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martedì 29 aprile 2014

L'OLOCAUSTO BREVE SINTESI

La casacca di un prigioniero con appuntata
la stella di David
Con il termine Olocausto, che deriva dalla lingua greca e significa "tutto(olos) bruciato(kaustos)", si intende lo sterminio, sistematico e programmato, di circa 15 milioni di persone ritenute "indesiderabili" che fu portato avanti dal regime nazista tra gli anni '30 e gli anni '40.
In questo senso il termine va distinto dalla parola Shoah, che si riferisce specificatamente al genocidio ebraico durante il quale morirono circa 6 milioni di ebrei europei, di ogni sesso ed età, appartenenti a qualunque classe sociale,
Durante il nazismo, quindi, non vennero perseguitati soltanto gli ebrei, ma anche altre persone o gruppi etnici "non ariani", quindi ritenuti inferiori, inutili e indesiderabili; rientrano nel genocidio nazista gli zingari (Rom e Sinti), i polacchi, alcune popolazioni slave, i disabili, i testimoni di Geova, gli omosessuali, gli oppositori politici e tutti coloro che rappresentavano una minaccia per la purezza della razza ariana.

Le leggi razziali
Una volta salito al potere Hitler si preoccupò subito di distinguere fra "ariani" e non "ariani", dando il via ad una serie di azioni antisemite che portarono, in un crescendo di violenza e crudeltà, alla Shoah.
Un primo atto di rilevante importanza fu l'emanazione delle leggi di Norimberga (1935) con cui gli ebrei tedeschi furono esclusi da ogni aspetto della vita sociale: vennero licenziati dagli impieghi statali, furono costretti a cedere le loro attività economiche e non poterono più praticare la professione medica, l'avvocatura, etc.

La notte dei cristalli
Il culmine di questa iniziale politica antisemita si ebbe nella famosa "notte dei cristalli", avvenuta fra il 9 e 10 novembre del 1938, durante la quale vennero bruciate moltissime sinagoghe, distrutti più di 800 negozi ebraici (per questo si chiama la notte dei cristalli, per le vetrine mandate in frantumi) e furono incendiate numerose abitazioni. In quella notte trovarono la morte molti cittadini ebrei e moltissimi altri, circa 20 mila, furono immediatamente deportati nei campi di lavoro.
La vetrina di un negozio ebraico,
 infranta durante la Notte dei Cristalli
L'opinione pubblica fu scossa da tanta violenza, ma il regime non intendeva certo fermarsi.
I nazisti volevano liberare il territorio tedesco dalla presenza delle razze impure e, per questo, si stava procedendo già da tempo ad espulsioni forzate.
La possibilità di salvezza per gli ebrei si arrestò quando molte nazioni non furono più in grado (o non vollero più!) accogliere i profughi provenienti dalla Germania: paesi come la Francia, l'Inghilterra e Stati Uniti, infatti, inasprirono proprio in quegli anni le leggi sull'immigrazione. Molti ebrei, quindi, riuscirono a mettersi in salvo fuggendo in altri paesi, ma la maggior parte di loro non poté lasciare la Germania, divenendo così il primo obiettivo della macchina di morte organizzata dal Terzo Reich.

Deportazione e ghettizzazione
Dopo l'invasione della Polonia, il programma di sterminio subì una svolta crudele: i dirigenti nazisti avviarono il loro piano di sterminio di massa e, per prima cosa, crearono dei ghetti, cioè dei quartieri o delle zone cittadine in cui gli ebrei venivano rinchiusi - fisicamente rinchiusi attraverso l'innalzamento di mura o recinzioni- e totalmente isolati dal resto della città, in modo da poter essere facilmente controllati dagli ufficiali nazisti. La vita nei ghetti divenne ben presto difficilissima: a causa del sovraffollamento, della fame, delle malattie e delle violenze operate dai nazisti il tasso di mortalità fu altissimo.
Dal ghetto si passò poi alle deportazioni di massa: iniziate nel 1939, subirono un arresto a causa di problemi logistici (difficoltà nei trasporti, territori non disponibili alla creazione di campi di concentramento), ma questo non impedì al regime di uccidere migliaia di ebrei polacchi in esecuzioni sommarie di indicibile crudeltà.

La Soluzione Finale
Il 18 Agosto 1841 fu deciso che tutte le persone di razza ebraica dovevano essere contrassegnate da una stella gialla (la stella di David) appuntata sul petto, in modo che fossero immediatamente riconoscibili dalla Gestapo, la polizia nazista. Nell'autunno del 1941 iniziarono i rastrellamenti e le gassazioni di massa nel campo di Chelmo (in Polonia) che proseguirono poi nei vari campi di Belzec, Sobibor e Treblinka.
Nel frattempo venivano costruiti nuovi campi, appositamente studiati per portare a termine il genocidio di massa. Il più famigerato fu Auschwitz, dove per la prima volta avvennero gassazioni su larga scala e dove venne messo a punto lo Zyklon-B, un gas micidiale che, immesso in camere apposite, poteva uccidere anche 650 persone alla volta.

Auschwitz
Nel giugno del 1942 iniziarono i rastrellamenti e le deportazioni da paesi come Francia, Belgio, Olanda, verso il campo di sterminio di Auschwitz.
Una camera a gas di un lager nazista
Fondamentale per questa operazione fu l'efficientissimo sistema di trasporto ferroviario tedesco: i deportati venivano ammassati su treni-bestiame senza finestrini, rinchiusi per giorni senza acqua ne' cibo e trasportati prima a Birkenau, un campo di smistamento, e poi ad Auschwitz. Coloro che non morivano durante il viaggio, una volta giunti al campo, venivano selezionati dai nazisti: coloro che potevano essere utili al Reich venivano tatuati equindi impiegati in lavori durissimi, mentre coloro che non potevano lavorare o perché troppo piccoli o troppo anziani, o perché deboli, malati, etc., venivano immediatamente avviati verso le camere a gas. I sopravvissuti venivano comunque periodicamente selezionati ed, eventualmente, mandati a morte, mentre altri restavano a disposizione dei medici e dei biologi presenti ad Auschwitz per i loro esperimenti medici.
Dopo lo sterminio pressoché totale degli ebrei polacchi e tedeschi, i nazisti procedettero con altre comunità ebraiche presenti in Europa: ebrei ungheresi, francesi, belgi, greci, italiani, etc. I numeri di questo genocidio palano chiaro: solo ad Auschwitz vennero uccisi quasi un milione e mezzo di ebrei.

La liberazione
Nei mesi finali della Seconda Guerra Mondiale i prigionieri conobbero un ulteriore inasprimento della loro già difficile condizione: l'avanzata sovietica sul fronte orientale costrinse i nazisti a radere al suolo molti campi di concentramento per evitare la liberazione dei prigionieri. I detenuti, se in grado di camminare ed affrontare uno spostamento, vennero costretti alle famigerate "marce della morte": lunghi e terribili viaggi verso altri campi di sterminio situati più a ovest; i deboli e i malati, invece, venivano uccisi in esecuzioni sommarie o abbandonati a se' stessi. Molti, tra questi, non riuscirono a sopravvivere fino alla liberazione da parte dei sovietici.

Il campo profughi di Hasenhecke nella
Germania centro-occidentale
Il dopo Olocausto
Le marce della morte continuarono fino al 7 maggio del 1945 quando l'esercito tedesco si arrese incondizionatamente agli Alleati.
Dopo l'Olocausto molti dei sopravvissuti vennero trasferiti nei campi profughi gestiti dalle forze alleate. Da qui vennero organizzati i trasferimenti verso altri paesi o verso la terra di origine.
Tra il 1948 e il 1951 circa 700 mila ebrei emigrarono in Israele, altri negli Stati Uniti o in altre nazioni del mondo.
L'ultimo campo profughi chiuse nel 1957.


mercoledì 12 marzo 2014

COLLEGAMENTI PER TESINA SUL RAZZISMO

In questo articolo abbiamo radunato molti degli argomenti che sono venuti fuori dalle discussioni e dai commenti dei nostri lettori.
Speriamo possiate trarne ispirazione per le vostre tesine!
(Naturalmente qui trovate la mappa della tesina completa e diverse altre alternative)

STORIA


  • Dopoguerra mondiale e razzismo in Usa (Martin Luther King)
  • Seconda Guerra Mondiale/Nazismo e persecuzione degli ebrei 
  • Ascesa del fascismo e le leggi razziali in Italia 
  • Il Maccartismo negli Usa (razzismo di tipo ideologico/politico)
  • Imperialismo ed eurocentrismo
  • Situazione attuale d'Israele (discriminazione dei palestinesi) 
  • Genocidio dei Pellerossa o dei nativi in Australia da parte dei colonizzatori


  • GEOGRAFIA
    • Sud Africa (si collega con l'Apartheid)
    • Israele/Palestina (situazione fra arabi ed ebrei)
    • Africa in generale
    • La Germania
    • Sahel e Darfur (più collegabili alla povertà che al razzismo, comunque...)
    • Gli USA (da collegare alla segregazione razziale)
    • Giappone (collegabile alla bomba atomica e alla II guerra mondiale)
    • Messico (situazione dei messicani che non possono emigrare in USA)
    INGLESE
    • Nelson Mandela e Apartheid
    • Martin Luther King
    • Poesia Enslaved
    • Poesia Piangi Amato Fratello Nero
    • L'Unicef
    • The Holocaust

    ARTE
    • Arte degenerata
    • Surrealismo (Magritte costretto a scappare dal Belgio per invasione della Germania)
    • Arte africana e influenza su Picasso
    • Esotismo di Gauguin (venne accusato di essere profondamente razzista dagli stessi tahitiani)
    • Maschere africane
    • Modigliani
    • Marie Benoist-Guillame "Ritratto di Negra"
    • Il futurismo
    • Primitivismo
    • George Lilanga
    • Renè Bakoul

    SCIENZE
    • Le rocce
    • Il petrolio
    • I diamanti
    • L'acqua e le centrali idroelettriche in Africa
    • L'AIDS
    • La pelle
    • Vulcani e terremoti in Africa
    • La genetica e il DNA

    ITALIANO
    • Brano di Martin Luther King
    • Romanzo "Il buio oltre la siepe"
    • Brano tratto da "Il diario di Anna Frank"
    • Primo Levi "Se questo è un uomo"
    • Richard Wright "Ragazzo nero"
    • Racconto di Domenico Volpi "Un posto sull'autobus" 
    • Romanzo "Il crollo" di Chinua Achebe (Things fall apart)
    • Salvatore Quasimodo "Uomo del mio tempo"

    FRANCESE
    • Poesia Chère Frere Blanc
    • Poesia L'homme qui te ressemble
    • La Francophonie
    • La France d'outre-mer
    • Tahar Ben Jalloum
    • Charles de Gaulle e il suo ruolo durante la II Guerra Mondiale
    • La negritude
    • La dèclaration des droits de l'Homme et du citoyen 
    • La storia dei Pieds Noir
    • Le restos du Coeur
    MUSICA
    • I canti degli schiavi d'America
    • Jazz, Gospel e Blues
    • Musiche tribali
    • Miriam Makeba
    • Louis Armstrong
    • Le worksongs
    • Cesaria Evora
    EDUCAZIONE FISICA

    • Le Olimpiadi del 1936 - Jesse Owens
    • Abebe Bekila
    • Jack Johnson
    • Mondiali in Sud Africa
    • Importanza dell'attività sportiva nei regimi totalitari


    sabato 11 maggio 2013

    POESIA CONTRO LA GUERRA DI SALVATORE QUASIMODO

    UOMO DEL MIO TEMPO  

    Sei ancora quello della pietra e della fionda,
    uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
    con le ali maligne, le meridiane di morte,
    t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
    alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
    con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
    senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
    come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
    gli animali che ti videro per la prima volta.
    E questo sangue odora come nel giorno
    Quando il fratello disse all’altro fratello:
    «Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
    è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
    Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
    Salite dalla terra, dimenticate i padri:
    le loro tombe affondano nella cenere,
    gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

    Commento e analisi
    Scritta dopo la fine della II guerra mondiale, questa poesia può essere vista come un messaggio, un appello alle nuove generazioni affinché non debbano mai più sopportare l'orrore e l'insensatezza dei conflitti fra i popoli. E' un richiamo ai giovani, perché possano imparare dal passato a non commettere gli errori che, da Caino in poi, portano gli uomini a combattere fra loro e ad uccidersi.
    L'uomo del mio tempo, di cui parla Quasimodo, rappresenta l'uomo moderno, l'uomo che ha perso l'amore verso i propri fratelli e che si lascia guidare solo da passioni tanto ancestrali quanto primitive. 
    L'accusa del poeta contro la brutalità e la malvagità dell'uomo si accompagna al tema dell’immutabilità della natura umana, che è rimasta uguale a quella dell’uomo primitivo -della pietra e della fionda- : una natura ugualmente brutale ed egoistica, nonostante le grandi scoperte e le nuove tecnologie di cui l'uomo moderno dispone. Il progresso della scienza, infatti, sembra aver solo contribuito a perfezionare le armi che portano la morte: dalle fionde si è passati ai carri armati - carro di fuoco- e agli aerei - carlinga con le ali maligne -, ma di fatto nulla è cambiato: ancora oggi si scatenano terribili conflitti per il folle volere di alcuni, senza rispetto per tutte le vite che saranno perdute in nome della guerra. 
    L’uomo del nostro tempo ha perso valori fondamentali come la solidarietà e la fratellanza. E' un uomo del tutto simile a Caino che ha ucciso il proprio fratello dopo averlo attirato in un campo. Come allora, anche l'uomo moderno tradisce i propri fratelli, anch'egli mente e inganna come ha ingannato Caino e l'eco tragica di quell'evento sembra essere giunta immutata  fino ai giorni nostri.  
    Negli ultimi versi il poeta esorta i giovani d'oggi a rinnegare i loro padri e a non commettere i loro stessi errori. 

    giovedì 21 marzo 2013

    L'APARTHEID IN INGLESE


    The word Apartheid derives from Afrikaans language and it stands for “apartness” or “separation”. Apartheid was a political system based on racial separation between whites and blacks. A white minority crushed the rights of a black majority. It came true in South Africa from 1948 to 1993, by the National Party. Not only blacks, but also coloureds and Asians suffered separation.
    The government created special areas and territories reserved to black Africans. The mixed marriages were prohibited. Education was denied to prevent the possibility to aspire any position in white society.
    The greater opponent of the Apartheid was Nelson Mandela, one of the founders of the African National Congress (ANC). He carried out a campaign of protest and resistance against the Apartheid regime. He was arrested and imprisoned in 1962. After 28 years, he was released and assumed the leadership of the ANC. He led negotiations with the government, supported by the president De Klerk. In 1993, they both shared the Nobel Peace Prize, for their efforts in establishing democracy and social harmony in South Africa. In May 1994, for the first time, all South Africans were able to vote. Nelson Mandela won those elections and became the first black President of South Africa, a position which he held until he retired in 1999.