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mercoledì 21 febbraio 2018

ANALISI IO MI RIVOLGO INDIETRO A CIASCUN PASSO PETRARCA

Io mi rivolgo indietro a ciascun passo
col corpo stancho ch’a gran pena porto,
et prendo allor del vostr’aere conforto
4 che ’l fa gir oltra dicendo: Oimè lasso!

Poi ripensando al dolce ben ch’io lasso,
al camin lungo et al mio viver corto,
fermo le piante sbigottito et smorto,
8 et gli occhi in terra lagrimando abasso.

Talor m’assale in mezzo a’ tristi pianti
un dubbio: come posson queste membra
11 da lo spirito lor viver lontane?

Ma rispondemi Amor: Non ti rimembra
che questo è privilegio degli amanti,
14 sciolti da tutte qualitati humane?



PARAFRASI

Io mi volto indietro ad ogni passo,
col corpo fiaccato dal grande dolore che provo,
e cerco conforto nell'aria che spira dal luogo dove ti trovi [sta parlando di Laura]
che mi fa proseguire oltre dicendo: povero me!

Poi ripensando a Laura [dolce ben] che io sto lasciando,
all'eternità e alla mia breve vita,
mi fermo e sbalordito e pallido
abbasso gli occhi a terra piangendo.

A volte, quando piango per la tristezza,
mi viene un dubbio: come può un corpo continuare a vivere
se lo spirito lo ha abbandonato?

Mi risponde Amore dicendomi se non ricordo
che questo è un privilegio che hanno gli amanti
di vivere liberi dalle leggi che regolano gli altri uomini.


Analisi Metrica
La lirica è un sonetto (due quartine e due terzine) che rima ABBA ABBA CDE DCE


Figure retoriche

Latinisimi: v. 3 "aere", v. 4 "gir" (andare, dal verbo latino "ire"), v. 14 "qualitati"
Enjambement: vv. 3/4 "conforto-che l' fa gir oltre"
Metafore: v. 5 "dolce ben" (Laura) v. 6 "camin lungo" (l'eternità del tempo)
Antitesi: v. 6 "camin lungo e viver corto"
Sineddoche: v. 7 "piante" (piante dei piedi)
Iperbato: v. 9 "talor m'assale/un dubbio"
Personificazione: v. 12 "Amor"
Provenzalismi: v. 12 "rimembra"


Commento

In questo sonetto Petrarca tratta il tema dell'allontanamento dall'amata: il poeta intraprende un viaggio che lo porterà in Europa e vuole descrivere la sofferenza di doversi separare da Laura.
La tematica è chiaramente evidente fin dai primi due versi: il poeta è in cammino e non trova la forza di proseguire, se non voltandosi indietro e respirando quella stessa aria che proviene dal luogo dove ha lasciato l'amata. A questo proposito l' "aere" del verso 3 può significare sia letteralmente "l'aria", quindi il vento che spira dal luogo dove vive Laura, sia, metaforicamente, l'immagine di Laura stessa, la sua visione che in qualche modo riesce a dargli la forza di andare avanti.
A livello contenutistico le prime due quartine descrivono lo stato d'animo del poeta mentre intraprende il viaggio; la prima terzina esprime il dubbio di Petrarca su come sia possibile che il suo corpo continui a vivere se la sua anima è rimasto vicina a Laura e l'ultima terzina contiene la risposta di Amore e cioè che per gli amanti è possibile tutto, perché hanno doti speciali, diverse da coloro che non amano. 
Il concetto dello spirito che vive separato dal corpo "fisico" deriva a Petrarca dalle dottrine platoniche che era la filosofia maggiormente in voga durante il Medioevo.
A livello stilistico metro e sintassi coincidono.


















lunedì 26 ottobre 2015

ANALISI L'AURA SERENA CHE FRA VERDI FRONDE PETRARCA

L’aura serena che fra verdi fronde

L’aura serena che tra verdi fronde
mormorando a ferir nel volto viemme,
fammi risovenir quand’Amor diemme
le prime piaghe, sì dolci e profonde; 4

e’l bel viso veder, ch’altri m’asconde,
che sdegno o gelosia celato tiemme;
et le chiome or avolte in perle e ‘n gemme,
allora sciolte, et sovra òr terso bionde: 8

le quali ella spargea sì dolcemente,
et raccogliea con sì leggiadri modi,
che ripensando anchor trema la mente; 11

torsele il tempo poi in più saldi nodi,
et strinse ‘l cor d’un laccio sì possente,
che Morte sola fia ch’indi lo snodi 14


Parafrasi
L’aria di primavera, che fra i rami verdi degli alberi viene a sfiorarmi il viso, mi fa tornare alla mente quando Amore mi inferse le prime sue ferite, tanto più dolci quanto più profonde;
e mi fa vedere il bel viso (di Laura) che altri (Laura) mi nasconde, (viso) che mi è tenuto celato dal suo comportamento altero o dalla sua gelosia; e (mi fa vedere) i suoi capelli, più biondi dell’oro purissimo, che allora teneva sciolti e che ora tiene avvolti in una cuffia ornata di perle e pietre preziose: 
ripensando al modo in cui lei scioglieva e  raccoglieva quelle chiome, l’anima sente ancora un tremito di emozione; 
il tempo, con l’avanzare dell’età, glieli ha stretti in nodi ancora più saldi e ha legato il mio cuore con un laccio così potente che solo la Morte sarà in grado di sciogliere.

Schema metrico
Sonetto formato da due quartine e due terzine
Versi endecasillabi che rimano ABBA ABBA CDC DCD 

Figure retoriche
L’aura= v.1 Senhal (sta per Laura)
Ferir nel volto= v. 2 Stilnovismo
sì dolci e profonde= v. 4 Ossimoro (le ferite vengono descritte come profonde (e quindi dolorose) e al tempo stesso “dolci”
trema la mente= v. 11 stilnovismo
saldi nodi= v. 12 Metafora (i nodi sono metafora del legame amoroso che si è fatto più saldo con l’avanzare dell’età: Petrarca non è riuscito a liberarsi dal vincolo amoroso che lo ha tenuto legato a Laura per tutta la vita e che potrà sciogliere solo nel momento in cui morirà)
strinse ‘l cor d’un laccio= v.13 Metafora che riprende quella del nodo del verso precedente

Amore e Morte (v. 3 e  v.14) sono due personificazioni