Scoperta dell'America e prime colonie
Dopo la scoperta di Colombo nel 1492, l'America rimase per circa un secolo sostanzialmente disabitata (eccezion fatta per i nativi americani).
La Spagna, nazione che poteva vantare dei diritti e impiantare insediamenti umani nel Nuovo Mondo, preferì andare alla conquista dell'America del Sud e dunque fu l'Inghilterra a fondare la prima colonia inglese sul suolo americano, la Virginia, nel 1606.
Nel 1620 i Padri Pellegrini sbarcarono nei pressi di Cape Cod (oggi Massachussetts) e fondarono una nuova colonia chiamata "New England".
In seguito la popolazione crebbe e altre 11 colonie vennero fondate: New Hampshire, Massachusetts, Connecticut, Rhode Island, New York, New Jersey, Pennsylvania, Delaware, Maryland, North Carolina, South Carolina e Georgia.
Guerra di Indipendenza Americana
Fino al 1775 le colonie rimasero sotto il controllo del governo inglese, ma il desiderio di indipendenza (soprattutto per le molte tasse che la madrepatria imponeva) crebbe fino a provocare una guerra. Thomas Jefferson scrisse e fece approvare una
Dichiarazione di Indipendenza e George Washington si mise alla testa dei rivoluzionari che nel giro di qualche anno sconfissero l'esercito britannico. Nel 1783 il re inglese Giorgio III firmò il trattato di pace con cui la corona inglese perdeva il possesso delle 13 colonie originarie. Nel 1789 fu firmata la Costituzione e George Washington fu il primo presidente degli Stati Uniti.
Guerra di Secessione (guerra civile fra stati del nord e stati del sud)
Durante la Prima Rivoluzione Industriale moltissimi cittadini europei emigrarono in America per lavorare--> la nazione crebbe e continuò ad espandersi verso il Pacifico.
Intorno al 1850 le colonie americane erano profondamente divise dal problema della schiavitù: le colonie del nord erano a favore dell'abolizione, mentre quelle del sud erano contro in quanto avevano necessità di schiavi per le loro coltivazioni di tabacco, cotone, etc.
Nel 1860 divenne presidente Abramo Lincoln che iniziò subito la sua battaglia per abolire la schiavitù. A questo punto le colonie del sud (Lousiana, Alabama, Missisippi, Florida, Georgia, Lousiana, Carolina del Sud e Texas) non riconobbero più in lui il loro presidente e si staccarono dal governo americano, costituendosi in una
Confederazione di stati, con a capo un proprio presidente, Jefferson Davis.
La tensione fra i due schieramenti portò allo scoppio di una guerra civile che fu vinta dagli Stati del Nord.
Nel 1863 Abramo Lincoln dichiarò abolita la schiavitù.
Prima Guerra Mondiale
Quando in Europa scoppiò la Prima Guerra Mondiale gli USA si dichiarano neutrali, pur continuando a rifornire di merci i paesi in guerra. L'affondamento di alcune navi americane da parte della Germania e i danni causati alle esportazioni, portarono il presidente Wilson a dichiarare guerra alla Germania il 6 Aprile del 1917. Circa 2 milioni di soldati americani combatterono in Europa e le perdite, alla fine, ammontarono a circa 110 mila uomini.
La Grande Depressione
Nel 1929 divenne presidente Herbert Hoover. Gli Stati Uniti sembravano in quel tempo la vera terra promessa, dove ricchezza e benessere erano alla portata di tutti. In realtà il crollo di Wall Street (la borsa finanziaria di New York) del 29 Ottobre 1929 infranse i sogni di molti americani e non solo. La crisi economica portò ad un periodo di grandi difficoltà (la "Grande Depressione"), caratterizzato da una fortissima disoccupazione, da fallimenti e dal crollo di grandi imperi finanziari.
A risolvere la situazione fu il presidente Franklin Delano Roosevelt che, con la sua politica del "New Deal" (Il Nuovo Corso) portò avanti una serie di riforme sociali ed economiche che aiutarono il paese a risollevarsi. La politica di Roosevelt ebbe successo anche grazie allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale: la produzione di armamenti e beni che l'Europa in guerra richiedeva fu fondamentale per il risollevarsi dell'economia americana.
Seconda Guerra Mondiale
Dopo la Notte dei Cristalli, il Presidente Roosevelt fece un appello a Hitler e Mussolini perché evitassero una nuova guerra in Europa. L'appello fallì e la guerra ebbe inizio. Così come era avvenuto nella Prima Guerra Mondiale, anche questa volta gli USA cercarono di mantenere una posizione neutrale, ma in seguito al bombardamento di un sottomarino americano da parte dell'esercito tedesco l'America entrò in guerra alleandosi con Gran Bretagna, URSS, Cina e altre 22 nazioni e vincendo infine la guerra che ebbe termine nel Maggio del 1945 con la resa della Germania.
Bomba atomica e Guerra Fredda (1945-1989)
Nel frattempo il Giappone aveva dichiarato guerra aperta agli USA, con l'attacco di Pearl Harbour.
L'America sganciò due bombe atomiche sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki provocando la resa immediata dell'esercito nipponico.
I paesi di area comunista, intanto, si erano apertamente schierati contro il sistema capitalistico americano, dando il via a quella che è comunemente chiamata "
Guerra Fredda".
Nel 1962 alcuni missili nucleari furono piazzati dai sovietici nell'isola di Cuba (di fronte alla Florida) provocando una gravissima crisi internazionale che fu risolta anche grazie all'abilità politica dell'allora presidente John Fitzgerald Kennedy che venne assassinato a Dallas nel Novembre del 1963.
La metà degli anni '60 fu caratterizzata dalla lotta dei neri per i diritti civili, sotto la guida del leader nero Martin Luther King. Nel Giugno del 1964 il Congresso approvò una legge secondo cui tutti i cittadini americani godevano di eguali diritti. Il 6 Aprile del 1968 M.L. King venne assassinato a Memphis da un fanatico evaso di prigione.
La guerra fredda iniziò a placarsi nel 1972, quando il presidente Nixon visitò l'URSS per la prima volta, allo scopo di firmare alcuni trattati per limitare l'uso delle armi. Il clima di tensione fra USA e URSS si andò via via distendendosi fino alla politica conciliatrice messa in atto dal presidente Reagan e dal leader sovietico Michail Gorbaciov, che culminò con la caduta del muro di Berlino nel Novembre del 1989.
Guerra del Vietnam (1961-1973)
Dal 1961 al 1973 gli Stati Uniti combatterono un'inutile quanto sanguinosa guerra in Vietnam. Anche in questo caso l'esercito statunitense intervenne per ragioni politiche di opposizione al comunismo (in sostanza voleva impedire che il Vietnam del Sud passasse sotto il regime comunista del Vietnam del nord). Moltissimi soldati americani persero la vita in quel conflitto, molti sono tuttora dispersi e molti di più furono coloro che tornarono a casa riportando traumi e ferite non solo fisiche, ma soprattutto psicologiche.
Guerra del Golfo (1990)
Dopo un attacco da parte del leader iracheno Saddam Hussein allo stato del Kuwait, nell'Agosto del 1990, diversi contingenti americani furono spediti in Arabia Saudita allo scopo di salvare il paese dalla minaccia degli attacchi iracheni. Dopo una serie di infruttuose trattative di pace dalla parte delle NATO, iniziò quella che è stata definita "Operazione Desert Storm": Stati Uniti, Emirati Arabi, Gran Bretagna, Egitto, Francia ed altre nazioni alleate iniziarono un'offensiva aerea che durò per 5 settimane. In seguito iniziò l'attacco delle truppe via terra e, nel giro di pochi giorni, l'Iraq fu sconfitto e costretto alla resa.