TRAMA
Il crudele Meleagant - figlio del re di Gorre e cavaliere della Terra del Non Ritorno - tiene prigionieri nelle sue terre molti abitanti del regno di Artù. Uno dei Cavalieri della Tavola Rotonda dovrà duellare con Malgeant per liberarli, altrimenti anche la regina verrà imprigionata. Il siniscalco Kay accetta la sfida ma perde il combattimento e Ginevra viene rapita. In quel momento il cavaliere Galvano insieme a Lancillotto, che ha una relazione segreta con Ginevra, partono per andare a salvarla. Non avendo un cavallo, Lancillotto deve sottostare al ricatto di un nano che ha notizie del luogo ove si trovi Ginevra e che gli offre un passaggio sul carro usato per portare i malfattori al patibolo. Farsi vedere a bordo di quel carro è simbolo di grande disonore, ma Lancillotto è disposto a tutto per salvare Ginevra: ingoiando il suo orgoglio e sacrificando il suo titolo di Cavaliere, sale sul carro e viene condotto presso un castello dove rincontra Galvano e da dove, attraverso una finestra, vedono la regina insieme a Melegeant.
I due cavalieri vanno in soccorso di Ginevra, prendendo strade diverse. Melegeant e Lancillotto si affrontano e quando Malegeant sembra soccombere suo padre, Baudemagus, chiede a Ginevra di interagire affinché Lancillotto smetta di combattere. Lancillotto allora rimanda il duello all'anno successivo presso la corte di Re Artù. Nel frattempo prende con sé Ginevra e libera tutti i prigionieri.
Lancillotto incontra segretamente Ginevra nella sua stanza, ma nel tagliare le sbarre della finestra della camera da letto, si ferisce alla mano e macchia di sangue le lenzuola. Il giorno successivo, Malegeant trovando il sangue nel letto li accusa di tradimento e nuovamente inizia un duello fra Lancillotto e Malegeant. Ancora una volta il combattimento viene interrotto da Baudemagus quando vede suo figlio in grave difficoltà. Lancillotto va quindi alla ricerca di Galvano insieme ai prigionieri, ma con un trucco, viene imprigionato da un nano al servizio di Méléagant. La sua gente, disperata, parte per salvare Galvano che sta per affogare e, nel frattempo Ginevra riceve una lettera falsa in cui le viene fatto credere che Lancillotto si trovi già alla Corte di Artù. Ritornati a corte non trovano Lancillotto e capiscono che deve essere stato imprigionato da qualche parte. Nel frattempo viene organizzato un grande torneo e Lancillotto riesce a negoziare una licenza di libertà per parteciparvi in incognito.
Lì, solo Ginevra lo riconosce e gli chiede di combattere "al peggio" per un giorno. Accettando di umiliarsi in questo modo, Lancillotto dimostra il suo amore per lei.
Il giorno successivo, vince tutti i combattimenti e poi, ancora in incognito, torna alla sua prigione. Méléagant lo trasferisce quindi su un'isola dove gli fa costruire una torre per trattenerlo.
Il romanzo è stato completato da Geoffroy de Lagny con il consenso di Chrétien de Troyes.
In questo epilogo, si dice che Méléagant vada a corte per continuare il duello con Lancillotto, ma senza trovarlo perché imprigionato. La sorella di Malegeant aiuta poi Lancillotto a fuggire dalla torre e il coraggioso cavaliere combatte l'ultimo duello con Malegeant, in cui vince tagliandogli la testa.
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