giovedì 2 aprile 2020

ANALISI IN DORMIVEGLIA DI UNGARETTI

Assisto la notte violentata
L’aria è crivellata
Come una trina
Dalle schioppettate
Degli uomini
Ritratti
Nelle trincee
Come le lumache nel loro guscio        

Mi pare
che un affannato
nugolo di scalpellini
batta il lastricato
di pietra di lava
delle mie strade
ed io l’ascolti
non vedendo
in dormiveglia


PARAFRASI
Assisto alla notte privata della sua quiete, l’aria è come un pizzo, bucherellata dagli spari degli uomini nascosti in trincea, viscidi e sporchi come lumache nel loro guscio.
Il suono delle pallottole mi sembra quello prodotto da un folto gruppo di svelti scalpellini che battono la strada di pietre laviche della mia città, e che io li senta, senza vederli, nel dormiveglia.


ANALISI METRICA
Lirica composta da 17 versi liberi (cioè non in rima) divisi in due strofe (rispettivamente di 8 e 9 versi). La punteggiatura è assente e le lettere maiuscole servono ad indicare le pause.


FIGURE RETORICHE

Personificazione= v. 1 "assisto la notte violentata"--> qui assistere è usato in senso transitivo, come se la notte fosse una persona, o un essere vivente, che il poeta "assiste" proprio come farebbe un familiare o un infermiere al capezzale di una persona sofferente.
Ipallage= v.  "violentata" questa violenza è riferita in realtà agli uomini, che sono chiamati a combattere e ad uccidere, venendo così privati della loro libertà, della dignità e spesso anche della loro vita.
Similitudini= v. 3 "come una trina" - v. 8 "come lumache"
Metafora= v. 8 "guscio" qui si intende un rifugio, una protezione, un riparo dalle minacce e dai pericoli.
Enjambements= Molto frequenti, quasi ad ogni verso (il poeta vuole mettere in evidenza alcune parole)
Consonanze ed onomatopee= In tutta la lirica sono presenti suoni piuttosto "duri" e martellanti (generati da consonanti dentali e dal'incontro tra gruppi di consonanti (esempi: assisTo, noTTe, violenTaTa, cRivellaTa, Trina, schioppeTTaTe, riTRaTTi, TRincee, affannaTo, baTTa, lasTRicaTo, pieTRa, sTRade, ascolTi)
Queste scelte foniche vogliono evocare i suoni secchi degli spari e degli scalpelli.


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