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venerdì 10 aprile 2020

PARAFRASI L'AURA GENTIL CHE RASSERENA I POGGI PETRARCA

Sonetto 194 del Canzoniere  - Rime in vita di Laura -


L’aura gentil, che rasserena i poggi
destando i fior’ per questo ombroso bosco,
al soave suo spirto riconosco,
per cui conven che ’n pena e ’n fama poggi.

Per ritrovar ove ’l cor lasso appoggi,
fuggo dal mi’ natio dolce aere tosco;
per far lume al penser torbido et fosco,
cerco ’l mio sole et spero vederlo oggi.   

Nel qual provo dolcezze tante et tali
ch’Amor per forza a lui mi riconduce;
poi sí m’abbaglia che ’l fuggir m’è tardo.

I’ chiedrei a scampar, non arme, anzi ali;
ma perir mi dà ’l ciel per questa luce,
ché da lunge mi struggo et da presso ardo.


PARAFRASI

La brezza delicata che rischiara le colline,
risvegliando i fiori attraverso l'ombra del bosco,
io la conosco grazie al suo soffio dolce
che mi fa crescere in dolore e in celebrità.

Io fuggo dalla mia dolce aria natia della Toscana
per ritrovare un luogo dove il mio cuore stanco possa riposare.
Per fare luce sui miei pensieri angosciosi e cupi,
cerco il mio sole e spero di vederlo oggi.

Io provo per lei una dolcezza tanto grande,
che l'Amore a lei mi riconduce a forza
e dopo sono così stanco che non vedo l'ora di fuggire

Per salvarmi non vorrei armi, ma ali
ma il cielo mi ha condannato a morire a causa di questa luce
che da lontano mi consuma e da vicino mi brucia.


ANALISI METRICA

Sonetto composto da due quartine e due terzine.
I versi sono endecasillabi e rimano ABBA ABBA CDE CDE

FIGURE RETORICHE

Senhal= v. 1 "L'aura" per Laura
Metafora= v. 1 "L'aura", la brezza è metaforicamente l'amata, cioè Laura - v. 8 "il mio sole" sta per Laura - v. 13 "luce", sempre Laura
Personificazione= v. 2 "destando i fior" (personificazione sia della brezza che dei fiori che si svegliano, come persone) - v. 10 "Amor"
Allitterazione= v. 3 della S "soave, suo spirto"
Climax= v. 7 "penser torbido et fosco"
Antitesi = v. 14 " da lunge mi strugge, da presso ardo"

venerdì 28 marzo 2014

PARAFRASI PACE NON TROVO ET NON O' DA FAR GUERRA

Pace non trovo, et non ò da far guerra; 
e temo, et spero; et ardo, et son un ghiaccio;
et volo sopra ’l cielo, et giaccio in terra;
et nulla stringo, et tutto ’l mondo abbraccio.

Tal m’à in pregion, che non m’apre né serra,
né per suo mi riten né scioglie il laccio;
et non m’ancide Amore, et non mi sferra,
né mi vuol vivo, né mi trae d’impaccio.

Veggio senza occhi, et non ò lingua et grido;
et bramo di perir, et cheggio aita;
et ò in odio me stesso, et amo altrui.

Pascomi di dolor, piangendo rido;
egualmente mi spiace morte et vita:
in questo stato son, donna, per voi.


Parafrasi

Non trovo pace e non ho armi per combattere,
ho paura e spero, brucio (di passione) e sono gelato (per la delusione di non essere ricambiato)
volo in cielo (portato dall'amore) e giaccio sulla terra,
non ho niente e abbraccio tutto il mondo.

Qualcuno (Laura) mi tiene in una prigione che non mi apre ne' mi chiude, 
non mi tiene come suo prigioniero, ma nemmeno mi libera dai lacci
Amore non mi uccide e non mi toglie l'arma dalla ferita,
non mi vuole vivo ne' mi toglie dalla sofferenza.

Vedo senza occhi, non ho lingua, ma grido
desidero morire e chiedo aiuto
odio me stesso ed amo un'altra persona.

Mi nutro di dolore, rido piangendo
allo stesso modo mi dispiacciono la morte e la vita,
donna, sono in questo stato a causa vostra.

Analisi della poesia
Metrica
Sonetto con rime alternate nelle quartine---> ABAB, ABAB; 
e rime ripetute nelle terzine---> CDE, CDE.
Tema generale
Questa lirica è una delle più celebri del Canzoniere, scritto intorno al 1351-52.
Il tema centrale del sonetto è la frattura che l'amore provoca nel cuore e nell'anima del poeta: a causa di questo sentimento egli si trova a vivere uno stato altalenante di situazioni opposte---> questo stato è reso attraverso l'antitesi, cioè la figura retorica che contrappone due termini opposti (pace/guerra-fuoco/ghiaccio-vita/morte-etc.). 
Temi delle quartine--->
1 quartina= contrasto nell'animo del poeta in preda all'amore 
2 quartina=sottomissione del poeta all'amore
1 e 2 terzina=conseguenze di questo amore sul poeta
Nella prima quartina il protagonista è il poeta stesso (l'Io è il soggetto di tutti i verbi), mentre nella seconda è vittima di Laura e del sentimento d'amore che per lei prova.   
Sintassi
La sintassi usata dal Petrarca è estremamente semplice per dare maggior forza alla contrapposizione. Da notare che le proposizioni sono tutte coordinate proprio perché il poeta sente nel suo animo che tutte le contrapposizioni sono compresenti, senza che nessuna prevalga sull'altra (come avviene nel caso di principale e subordinata)
Figure retoriche
Alla base di tutto il sonetto vi è la metafora dell'amore come lotta interiore, per cui il poeta non ha armi per combattere, ma non può nemmeno trovare pace.
Serie di antitesi di cui si è già detto sopra
Chiasmo al v.1 (Pace non trovo, et non ò da far guerra)
Personificazione al v.7 (Amore)
Paradosso al v. 8 (Veggio senza occhi)
Ossimoro al v. 12 (piangendo rido)