Primo Levi è stato un chimico, scrittore e poeta di origine ebraica.
Nacque a Torino, nel 1919, dove frequentò il liceo Massimo D'Azeglio, mostrando subito un vivo interesse per il mondo scientifico e soprattutto per la chimica.
Durante l'adolescenza si appassionò alla montagna e all'alpinismo. Fra le rocce e nella natura poteva infatti ritrovare quegli elementi che amava studiare nella chimica e sulla tavola periodica.
Fu proprio la chimica il tema centrale dei suoi studi universitari che si conclusero nel 1941 con una tesi sull'inversione di Walden.
In quegli anni il padre era molto malato e Levi fu costretto a cercare un lavoro per aiutare la famiglia. Trovò impiego in una cava di amianto, ma non poté essere assunto regolarmente a causa delle leggi razziali. Anche da questa esperienza nacque più tardi il libro "Il Sistema Periodico" diviso in capitoli ognuno col titolo di un elemento chimico.
Qualche anno dopo lasciò la cava per impiegarsi a Milano presso una ditta farmaceutica.
Dopo l'armistizio dell'8 Settembre 1943 Levi entrò in un gruppo partigiano, ma venne quasi subito arrestato e trasferito prima nel campo di concentramento di Fossoli e poi ad Auschwitz dove rimase per circa un anno riuscendo a sopravvivere fino al 27 gennaio 1945, quando i soldati sovietici liberarono il campo.
Dopo essere tornato a Torino scrisse il libro “Se Questo è un Uomo” dove raccontò la terribile esperienza vissuta nel campo di concentramento.
Nel 1947 trovò lavoro in una fabbrica di vernici, la Siva, dove rimase per quasi trent'anni.
Nello stesso anno sposò Lucia Morpurgo da cui ebbe due figli, Lisa Lorenza e Renzo.
Nel corso degli anni, pur rimanendo impiegato presso la Siva, Levi lavorò anche come scrittore, collaborando con riviste scientifiche e con la casa editrice Einaudi, che nel 1963 pubblicò “La Tregua” un romanzo in cui Levi racconta il lungo viaggio di ritorno da Auschwitz all'Italia.
Fu un lungo e tortuoso tragitto durato quasi un anno che dalla Polonia lo portò prima in Unione Sovietica, Romania, Ungheria, Austria e infine in Italia. Dal giorno della liberazione, il 27 Gennaio 1945, Primo Levi riuscì a tornare a Torino solo il 9 ottobre 1945.
Nel 1977 si licenziò dalla fabbrica di vernici Siva per dedicarsi soltanto alla scrittura.
Nel 1979 iniziò a scrivere il libro “I Sommersi e i Salvati” nel quale voleva raccontare le differenze tra i prigionieri dei campi di concentramento: i sommersi sono quelli che non trovarono il modo di sopravvivere e i i salvati quelli che invece ci riuscirono.
La scrittura di questo libro fu molto lunga e si protrasse per diversi anni al punto che fu pubblicato solo dopo la morte di Levi, avvenuta a Torino l'11 Aprile del 1987.
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