sabato 13 marzo 2021

ANALISI POESIA MARZO DI VINCENZO CARDARELLI

Oggi la primavera
è un vino effervescente.
Spumeggia il primo verde
sui grandi olmi fioriti a ciuffi
ove il germe già cade
come diffusa pioggia.

Tra i rami onusti e prodighi
un cardellino becca.
Verdi persiane squillano
su rosse facciate
che il chiaro allegro vento
di marzo pulisce.

Tutto è color di prato.
Anche l'edera è illusa,
la borraccina è più verde
sui vecchi tronchi immemori
che non hanno stagione,
lungo i ruderi ombrosi e macilenti
cui pur rinnova marzo il greve manto.

Scossa da un fiato immenso
la città vive un giorno
di umori campestri.
Ebbra la primavera
corre nel sangue

PARAFRASI

La primavera in questo giorno ha la vitalità di un vino frizzante, i primi germogli verdi spuntano sui grandi olmi come schiuma di mare e l'involucro dei germogli si stacca e cade come una pioggia abbondante. 
In mezzo ai rami carichi e generosi, un cardellino trova il suo cibo. Le persiane verdi spiccano sulle facciate dipinte di rosso ripulite dall'aria pulita e vivace di Marzo. Tutto si fa verde, anche l'edera si illude di vivere una nuova vita (in realtà è un sempreverde), anche la borracina che ricopre i tronchi di alberi secolari e i resti antichi (di Roma) che seppur all'ombra e consumati, vengono così rinnovati dalla vitalità di Marzo. Investita dal vento la città è immersa per un giorno nei profumi della campagna. La vitalità della primavera entra nelle vene di tutti gli uomini. 

METRICA

Lirica composta da 4 strofe per un totale di 24 versi liberi (cioè senza uno schema ritmico definito). 

FIGURE RETORICHE

Metafora=
v. 1/2 "la primavera è un vino effervescente" intende la vitalità, il brio delle giornate primaverili. 
 v. 3 "spumeggia il primo verde" continua la metafora, questa volta riferita ai germogli degli olmi che ricoprono i tronchi come spuma di mare. 
v. 3 "il primo verde" sono i primi germogli della pianta - 
Consonanza= v. 3/4/5/6 ripetizione della lettera G (spumeggia, grandi germe, già, pioggia)
Similitudine= v. 6 "come diffusa pioggia" 
Sinestesia= v. 9 "verdi persiane squillano"  
Iperbato= v. 11 "il chiaro allegro vento
Personificazione= v. 11 "allegro vento
- v. 14 "l'edera è illusa
- v. 16 "tronchi immemori


COMMENTO

In questa lirica l'autore descrive il risveglio della natura in primavera a Roma. La stagione che sta iniziando viene presentata con due metafore iniziali: un vino frizzante e la schiuma del mare proprio per indicarne il brio e la vivacità. L'aria di rinnovamento non investe soltanto il mondo vegetale, ma anche le rovine della città sembrano vivere una ripartenza, ammantate dal verde dei muschi e dell'edera. Per un giorno, Roma, sembra stare in campagna: il vento trasporta infatti gli effluvi tipici dell'ambiente rurale fino in città e anche gli uomini che vi abitano si sentono quasi ubriachi di forza e vitalità. La sensazione prevalente nella lirica è quella visiva, molte infatti sono le connotazioni lessicali riferite ai colori e alle sfumature (verdi, rosse, color di prato, ombrosi). C'è in generale un senso di freschezza e di opulenza: alberi carichi di germogli che si staccano e cadono come pioggia, colori vividi, aria pulita.
La primavera rende Roma se possibile ancora più bella e piena di vita. 



 

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