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FAVOLA |
FIABA |
COS’E’ |
Breve racconto fantastico |
Racconto fantastico di varia lunghezza |
PERSONAGGI |
Sono pochi, quasi sempre animali umanizzati che rappresentano vizi e virtù degli uomini (prepotenza, astuzia, debolezza) |
Esseri umani insieme a personaggi fantastici con poteri magici (maghi, fate) o animali magici e parlanti |
LUOGHI |
Generici (prato, grotta, fonte) |
Generici (boschi, montagne, deserti). Compresenza di ambienti popolari e realistici (villaggi, povere capanne) con luoghi sontuosi e fantastici (palazzi, castelli, regni fatati) |
TEMPO |
Indeterminato (un giorno, una volta) |
Indeterminato (mille anni fa, c’era una volta, tanto tempo fa..) |
TECNICHE NARRATIVE |
Sia in prosa che in poesia |
In prosa |
ORIGINI |
Conosciute fin dalle civiltà mesopotamiche, poi Esopo (Grecia), Fedro (Latino), La Fontaine (Francia), Rodari (Italia) |
Origine popolare, prima trasmesse oralmente poi, dal 1700, iniziano ad essere trascritte (Perrault in Francia, i Fratelli Grimm in Germania, Calvino in Italia) |
SCOPO |
Trasmettere un messaggio: la morale |
Divertire e insegnare a comportarsi in modo corretto |
Friday, November 27, 2015
DIFFERENZE FAVOLA E FIABA
Tuesday, November 24, 2015
RIASSUNTO GUERRA CIVILE SPAGNA
- Quando= dal 1936 al 1939
- Dove= In Spagna.
- Chi combatte= fu una guerra civile-->combatterono spagnoli contro spagnoli, ma di opposte visioni politiche: i nazionalisti contro i repubblicani
- Sostenitori dei nazionalisti=Italia, Germania, Portogallo (sostenevano l'ideologia fascista e quindi i nazionalisti)
- Sostenitori dei repubblicani= Inghilterra, Francia, Russia (erano antifascisti e quindi sostenevano i repubblicani)
Ragioni del conflitto
Le cause di questa guerra, come spesso accade, vanno ricercate nella situazione economica in cui versava il paese negli anni '30--->la Spagna era sostanzialmente una nazione povera, l'industria era poco sviluppata e la maggior parte della popolazione era formata da contadini, operai, minatori. Tra questi strati più poveri della popolazione iniziano a farsi strada le idee socialiste e la volontà di far approvare una riforma agraria che provvedesse ad una ri-distribuzione delle terre (in pratica tutte le terre coltivabili erano in mano a pochi proprietari che sfruttavano il lavoro dei contadini, prendendosi tutto il ricavato. I contadini volevano essere proprietari dei terreni e lavorare per se stessi invece che per un padrone).
Oltre a questi problemi economici, c'erano anche tensioni fra gruppi etnici minori (es. Rivolta delle Asturie del 1934) che contribuivano a creare un clima di forte tensione sociale.
La guerra vera e propria
Nel 1936 il Fronte Popolare (cioè un insieme di diversi partiti appartenenti alla sinistra) riesce ad avere la maggioranza nelle elezioni e sale al potere.
Gli appartenenti alla destra, però, non accettano questa situazione, soprattutto per le riforme che la sinistra andava preparando in favore degli strati poveri della popolazione (riforma della scuola, riforma agraria, etc.). Ci furono per questo molti atti sanguinosi da parte delle forze nazionaliste, fino a quando fu deciso di prendere il potere con un colpo di stato.
I nazionalisti insorgono in Marocco, dove era di stanza la legione straniera con a capo il generale Francisco Franco.
E' il 17 Luglio 1936: con questa rivolta si dà il via alla guerra civile che si estende ben presto a tutta la Spagna.
Gli schieramenti vedevano dunque da una parte gli appartenenti al partito nazionalista (che aveva simpatia per il fascismo) con a capo il generale Franco e, dall'altra, il popolo, fedele al governo repubblicano che era legittimamente salito al potere.
A livello internazionale fu dichiarato il "non-intervento" da parte delle altre potenze, così da non offrire supporto a nessuno dei due schieramenti. Questo ufficialmente, perché ufficiosamente paesi come la Francia e l'Inghilterra incoraggiarono la partecipazione antifascista dei loro cittadini. Solo due nazioni si offrirono di aiutare gli spagnoli e si schierarono più o meno apertamente per i repubblicani: la Russia e il Messico.
Giunsero poi in sostegno dei repubblicani volontari da tutto il mondo che si organizzarono nelle brigate internazionali di cui facevano parte uomini e donne provenienti da moltissimi paesi.
Nonostante questi rinforzi, i repubblicani non poterono vincere contro i nazionalisti: infatti, in aiuto di Francisco Franco, Mussolini inviò un intero corpo militare e Hitler numerosi aerei da guerra da utilizzare nei bombardamenti (Guernica) .
Fine della guerra e conseguenze
La guerra termina il 28 Marzo 1939, quando le truppe franchiste vincono sui repubblicani.
Il generale Franco instaura una dittatura di tipo fascista di cui fu capo indiscusso per oltre 30 anni (fino al 1976).
Friday, November 20, 2015
RIASSUNTO IL PURGATORIO DI DANTE
Incerte le date di composizione: si pensa sia stato scritto tra il 1308 e il 1312. Dante è già in esilio e in questi anni si trova per lo più in Toscana, anche se sono noti alcuni suoi viaggi a Parigi, a Milano e a Genova. Finisce di scrivere il Purgatorio a Verona, presso Cangrande della Scala e lo divulga poi nel 1315 (l'opera non veniva "pubblicata" come la intendiamo oggi-->era copiata dagli amanuensi).
E' importante ricordare che Dante si trova in Toscana durante la composizione perché toscani sono molti dei personaggi presenti nel Purgatorio (es. Pia de' Tolomei, Corrado Malaspina, etc.) e appartengono alla vita giovanile del poeta: sono vecchi amici, conoscenze, etc.
Inoltre tutto il Purgatorio è descritto come un luogo d’esilio, di lontananza dalla patria a cui tutti gli uomini desiderano tornare e che Dante in prima persona stava vivendo in quel momento della sua vita.
Struttura
Il Purgatorio è diviso in 9 parti:
- Antipurgatorio (dove stanno coloro che si sono pentiti all'ultimo momento)
- Le 7 cornici (dove stanno i penitenti)
- Il Paradiso Terrestre
E' speculare rispetto all'Inferno: è agli antipodi di Gerusalemme e ha forma di tronco di cono (mentre la forma dell'Inferno è conica)---> in pratica il Purgatorio si formato dopo che la Terra si è ritirata quando Lucifero è caduto dal cielo.
Il Purgatorio è descritto come una grande isola, una montagna in mezzo all'oceano. Ai suoi piedi c'è una piccola spiaggia a cui approda la navicella dei penitenti guidata dal nocchiero (Catone l'Uticense).
Il tempo nel Purgatorio
Il Purgatorio è l’unico dei tre regni dove scorre il tempo ed è destinato a finire, mentre Inferno e Paradiso sono eterni.
Di ogni espiante si contano gli anni che mancano alla propria liberazione dalle pene.
Nel Purgatorio splende lo stesso sole che illumina la terra, le notti si succedono ai giorni, le albe ai tramonti, in un succedersi di luci mattutine, pomeridiane e vespertine che sono quelle di un paesaggio fisico e reale.
Temi principali
Tema dell'amicizia--> uno dei più ricorrenti: già sulla spiaggia Dante incontra il suo amico Casella; poi nel corso del viaggio anche Belacqua e altri.
Coralità--->E' molto presente la solidarietà fra i penitenti: si stringono fra loro, cantano, pregano insieme, sono uniti nello sforzo comune di ottenere l'espiazione dai propri peccati.
Il pellegrinaggio--->la salita, la fatica, le durissime prove cui Beatrice sottopone Dante per la sua salvezza rappresentano vere e proprie tappe di un pellegrinaggio. E' un cammino non solo fisico, ma anche e soprattutto spirituale di avvicinamento alla fede. C'è dinamismo nel Purgatorio: Dante e Virgilio sono spesso invitati a proseguire nel cammino, a non lasciarsi distrarre dalla meta.
La luce--->dopo il buio dell'Inferno, nel Purgatorio compare finalmente la luce: la luce solare, lo splendore abbagliante degli angeli, l'amore divino visto come specchio di luce. La luce sarà poi protagonista nel Paradiso.
La politica--->Nel Purgatorio Dante denuncia fortemente la corruzione del suo tempo, soprattutto quella della Chiesa. Però non perde le speranze in un rinnovamento che per lui può arrivare dalla restaurazione dell'Impero. Questa figura, inviata dalla Provvidenza, riporterà nel mondo la rettitudine e la giustizia, riaffermando ciò che Dio volle per l'umanità: ricostruire un Sacro Romano Impero nel nome di Dio e della Giustizia.
Lingua e stile
Anche nel Purgatorio Dante adotta il plurilinguismo: mescolanza di stile "basso" ed elevato, linguaggio popolare e latinismi. E' una lingua dinamica, molto viva. Ci sono espressioni provenzali, francesismi, stilnovismi, voci dall'ebraico, ripetizioni, citazioni.
Il registro è per lo più medio e il tono elegiaco.
Il registro è per lo più medio e il tono elegiaco.
Particolarità
Prima di Dante in altre opere si era parlato del Purgatorio, ma nessuno aveva specificato quale fosse il suo aspetto. Dante dà al Purgatorio una realtà geografica ben definita (è una montagna, sta su di un'isola, etc)
Inferno e Purgatorio hanno una struttura parallela (cioè si assomigliano) sia per la collocazione dei peccati e delle pene, sia per la tipologia narrativa (Dante incontra vari personaggi sotto la guida di Virgilio), sia perché in entrambi è presente la tematica del viaggio.
Ci sono però anche differenze fra questi due mondi: l'Inferno è un abisso, mentre il Purgatorio è una montagna. L'Inferno è il regno delle tenebre, del buio, mentre nel Purgatorio è presente molta luce.
Wednesday, November 11, 2015
ORDINE DEGLI AGGETTIVI IN INGLESE
What is it like
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How big?
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How old?
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What shape
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What colour
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Where was
it
made?
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What
isit made from? What type is it?
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Noun
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blue
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Chinese
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silk
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shirt
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beautiful
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old
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house
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old-fashioned
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handmade
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doll
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small
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square
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red
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envelope
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heavy
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ovale
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Italian
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table
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Alcune considerazioni:
Se ci sono più aggettivi della categoria "What is it like?" l'ordine non è importante:
It was a teary, touching film
It was a touching, teary film
Se uno dei due aggettivi ha carattere più generale, allora in genere si mette prima degli altri:
It was a beautiful, teary film
Un po' di pratica:
Riordina gli aggettivi secondo le indicazioni della tabella
1) OLD - GREY - ENORMOUS BUILDING un edificio vecchio, grigio, enorme diventa-->
2) ANGRY - YOUNG - AGGRESSIVE MAN un uomo arrabbiato, giovane, aggressivo diventa-->
3) GOLD - HEAVY NECKLACE una collana d'oro, pesante diventa-->
Heavy, gold necklace
4)OLD - BIG - GREEN - FRENCH CAR una macchina vecchia, grande, verde e francese diventa-->
Big, old, green, French car
5)PINK - PLASTIC- HORRIBILE CLOCK un orologio rosa, di plastica, orribile diventa--->
A disgusting, pink, plastic clock
Monday, November 9, 2015
PARAFRASI O IUBELO DEL CORE IACOPONE DA TODI
O iubelo del cuore
|
O gioia del cuore
|
O iubelo del core,
che
fai cantar d’amore!
Quanno iubel se scalda,
sì
fa l’omo cantare,
5
e la lengua barbaglia
e
non sa che parlare:
dentro non pò celare,
tant’è granne ’l dolzore.
Quanno iubel è acceso,
10 sì fa l’omo clamare;
lo
cor d’amor è appreso,
che
nol pò comportare:
stridenno el fa gridare,
e
non virgogna allore.
15 Quanno iubelo ha preso
lo
core ennamorato,
la
gente l’ha ’n deriso,
pensanno el suo parlato,
parlanno esmesurato
20 de che sente calore.
O iubel, dolce gaudio
ched entri ne la mente,
lo
cor deventa savio
celar suo convenente:
25 non pò
esser soffrente
che
non faccia clamore.
Chi non ha costumanza
te
reputa ’mpazzito,
vedenno esvalïanza
30 com’om ch’è desvanito;
dentr’ha lo cor ferito,
non
se sente da fore.
|
O gioia del cuore,
che fai
cantare d’amore!
Quando la gioia si accende,
allora
fai cantare
e la
lingua balbetta
e non
sa quel che dice:
non può
nascondere dentro
la
dolcezza, tanto è grande.
Quando la gioia si accende,
fa
gridare l’uomo;
il
cuore è preso dall’amore
(così )
tanto da non poterlo sopportare:
stridendo
lo fa gridare
e in
quel momento (l’uomo) non si vergogna.
Quando la gioia ha preso (completamente)
il
cuore innamorato,
la
gente lo deride
pensando
alle sue parole
che
saranno sicuramente smisurate
riguardo a ciò per cui sente la passione.
O gioia, dolce piacere
che
entri nella mente
il
cuore sarebbe saggio se celasse il proprio stato
però
non riesce ad evitare
di
abbandonarsi alle grida.
Chi non ha esperienza (dell’amore)
ti
considera pazzo,
vedendo
il comportamento strano
come di
un uomo che è fuori si sé;
un
cuore che è ferito dentro
non si
percepisce dall’esterno
|
ANALISI DELLA POESIA
METRO
E' una ballata in versi settenari. All'inizio è presente un distico (due versi) a cui seguono strofe da 6 versi.
STRUTTURA
Sono presenti alcuni nuclei tematici che ritornano più volte nella lirica.
a)calore dell'amore, dolcezza dell'amore, gioia che provoca nell'uomo (parole chiave: se scalda, acceso, calore, dolzore, dolce gaudio, iubelo)
b)chi prova questo amore non può fare a meno di cantare e gridare, la potenza del sentimento non è contenibile in nessun modo (fai cantare d'amore, fa l'omo cantare, l'omo clamare, el fa gridare, non faccia clamore, dentro non pò celare, nol pò comportare)
c)questa forza dirompente dell'amore deve però fare i conti con i limiti dell'espressione umana: non c'è parola che possa esprimere veramente quello che si prova e quindi l'uomo balbetta e si rende ridicolo agli occhi della gente che lo deride (la lengua barbaglia, non sa che parlare, parlanno esmesurato, te reputa 'mpazzito, co'om ch'è desvanito)
FIGURE RETORICHE
Francesismi: v. 8 Dolzore= "douceur" dolcezza - v. 29 "esvalianza"
Latinismi: v.21 "gaudio"
Anafore: "iubel/iubelo" inizio del distico e di ogni strofa
Rima siciliana: v. 15/17 "preso/deriso"
TEMI L'amore di cui parla Iacopone in questa lirica è l' amore mistico, cioè quel sentimento che mette in comunicazione l'uomo con Dio. Gli effetti di questa passione, che dovrebbe essere spirituale, sono presentati come del tutto simili a quelli di un amore propriamente fisico, erotico: è un sentimento sconvolgente e profondamente irrazionale, che coinvolge tutti i sensi di chi lo prova.
Wednesday, November 4, 2015
RIASSUNTO IL PIPISTRELLO DI PIRANDELLO
Da qualche tempo, durante le prove serali, un pipistrello entra in teatro e, attratto dalle luci, si mette a volare sopra il palcoscenico spaventando gli attori. Anche l'attrice protagonista, Gastina, è molto turbata dalla presenza dell'animale, soprattutto teme che questo possa restare invischiato fra i suoi bellissimi capelli.
Dopo aver accertato che il pipistrello ha fatto il nido all'interno del teatro, Perres chiede all'impresario e al capocomico di chiamare degli operai che salgano sul tetto per scacciare l'animale, dichiarandosi disposto a pagare il lavoro di tasca propria pur di poter continuare in tranquillità le prove dello spettacolo.
Il capocomico non accetta la richiesta dello scrittore, considerando ridicole le paure degli attori.
Prima della prova generale, Gàstina suggerisce a Perres di cambiare un po’ la sua commedia e di far ripetere più volte la battuta, "Giuseppe, smorzate i lumi”, perché l’abbassamento delle luci sembra essere l’unico modo per mandare via il pipistrello. In questo modo, secondo la giovane, l’intrusione e il disturbo del pipistrello apparirebbero più naturali e "veri" agli spettatori e ne guadagnerebbe anche la credibilità della commedia. Perres, però, non accetta alcun cambiamento e la sera della prima attende con trepidazione le reazioni del pubblico.
Durante la rappresentazione, il pipistrello irrompe come sempre sulla scena e Gastina sviene per la paura. Perres è inizialmente così angosciato per quell'intoppo inaspettato da non accorgersi che tutto il pubblico sta applaudendo forsennatamente la scena.
Il capocomico, visto il successo, pretende che lo scrittore inserisca un finto svenimento nella rappresentazione e Gastina, che nel frattempo si è ripresa dal malore, si dichiara disposta a recitare lo svenimento, ma si domanda che cosa succederebbe se poi il vero pipistrello si mettesse realmente a volare sopra il palcoscenico.
Perres non trova una soluzione: non ammette che un elemento esterno possa far parte della sua opera e, in qualche modo, decretare il suo successo e per questo decide di ritirare la commedia dalle scene e non farla rappresentare mai più.
Il capocomico, visto il successo, pretende che lo scrittore inserisca un finto svenimento nella rappresentazione e Gastina, che nel frattempo si è ripresa dal malore, si dichiara disposta a recitare lo svenimento, ma si domanda che cosa succederebbe se poi il vero pipistrello si mettesse realmente a volare sopra il palcoscenico.
Perres non trova una soluzione: non ammette che un elemento esterno possa far parte della sua opera e, in qualche modo, decretare il suo successo e per questo decide di ritirare la commedia dalle scene e non farla rappresentare mai più.
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