In questi romanzi D'Annunzio riprende alcuni temi di Nietsczhe e li adatta alle proprie concezioni-->
- rifiuto del conformismo borghese
- esaltazione della soggettività contro la morale comune
- affermazione di sè e della propria volontà
D'Annunzio era anti-borghese e antidemocratico--> era contro l'ugualitarismo che schiaccia e livella le peculiarità dell'individuo. Il Superuomo di Nietzsche diventa in D'A. il diritto di pochi uomini eccezionali ad affermare sè stessi, senza tener conto delle comuni leggi del bene e del male.
Il Superuomo dannunziano è aggressivo, energico, è anch'egli un'esteta--> non più nel senso che rifiuta la realtà perché la disprezza, ma è un esteta perché domina la realtà. L'esteta si opponeva alla realtà con il rifiuto, allontanandosi da essa. Il superuomo rifiuta sempre la realtà quale è, ma intende esserne guida (il vate). L'artista secondo D'.A. deve guidare la società delle nuove élites per porre fine alla democrazia, all'egualitarismo, al liberalismo borghese.
IL TRIONFO DELLA MORTE
Primo dei romanzi del superuomo (1894).
Protagonista è Giorgio Aurispa--> E' un esteta come Andrea Sperelli, alla ricerca del senso della vita.
Ricerca un rapporto col padre e con la sua terra, l'Abruzzo. Per questo si rifugia in un villaggio sull'Adriatico. Aurispa è un personaggio travagliato che vorrebbe elevarsi a superuomo, ma la lussuria e la passione per Ippolita Sanzio fiaccano le sue aspirazioni. Alla fine del romanzo si suicida trascinando con sé Ippolita. Il suicidio dell'eroe è significativo: è D.A. che si libera così di un alter ego, di una parte di sè che lo teneva incatenato. Ora D.A. può iniziare un nuovo cammino, non più vittima tormentata, ma dominatore con il pieno controllo di sè.
LE VERGINI DELLE ROCCE
Secondo romanzo (1895).
Protagonista è Andrea Cantelmo, un uomo che non apprezza la realtà borghese, il liberalismo. E' più sicuro di sè, anche se ha ancora un certo senso di angoscia, sente pure di avere la capacità di affrontare la vita in tutti i suoi aspetti. Cantelmo va in cerca di una donna nobile, ma decaduta e folle. Dietro l'istinto vitalistico si sente ancora il fascino per la decadenza, la morte.
Cantelmo non sa scegliere fra le tre principesse Montaga e il romanzo finisce con questa sua perplessità. In realtà Claudio sceglie Anatolia, ma lei non può assecondarlo perché deve accudire il padre e i fratelli. Allora l'uomo si abbandona a Violante, incarnazione della femme fatale, una donna non molto diversa dall'Ippolita de Il trionfo della morte.
I protagonisti dannunziani restano comunque dei deboli, degli sconfitti.
IL FUOCO
Terzo romanzo (1900)
Protagonista è Stelio Effrena che vuole creare una grande opera artistica, un teatro nuovo che possa forgiare la stirpe latina come Wagner aveva forgiato quella germanica. Alla sua volontà si oppongono però forze oscure---> la presenza di una donna (Foscarina Perdita), attrice in declino che rappresenta la decadenza, il disfacimento, la morte. Foscarina ostacola l'eroe col suo amore ossessivo e nevrotico.
FORSE CHE SI FORSE CHE NO
Quarto romanzo (1910).
Protagonista è Paolo Tarsis, pilota, innamorato di una donna sensuale, folle, nevrotica, Isabella Inghirani. Paolo cerca la morte, ma proprio mentre sta per commettere il suicidio ritrova il desiderio di vivere e compie una grande impresa.
IL TRIONFO DELLA MORTE
Primo dei romanzi del superuomo (1894).
Protagonista è Giorgio Aurispa--> E' un esteta come Andrea Sperelli, alla ricerca del senso della vita.
Ricerca un rapporto col padre e con la sua terra, l'Abruzzo. Per questo si rifugia in un villaggio sull'Adriatico. Aurispa è un personaggio travagliato che vorrebbe elevarsi a superuomo, ma la lussuria e la passione per Ippolita Sanzio fiaccano le sue aspirazioni. Alla fine del romanzo si suicida trascinando con sé Ippolita. Il suicidio dell'eroe è significativo: è D.A. che si libera così di un alter ego, di una parte di sè che lo teneva incatenato. Ora D.A. può iniziare un nuovo cammino, non più vittima tormentata, ma dominatore con il pieno controllo di sè.
LE VERGINI DELLE ROCCE
Secondo romanzo (1895).
Protagonista è Andrea Cantelmo, un uomo che non apprezza la realtà borghese, il liberalismo. E' più sicuro di sè, anche se ha ancora un certo senso di angoscia, sente pure di avere la capacità di affrontare la vita in tutti i suoi aspetti. Cantelmo va in cerca di una donna nobile, ma decaduta e folle. Dietro l'istinto vitalistico si sente ancora il fascino per la decadenza, la morte.
Cantelmo non sa scegliere fra le tre principesse Montaga e il romanzo finisce con questa sua perplessità. In realtà Claudio sceglie Anatolia, ma lei non può assecondarlo perché deve accudire il padre e i fratelli. Allora l'uomo si abbandona a Violante, incarnazione della femme fatale, una donna non molto diversa dall'Ippolita de Il trionfo della morte.
I protagonisti dannunziani restano comunque dei deboli, degli sconfitti.
IL FUOCO
Terzo romanzo (1900)
Protagonista è Stelio Effrena che vuole creare una grande opera artistica, un teatro nuovo che possa forgiare la stirpe latina come Wagner aveva forgiato quella germanica. Alla sua volontà si oppongono però forze oscure---> la presenza di una donna (Foscarina Perdita), attrice in declino che rappresenta la decadenza, il disfacimento, la morte. Foscarina ostacola l'eroe col suo amore ossessivo e nevrotico.
FORSE CHE SI FORSE CHE NO
Quarto romanzo (1910).
Protagonista è Paolo Tarsis, pilota, innamorato di una donna sensuale, folle, nevrotica, Isabella Inghirani. Paolo cerca la morte, ma proprio mentre sta per commettere il suicidio ritrova il desiderio di vivere e compie una grande impresa.
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