Il "Giovedì Nero" sul London Herald |
Il capitalismo sembra avere fallito mentre l'URSS , basata sul socialismo, conosceva in quegli stessi anni un intenso sviluppo.
Con Roosevelt si attuò la politica del "New Deal": svalutazione del dollaro, grandi lavori pubblici e provvedimenti favorevoli per i lavoratori. E in effetti la situazione migliorò tanto che Roosevelt venne rieletto. In Germania la crisi portò moltissima disoccupazione e disagio per i cittadini. Fu in questo clima che si affermò il nazismo: disprezzo verso la democrazia, odio verso gli ebrei e il comunismo.
Nel 1933 Hitler divenne cancelliere. Poco dopo sciolse il parlamento e indisse nuove elezioni in cui i nazisti trionfarono. Tutti i partiti furono messi fuori legge e venne creata la Gestapo (polizia segreta di stato) che aveva il compito di scovare gli oppositori. Hitler ha adesso della Germania un controllo senza limiti. Prese così forma un nuovo impero, il terzo Reich, che era un regime totalitario.
Nel 1935 vengono introdotte le leggi contro gli ebrei (nella notte dei cristalli vennero distrutte molte sinagoghe e migliaia di negozi ebrei). Dando forte impulso all'industria bellica voleva rivitalizzare l'economia del paese.
Con la morte di Lenin, anche in URSS ci si arma verso un regime totalitario. Stalin era a capo del potere e , per dar vita all'industrializzazione pensò di sfruttare le campagne facendo entrare i contadini nelle fattorie collettive. In questo modo riportò di fatto l'economia nelle mani dello stato. L'obbiettivo venne raggiunto: alla vigilia della seconda guerra mondiale l'URSS era diventata una potenza industriale seconda sola a USA e Germania.
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