La vicenda si svolge in Sicilia fra il 1860 (epoca della spedizione dei Mille) e il 1910.
Il protagonista è Don Fabrizio Corbera Principe di Salina, nobile siciliano la cui casata è rappresentata da un gattopardo, testimone del lento decadere del ceto aristocratico in favore della nuova classe emergente, la borghesia.
Don Fabrizio permette a suo nipote Tancredi, giovane ed ambizioso, di unirsi alla spedizione dei Mille, consapevole che i nuovi cambiamenti politici e sociali non potranno risolvere i problemi del Sud.
Quando, come ogni anno, il protagonista si reca nella tenuta estiva di Donnfugata, scopre che è stato eletto sindaco don Calogero Sedara, un borghese di umili origini, poco istruito che però è riuscito ad arricchirsi e a fare carriera politica.
Tancredi, che inizialmente aveva manifestato interesse per Concetta, una delle figlie di don Fabrizio, si innamora e sposa la figlia don Calogero, Angelica, attratto dalla sua bellezza, ma anche dal suo denaro. La dote di Angelica favorirà la carriera dell'ambizioso Tancredi. Don Fabrizio, invece, rifiuta la nomina a senatore del Regno d'Italia e, all'inviato del governo Chevalley, propone al suo posto Sedara.
Il principe, senza più illusioni, prosegue la sua vita fin quando muore, nel 1883, in un'anonima stanza d'albergo mentre torna da Napoli ove si era recato per alcune visite mediche.
Le ultime pagine del romanzo portano la narrazione fino al 1910, quando le figlie di don Fabrizio, ormai vecchie e sole, assistono alla distruzione di alcune reliquie presenti nella cappella di famiglia: è l'atto conclusivo e definitivo che segna la scomparsa di un'epoca.
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