martedì 23 settembre 2014

ANALISI POESIA AUTUNNO CARDARELLI

Nella poesia si ritrovano alcuni temi cari all'autore, che sono presenti in tutta la sua produzione poetica: la malinconia per lo scorrere della vita umana, la maturità, che segue la primavera-giovinezza e che condurrà l'uomo, inesorabilmente, verso la fine della sua esistenza.  


Autunno. Già lo sentimmo venire
nel vento d'agosto,
nelle piogge di settembre
torrenziali e piangenti,
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora passa e declina,
in quest'autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.



Parafrasi
Già sentimmo arrivare le prime avvisaglie d'autunno nel vento di agosto, nelle piogge di settembre, violente e simili ad un pianto, già allora un alito freddo percorse la terra che, adesso, spoglia e triste, è illuminata da un sole tiepido. La nostra giovinezza passa e tramonta, in questo autunno che avanza con terribile lentezza e che ci dice addio ripetutamente.

Analisi metrica e figure retoriche
Versi  liberi organizzati in un'unica, lunga strofa costituita da soli due periodi.
"Sole smarrito"=sinestesia
"Autunno che incede"=personificazione

Commento
L'autunno rappresenta qui la maturità della vita, una maturità di cui l'uomo ha sentito le prime avvisaglie quando era ancora nel fiore degli anni (agosto), ma che adesso è diventata il suo presente.
La parola "autunno" del primo verso è in posizione di rilievo: ce lo indica il punto che ne sottolinea la forza, l'inesorabilità. Sembra quasi una condanna e un'invocazione nello stesso momento: l'autunno arriverà per tutti gli uomini.
Le parole chiave che indicano lo stato d'animo del poeta sono soprattutto gli aggettivi riferiti alle piogge "torrenziali e piangenti", alla terra, che ormai è "nuda e triste", al sole che ha perso la sua forza e il suo calore ed è ormai pallido, tiepido, "smarrito".
La stagione estiva, cioè la giovinezza, qui non viene rappresentata in alcun modo, se non nei presagi d'autunno che ha rivelato (il vento d'agosto e le piogge settembrine).
Non c'è quindi una vera contrapposizione fra le due stagioni (come avviene ad esempio in Pascoli), ma piuttosto un passaggio delicato, continuo, impercettibile... Dalla bella stagione, proprio attraverso quelle prime piogge, quei primi aliti freddi, si è passati all'autunno senza quasi rendersene conto. Ed è un po' quello che avviene nella realtà: si cresce, si matura, si invecchia in un cammino lento, ma inesorabile, costellato da momenti diversi, positivi e negativi, che sfumano l'uno nell'altro, formando il nostro essere e la nostra personalità.
La scelta del verso libero, organizzato in due soli lunghi periodi, fa pensare alla poesia come ad una lenta riflessione, come ad un flusso di pensieri che il poeta ha voluto trasferire su carta.
La lentezza del tempo autunnale è suggerita dalle numerose virgole presenti nel testo, dalla calma di questa stagione che è "indicibile" e anche dall'avverbio "lungamente" che suona come un'eco di addio alla vita.

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