Bandiera non ufficiale dei "Francesi d'Algeria" con scritto: "Non dimenticheremo l'Algeria" |
La comunità europea in Algeria
comprendeva gruppi di varie origini: còrsi, spagnoli, italiani,
maltesi, ma anche tedeschi e svizzeri. A questi si aggiungeva
l'elemento di origine locale costituito dalla comunità ebrea
algerina, completamente assimilata a quella francese. Benché i coloni di nazionalità
francese fossero la maggioranza, i non francesi costituirono a lungo
una quota importante di questa popolazione, fino a raggiungere il 49%
nel 1886.
I Pieds-Noirs, che erano stati
sostenitori del ritorno di de Gaulle alla politica, si
sentirono acutamente traditi dal suo consenso all'indipendenza
dell'Algeria, consenso che non teneva in alcun conto le conseguenze
umane della scelta politica.
Dopo la fine del conflitto franco-algerino, ai coloni venne
offerto da parte del Fronte Nazionale di Liberazione
(FLN), o di rimanere e prendere la nazionalità algerina, oppure tornare in Francia, lasciando per sempre l'Algeria e tutto ciò che negli anni vi avevano costruito.
Fu così che tra aprile e agosto 1962 circa 900 mila
Pieds Noirs lasciarono l'Algeria in una situazione caotica e disperata.
Famiglie di Pieds-Noirs mentre lasciano l'Algeria |
Lo slogan dei nazionalisti musulmani
- "La valise ou le cercueil" (la valigia o la
bara) - descrive molto bene il sentimento di questa popolazione, che
sentendosi abbandonata e in grave pericolo, si lanciò in un esodo improvviso e massiccio.
La tragica scena di migliaia di persone nel panico, accampate per settimane sulle banchine dei porti d'Algeria in attesa di trovare un imbarco per la Francia, divenne drammaticamente abituale. Alcuni Pieds-Noirs, prima di imbarcarsi, distrussero i beni da cui si separavano, sia per disperazione sia per fare terra bruciata dietro di sé - molti altri, invece, partirono lasciando intatto e abbandonato il proprio patrimonio.
La tragica scena di migliaia di persone nel panico, accampate per settimane sulle banchine dei porti d'Algeria in attesa di trovare un imbarco per la Francia, divenne drammaticamente abituale. Alcuni Pieds-Noirs, prima di imbarcarsi, distrussero i beni da cui si separavano, sia per disperazione sia per fare terra bruciata dietro di sé - molti altri, invece, partirono lasciando intatto e abbandonato il proprio patrimonio.
I Pieds-Noirs arrivavano in
Francia preceduti dalla fama di essere gente di destra, sfruttatori
degli arabi, razzisti, violenti, maschilisti, un peso morto per
l'economia della Francia che si stava modernizzando.
La sinistra comunista li attaccava come coloni rapaci.
Arrivati a Marsiglia su imbarcazioni sovraccariche, disperati e miserabili, furono ricevuti dai portuali con cartelli ostili che dicevano "A mare i Pieds-Noirs", mentre il sindaco socialista di Marsiglia, Gaston Defferre, dichiarava, nel luglio 1962: "Marsiglia ha 1.500.000 abitanti di troppo, i Pieds-Noirs vadano a reinserirsi altrove".
La sinistra comunista li attaccava come coloni rapaci.
Arrivati a Marsiglia su imbarcazioni sovraccariche, disperati e miserabili, furono ricevuti dai portuali con cartelli ostili che dicevano "A mare i Pieds-Noirs", mentre il sindaco socialista di Marsiglia, Gaston Defferre, dichiarava, nel luglio 1962: "Marsiglia ha 1.500.000 abitanti di troppo, i Pieds-Noirs vadano a reinserirsi altrove".
E' infatti vero che il governo francese mise in
atto alcune politiche di inserimento (appartamenti con affitti bassi,
posti a scuola per i bambini, impieghi nell'amministrazione
pubblica), ma è anche vero che molta della documentazione che
serviva ai Pieds-Noirs per dimostrare l'effettivo possesso di ciò che avevano lasciato in
Algeria, era andata perduta durante la confusione del loro
trasferimento e per questo a molti di loro fu semplicemente concesso
un indennizzo che difficilmente poté coprire il valore morale e
materiale di quell'abbandono repentino ed estraniante.
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