Sembra il giorno una sera,
sembra la primavera
un autunno, ed un gran vento devasta
l’arboscello, che sia, e non pare, saldo;
par tra le piante un giovanetto, alto
troppo per la sua troppo verde età.
Tu lo guardi: hai pietà
Forse di tutti quei candidi fiori
che la bora gli toglie e sono frutta,
sono dolci conserve
per l’inverno i suoi fiori, che tra l’erbe
cadono; e se ne duole la tua vasta
maternità.
PARAFRASI
Oggi piove.
E' giorno, ma sembra sera, è primavera e sembra che sia autunno e il vento forte scuote un piccolo albero che, seppur non sembri saldo, sta resistendo bene alle raffiche;
in mezzo agli altri alberi sembra un ragazzino cresciuto troppo per la sua età.
in mezzo agli altri alberi sembra un ragazzino cresciuto troppo per la sua età.
Guardandolo provi compassione perché la bora strappa via tutti i suoi fiori bianchi, che non diverranno mai frutti con cui fare marmellata per l'inverno, gettandoli a terra fra l'erba.
Il tuo istinto materno ne soffre.
ANALISI METRICA
Lirica composta da un'unica strofa di 14 versi liberi. Sono tutti versi endecasillabi o settenari, tranne l'ultimo che è un quinario. La presenza di numerosi enjambements e segni di punteggiatura le conferiscono un ritmo spezzato, quasi sincopato.
FIGURE RETORICHE
Anafora= vv. 2,3 e 6 "sembra", "sembra", "par"---> Saba vuole sottolineare il contrasto tra apparenza e realtà.
Anastrofe= v. 2 "sembra il giorno" (invece di "il giorno sembra") e v. 3 "sembra la primavera" (come prima)
Enjambements= vv. 4/5 "un gran vento devasta/l'arboscello" - vv. 6/7 "un giovanotto alto/ troppo" - vv. 12/13 "che tra l'erbe/cadono"
Ripetizione= v. 7 "troppo.... troppo"
Metafora= v. 13/14 "la tua vasta maternità" (il tuo istinto materno)
Apostrofe= v. 8 "Tu lo guardi" (il poeta si rivolge alla moglie)
ANALISI METRICA
Lirica composta da un'unica strofa di 14 versi liberi. Sono tutti versi endecasillabi o settenari, tranne l'ultimo che è un quinario. La presenza di numerosi enjambements e segni di punteggiatura le conferiscono un ritmo spezzato, quasi sincopato.
FIGURE RETORICHE
Anafora= vv. 2,3 e 6 "sembra", "sembra", "par"---> Saba vuole sottolineare il contrasto tra apparenza e realtà.
Anastrofe= v. 2 "sembra il giorno" (invece di "il giorno sembra") e v. 3 "sembra la primavera" (come prima)
Enjambements= vv. 4/5 "un gran vento devasta/l'arboscello" - vv. 6/7 "un giovanotto alto/ troppo" - vv. 12/13 "che tra l'erbe/cadono"
Ripetizione= v. 7 "troppo.... troppo"
Metafora= v. 13/14 "la tua vasta maternità" (il tuo istinto materno)
Apostrofe= v. 8 "Tu lo guardi" (il poeta si rivolge alla moglie)
Mi sembra di ricordare che il poeta dice:"l'arboscello che sta, e non par saldo." (non sia)
RispondiEliminaGiovanetto e non giovanotto.
Grazie mille, abbiamo corretto.
EliminaEffettivamente si trovano entrambe le versioni (giovanetto e giovanotto), ma ci è parso che le fonti più autorevoli riportassero la dicitura da lei indicata.
Ancora grazie, a presto :-)
Salve, sono un docente. La sua versione di questo testo è corretta, ma nel mio libro di scuola e anche come l'ho studiato è differente. Faccia lei la scelta di quale testo proporre alla gente.
RispondiEliminaOggi il tempo è di pioggia.
Sembra il giorno sera,
sembra la primavera
un autunno, ed un gran vento devasta
l'arboscello che sta - e non pare - saldo;
par tra le piante un giovanetto alto
troppo per la sua giovane verde età.
Tu lo guardi. Hai pietà
forse di tutti quei candidi fiori
che la bora gli toglie; e sono frutta,
sono dolci conserve
per l'inverno quei fiori che tra le erbe
cadono. E se ne duole la tua vasta
maternità.
Voltiamo Pagina Antologia 2
Le differenze tra il suo testo ed il mio sono poche ma possono essere utili anche ad altre persone.
Un saluto
Docente d'Italiano
Le differenze tra il suo ed il mio sono minime.