ruolo lo preferisco perché lo trovo più adatto alle mie caratteristiche e oltretutto mi piace molto di più. 
In squadra siamo tutte ragazze all'incirca della mia età, c'è qualche giocatrice più piccola e alcune un po' più grandi, ma siamo tutte affiatate e ci comportiamo proprio come un vero gruppo di amiche.
I momenti più divertenti sono quelli nello spogliatoio, dove possiamo ridere e scherzare fra noi.
In campo cerchiamo di essere più serie e concentrate, ma a volte, durante gli allenamenti, accadono cose troppo divertenti che è impossibile non sorridere e scherzare un po'. 
Il nostro allenatore è abbastanza severo, ci fa lavorare parecchio in allenamento e durante le partite pretende moltissimo, però sappiamo che lo fa per darci i giusti stimoli e aiutare a migliorare i nostri difetti di gioco. Qualche volta vorrei che sorridesse un po' di più, ma nel complesso posso dire che è un bravo allenatore e che stiamo imparando grazie ai suoi consigli.
Non so se in futuro continuerò a giocare a pallavolo, chiaramente mi piacerebbe diventare una pallavolista di serie A e magari giocare in nazionale, ma per adesso non posso dire che succederà.
Sicuramente mi impegnerò sempre tanto per dare il meglio di me stessa, sia in campo che fuori per riuscire a raggiungere i traguardi che desidero.  

(330 parole, circa 33 righe di un foglio A4)


Uno strumento musicale

La passione che occupa maggiormente le mie giornate è il violino.
Forse sembra strano perché sono ancora abbastanza piccolo, ma davvero questo strumento è parte della mia vita e non potrei più farne a meno.
Da giovane mia mamma è stata una concertista, mentre oggi fa l'insegnante di musica, e mi ha fatto conoscere tanti strumenti fin da quando ero molto piccolo. 
A casa, in tavernetta, abbiamo una zona della musica dove ci sono una batteria, una tastiera, una fisarmonica e altri strumenti come flauti, tamburi e chitarre. Abbiamo anche un didgeridoo!
Di sopra, nel salotto, c'è invece il pianoforte della mamma che è stato lo strumento su cui ho iniziato a suonare quando avevo 5 anni. Io non ricordo bene, ma i miei genitori mi raccontano che mi sedevo da solo al piano e passavo ore a strimpellare schiacciando i tasti a caso. Ero così piccolo che non arrivavo nemmeno ai pedali!
Quando avevo sei anni sono stato mandato a una famosa scuola di musica della mia città e lì ho conosciuto la mia passione: il violino! In casa non lo avevamo, quindi non conoscevo il suono di questo strumento e nemmeno lo avevo mai provato. Alla scuola invece me ne sono subito innamorato e da allora non l'ho più lasciato. Naturalmente ho portato avanti anche lo studio del pianoforte, ma principalmente suono il violino.
Tutti mi dicono che sono molto bravo e devo ammettere che riesco molto bene.
Suonare è una passione impegnativa, perché ogni giorno devo dedicare almeno un'ora o due ad esercitarmi a suonare. L'esercizio è fondamentale per imparare bene uno strumento e basta anche solo una giornata senza suonare che già si possono perdere molte abilità.
Dall'anno prossimo mi iscriverò al conservatorio perché voglio diplomarmi e provare a diventare un famoso violinista e comporre da solo la mia musica. 
Se non ci riuscissi mi piacerebbe diventare direttore d'orchestra, ma forse questo è un sogno veramente troppo ambizioso. 

(320 parole, circa 32 righe di un foglio A4)



La lettura

La mia passione più grande è leggere e si può dire che sono un vero e proprio divoratore di libri.
Fin da piccolo mi appassionavano i libri di avventura che mi leggevano i miei genitori e a forza di ascoltarli alla fine li imparavo quasi a memoria. 
Mi hanno  raccontato che ero talmente affascinato dalle immagini che stavo ore a sfogliare il mio libro preferito intitolato Dinotopia, che ho ancora adesso nella mia libreria.
Crescendo ho iniziato a leggere Geronimo Stilton e possiedo praticamente tutta la serie di questi romanzi per ragazzi. 
Mi piacciono i libri di viaggi e di esplorazione, ma soprattutto quelli di fantascienza. Su consiglio di mio papà adesso sto leggendo Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams che è un libro molto divertente, ma anche profondo. Ne hanno fatto anche un film, ma prima di vederlo voglio prima finire il libro.
Lo scorso Natale mi hanno regalato un lettore Kindle, per cui leggo soprattutto libri in digitale, però ho anche alcuni libri "veri", di carta, soprattutto quelli che mi hanno regalato e che mi piace allineare nella libreria a seconda del genere. 
Ho dimenticato di dire che sono anche molto metodico nella catalogazione dei miei libri e ho un file sul computer dove scrivo tutti i libri che ho letto, l'autore e la mia votazione. 
Per adesso il voto più alto l'ho dato a Jules Verne, 2Viaggio al centro della Terra", e a "Il Buio oltre la siepe" di Lee Harper. 

(250 parole, 25 righe di un foglio A4)


Lo spazio

La mia passione più grande è l'astronomia: amo tutto ciò che riguarda lo spazio e l'Universo intorno a noi. Fin da piccolo facevo domande sulle stelle e sulle costellazioni in genere. Mi piaceva molto salire in mansarda e guardare il cielo dalla grande finestra della mia camera. Sdraiato sul letto potevo vedere il cielo cambiare sotto i miei occhi fin quando mi addormentavo sfinito. I miei genitori mi hanno sempre seguito in questa mia passione e mi hanno portato tante volte in montagna, di notte, a vedere la Via Lattea, la nostra costellazione formata da miliardi e miliardi di stelle.
Quando avevo 12 anni ho ricevuto il mio primo vero telescopio per la visione notturna. E' uno strumento abbastanza complicato, non è semplice individuare le varie stelle e costellazioni per non parlare poi di quando ho provato a fotografare un astro per la prima volta!
A casa abbiamo riso tanto di quella foto, ma poi ho imparato e oggi posso dire di aver fotografato diverse costellazioni insieme al mio papà che, se non è troppo stanco per il lavoro, sale con me in mansarda e mi aiuta a impostare lo strumento per scattare foto alle stelle.
Non so se un giorno diventerò un astronauta, anche se non penso perché è un traguardo difficilissimo da raggiungere, ma di sicuro voglio diventare bravissimo e andare a visitare alcuni dei più grandi telescopi del mondo, come quello di Paranal in Cile. 

(240 parole, circa 24 righe di un foglio A4)