La sera prima di essere fucilato sogna di essere in una biblioteca e di dire al bibliotecario di essere lì per cercare Dio. Il bibliotecario risponde che Dio si trova in una sola lettera su una delle pagine dei quattrocentomila volumi della biblioteca, e che lui, il bibliotecario, è diventato cieco cercando di trovare quella lettera. In quel momento entra un uomo e consegna nelle mani di Hladik un atlante. Questi, aprendolo in una pagina a caso tocca una lettera su di una mappa dell'India e subito sente una voce che gli conferma che l'anno di tempo che ha richiesto per finire l'opera teatrale gli è stato concesso. Hadlik si sveglia dal sogno: è mattino e viene portato nel luogo dell'esecuzione. Nel momento in cui viene fatto posizionare davanti al muro e l'ufficiale sta per ordinare l'esecuzione il tempo sembra essersi fermato.
Tutto intorno a lui è immobile: il fumo di una sigaretta, un'ape che ronza, i volti dei suoi esecutori. Hladik capisce lentamente che il suo desiderio è stato esaudito: avrà un anno di tempo per finire il suo dramma. Ma non può muoversi: lui, e il mondo intorno a lui, sono fisicamente congelati e sospesi. Si rende conto che questo è il "miracolo segreto" che Dio ha fatto per lui: gli ha dato un anno per finire il suo capolavoro, ma non può mai scriverlo, poiché è fisicamente immobile e morirà una volta che l'anno sarà trascorso e il mondo avrà ripreso la sua attività. Hadlik dunque "riscrive" la sua opera nella mente, la perfeziona al punto da esserne soddisfatto finché l'anno termina e lui viene ucciso come stabilito.
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