La nebbia a gl'irti colli
piovigginando sale
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor de i vini
l'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
su l'uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.
Parafrasi
La nebbia, sciogliendosi in una lieve pioggerella, risale lungo le colline rese ispide dalle piante ormai spoglie e il mare, a causa del vento di maestrale, è bianco di spuma e fa rumore infrangendosi sugli scogli.
Ma, dal mosto che fermenta nelle botti, lungo le vie del piccolo paese si diffonde l'odore aspro del vino nuovo che rallegra i cuori.
Intanto la carne cuoce girando sullo spiedo, mentre il cacciatore se ne sta sulla soglia di casa a guardare gli stormi di uccelli che sembrano neri, in contrasto con le nuvole rosse, come quei pensieri che si vorrebbero mandare via nell'ora del tramonto.
Analisi
Schema metrico
E' un'ode anacreontica--> 4 quartine di versi settenari che rimano ABBC DEEC FGGC HIIC
Figure retoriche
Personificazione= v. 4 "urla" del mare
Metonimia= v. 6 "ribollir de' tini" (non sono le botti che ribollono, ma il mosto che vi è all'interno)
Sinestesia= v. 7 "aspro odor"
Allitterazione= vv. 4-5-6-7 (tutta la seconda strofa) allitterazione della R (per-borgo-ribollir-aspro-odor-rallegrar)--> serve a evidenziare il senso di festa che si sta vivendo nel paese
Anastrofe= v. 9 "Gira...scoppiettando"
Similitudine= v. 15 "com'esuli pensieri"
Temi
La poesia celebra la giornata di San Martino, che si festeggia l'11 Novembre.
E' una giornata importante, nel mondo contadino, perché per tradizione è il momento in cui il mosto diventa vino e può essere imbottigliato.
Il "borgo" di cui Carducci parla è il suo paese natale, Bolgheri, nella Maremma toscana.
Apparentemente potrebbe essere quindi un racconto gioioso, quello che ci fa il Carducci, in realtà ci sono diverse immagini che trasmettono un senso di angoscia e di precarietà.
Intanto il paesaggio descritto è di tipo autunnale: la nebbiolina che diventa pioggia, le colline prive di vegetazione, l'odore del mosto che si spande nel paese, gli uccelli riuniti in stormo pronti a migrare.
Poi, fin dai primi versi della poesia, emerge il senso di una natura minacciosa: il mare in tempesta che si frange sugli scogli, il freddo vento di maestrale che lo spazza, la nebbia che avvolge le colline.
A far da contrasto a queste immagini poco serene vi è però la descrizione di un paese in festa: sia la seconda che la terza strofa sono ricche di immagini gioiose--> l'odore del mosto, il fuoco vivace (scoppiettando) che cuoce la carne, il cacciatore che fischietta sull'uscio.
La strofa finale riporta invece alcune note piuttosto cupe: nell'ora del tramonto, gli uccelli in volo appaiono neri e trasmettono il senso della precarietà della vita, del tempo che passa, della morte.
Alla luce di quanto detto si può parlare quindi di una struttura ad anello--> la prima e l'ultima strofa: presentano una natura minacciosa e immagini cupe, mentre le due strofe centrali fanno da contrasto a questa sensazione.
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