Io voglio del ver la mia donna laudare - Guido Guinizzelli
Io vogliọ del ver la mia donna laudare
ed asembrarli la rosa e
lo giglio:
più che stella dïana splende e pare,
e ciò ch’è lassù bello a lei somiglio.
Verde river’ a lei rasembro e l’âre,5
tutti color di fior’, giano e vermiglio,
oro ed azzurro e ricche gioi per dare:
medesmo Amor per lei rafina meglio.
Passa per via adorna, e sì gentile
ch’abassa orgoglio a cui dona salute,10
e fa ’l de nostra fé se non la crede;
e no·lle pò apressare om che sia vile;
ancor ve dirò c’ha maggior vertute:
null’ om pò mal pensar fin che la vede.
più che stella dïana splende e pare,
e ciò ch’è lassù bello a lei somiglio.
Verde river’ a lei rasembro e l’âre,5
tutti color di fior’, giano e vermiglio,
oro ed azzurro e ricche gioi per dare:
medesmo Amor per lei rafina meglio.
Passa per via adorna, e sì gentile
ch’abassa orgoglio a cui dona salute,10
e fa ’l de nostra fé se non la crede;
e no·lle pò apressare om che sia vile;
ancor ve dirò c’ha maggior vertute:
null’ om pò mal pensar fin che la vede.
Parafrasi
Io voglio lodare la mia donna in modo veritiero
e paragonare a lei la rosa e il giglio
lei che splende più della stella del mattino
e paragono a lei ciò di bello vi è nel cielo.
Paragono a lei la verde campagna e l'aria,
tutti i colori dei fiori, il giallo e il rosso,
l'oro e l'azzurro e preziosi gioielli degni di essere donati:
l'amore stesso attraverso lei si perfeziona.
Passa per la via ornata e tanto gentile
che rende umile colui che saluta,
e lo converte alla fede cristiana, se non è credente.
E non le si può avvicinare un uomo che non sia d'animo nobile
e vi dirò che ha un tale potere di salvezza
che nessun uomo può avere pensieri negativi mentre la guarda
male
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