Disegno di Paul Klee, scelto da Calvino per la copertina del libro |
Questo romanzo, a differenza degli altri due, è ambientato in un tempo piuttosto lontano dal nostro: l'epoca di Carlo Magno e dei suoi famosi paladini.
Trama
Scritto nel 1959, racconta le vicende di Agilulfo,un nobile e coraggioso paladino che combatte al servizio di Carlo Magno, ma che in realtà non esiste: sotto la sua armatura infatti non c'è assolutamente nulla. Egli vive moltissime avventure, incontra l'amore, viaggia, è immortale e non trasgredisce mai ad alcuna regola. E' un cavaliere perfetto, ma, nello stesso tempo, è piuttosto antipatico, permaloso, pignolo e vive isolato da tutti perché convinto di sapere tutto e non ammette che qualcuno lo contraddica. Agilulfo è inesistente perchè, in fondo, è solo un automa che obbedisce alle regole senza porsi interrogativi, senza un proprio carattere. Calvino voleva rappresentare un personaggio che si adeguasse ad idee e schemi preconcetti, un personaggio che andasse avanti per inerzia, senza carattere, senza idee proprie e, soprattutto, senza la volontà di farle valere.
Agilulfo è, per Calvino, la rappresentazione dell'uomo inserito nella società moderna: un individuo fortemente alienato, omologato e partecipe di quella spersonalizzazione che portava all'annullamento dell'identità personale.
Personaggi
Altri personaggi rappresentano la confusione dell'uomo moderno: Gurdulù, ad esempio, scudiero e alter ego di Agilulfo, che "c'è" e non sa si esserlo, che cambia aspetto e si identifica con ciò che vede, che è indeciso, bizzarro e incostante.
Anche se a prima vista i due personaggi possono sembrare completamente opposti, ad una più attenta lettura si capisce che entrambi sono individui inesistenti: Agilulfo perché troppo ligio al dovere e quasi fanatico, si comporta come un robot e non come un uomo, Gurdulù perché troppo mutevole, adattabile al contesto e senza una vera identità personale.
C'è poi Bradamante, bellissima guerriera già comparsa nell'Orlando Innamorato di Boiardo e nell'Orlando Furioso di Ariosto, unica donna a far parte dell'esercito di Carlo Magno, che si innamora di Agilulfo. In Calvino è figura piuttosto negativa: pur essendo forte e spesso più valorosa di molti guerrieri maschi, alla fine rivela la sua natura femminea, soccombendo all'amore verso Agilulfo e lasciando tutto per lui.
:)
ReplyDeleteGrz
ReplyDeletemi hai salvato da un 5 a italiano
ReplyDeleteHai saltato qualche personaggio, ma mi è piaciuta la tua interpretazione.
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