Trama
Ha 12 anni il giovane Cosimo Piovasco di Rondò quando un giorno, dopo aver litigato con il padre a causa di un piatto di lumache, decide di ritirarsi sopra ad un albero e di restare a vivere lì. Il padre è naturalmente convinto che si tratti di un capriccio e che presto il ragazzo si stancherà, ma in realtà Cosimo non scenderà mai più dai suoi amati alberi: egli vi passerà tutta la vita e attraverso questi girerà il mondo intero vivendo incredibili avventure senza posare mai un piede sulla terra.
E' Biagio, fratello minore di Cosimo, a raccontarci la storia: egli ci narra degli incontri straordinari del fratello con personaggi di ogni tipo, dalla giovane Violante (la Sinforosa) figlia dei suoi vicini, ai briganti di Gian de Brughi, fino ad una comunità di nobili spagnoli esiliati dalle terre del Re che, per questo motivo, vivono anch'essi sugli alberi.
Tematica
La storia di Cosimo è la storia di un esilio volontario, del rifiuto di certi valori che il protagonista del romanzo non condivideva. Gli alberi diventano più che un rifugio, una sorta di barriera (metaforica oltreché fisica) tra Cosimo e un certo mondo che la figura del padre, così rigida e intransigente, rappresentava.
Oltre al giovane barone, figura di suo straordinaria, nel racconto sono moltissimi i personaggi talmente grotteschi e improbabili da suscitare nel lettore un'immediata simpatia.
Il romanzo è il secondo capitolo della “trilogia degli antenati” di Calvino, di cui fanno parte anche “Il visconte dimezzato” e “Il cavaliere inesistente”.
QUI l'analisi del libro (narratore, sistema dei personaggi, stile, etc.)
Ho letto questo libro e mi è piaciuto, anche se all'inizio può sembrare noioso se si entra nella testa di Cosimo e si ha pazienza ne uscirete soddisfatti. Lo consiglio vivamente
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