Il Liberty è stato un movimento artistico che, tra la fine dell'800 e l'inizio del 900, ha interessato soprattutto l’architettura, l'arte figurativa e le
arti applicate (artigianato, lavorazione del vetro, del legno, della ceramica).
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Il Winter Garden a Onze-Lieve-Vrouw-Waver - Belgio
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Ebbe nomi diversi a seconda della nazione in cui si sviluppò: in Francia si chiamò Art Noveau, in Austria Secessione, in Spagna Modernismo Catalano, mentre in Italia prese inizialmente il nome di Floreale per poi assumere quello di Liberty, con cui è ancora oggi conosciuto.
Come molti altri movimenti artistici nacque da un'idea di rottura col passato e si ispirò all'ideologia inglese delle Arts and Crafts, che
aveva posto l'accento sulla libera creazione dell'artigiano come
unica alternativa alla meccanizzazione e alla produzione in serie di
oggetti di dubbio valore estetico.
L'obiettivo del Liberty era infatti quello di provare ad abbellire e migliorare, attraverso la decorazione, gli oggetti che venivano prodotti in serie dalle industrie. Fu anche per questo che gli artisti cercarono ispirazione nell'eleganza della natura: motivi floreali, venature delicate, linee curve e morbide, viticci e modanature divennero i tratti distintivi di questo stile che, in Italia, si diffuse durante l'Esposizione di Torino del 1902 e che venne largamente adottato fino all'inizio della Prima Guerra Mondiale.
Lo stile Liberty in Italia interessò soprattutto l'architettura e le decorazioni degli interni. I centri di diffusione più importanti furono Torino, Palermo, Firenze,
Lucca, Viareggio, Milano, Roma, mentre fra i promotori ricordiamo alcuni scultori come Bistolfi e architetti come Basile e
Raimondo D'Aronco.
Il primo edificio propriamente liberty, e sicuramente
uno dei maggiori esempi di liberty italiano, è Palazzo
Castiglioni, progettato da Giuseppe Sommaruga, a Milano, nel 1901. E' Torino, però, la città dove maggiormente trovò espressione questo stile, tanto da farle prendere il nome di "capitale italiana del Liberty" e dove Pietro Fenoglio fu architetto attivissimo: sua la progettazione di un centinaio di edifici fra cui La Fleur (Casa Fenoglio), casa Maciotta, villa Scott e molte altre.
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Villa Scott a Torino |
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Villa La Santarella - Napoli |
A Napoli, lo stile Liberty interessò
soprattutto quei nuovi quartieri che si svilupparono verso le colline
del Vomero e di Posillipo, dove sorsero un gran numero di ville e
palazzetti che rappresentano oggi un importante patrimonio
architettonico. Le caratteristiche del Liberty napoletano sono un
largo impiego di ferro battuto e vetro, l'inserimento di torri e
pilastri, l'utilizzo diffuso di stucchi e motivi floreali a carattere
decorativo e le forme curve del cemento.
A Palermo invece, il massimo esponenete
del Liberty fu l'architetto Ernesto Basile le cui opere decorano
ancora oggi la città. Tra i suoi progetti più noti ricordiamo il
Villino Florio, Villa Igiea, che oggi ospita un hotel, il chiosco
Ribaudo,
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Chiosco Ribaudo - Palermo |
il Villino Ida, realizzato da Basile per la propria
famiglia, il Villino Favaloro e infine il Teatro Massimo, al cui
interno si trovano splendidi stucchi di Ettore De Maria Bergler (che
lavorò anche alla sala di pranzo di Villa Igiea). L'Art Nouveau
giunse a Palermo in un momento di massimo splendore anche in campo
economico: le migliori famiglie palermitane volevano dimostrare la
propria prosperità anche attraverso la costruzione di ville e
villini. In particolare, a inizio del Novecento si iniziò a
costruire l'area di Mondello, il buen retiro palermitano sul mare.
grazie ! è stato davvero molto utile :-)
ReplyDeletegrazie mille...utilissimo
ReplyDelete...non è un riassunto. sono brevi appunti sul .....
ReplyDeleteBhè accontentati fra
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