martedì 26 marzo 2019

RIASSUNTO LA PATENTE PIRANDELLO

La novella di Pirandello "La  Patente" racconta le vicende del giudice D'Andrea, uomo dall'aspetto bizzarro e poco gradevole, ma molto ligio al dovere e al lavoro, che da qualche tempo ha perduto il sonno per una questione spinosa che si vede costretto a dirimere.
Nello specifico, il giudice ha sulla sua scrivania la pratica del signor Rosario Chiàrchiaro che ha denunciato due giovanotti di spicco del paese colpevoli, secondo il querelante, di aver fatto pubblici scongiuri al suo passaggio.
Il giudice D'Andrea è a conoscenza della fama di iettatore di Chiàrchiaro, ma vorrebbe evitare il ridicolo a cui si esporrebbe l'uomo nel caso venisse realmente istituito un processo ritenendo che egli ne avrebbe più danno che beneficio. 
Decide così di convocare Chiàrchiaro nel suo ufficio per convincerlo a desistere dall'intento.
L'uomo si presenta vestito proprio come uno iettatore e non ha alcuna intenzione di seguire i consigli del giudice, anzi spiega con grande convinzione le ragioni della sua denuncia
L'uomo si dichiara consapevole della sua fama, che è il motivo per cui ha perso il lavoro e per cui si trova a non poter più mantenere la sua famiglia.
Ha querelato i due giovani ben sapendo che nessun giudice li condannerà, ma questo è proprio il risultato a cui vuole arrivare: se infatti sarà il tribunale stesso a stabilire che le accuse di diffamazione sono infondate, questo vorrebbe dire che egli è veramente uno iettatore.
Riceverebbe così una sorta di "patente, cioè un riconoscimento ufficiale del suo stato di menagramo, e potrebbe farlo diventare un vero e proprio lavoro traendone un guadagno.
Ritiene infatti che avvicinandosi a locali, negozi e fabbriche tutti i proprietari pagherebbero una "tassa" purché se ne tenesse lontano ed egli potrebbe nuovamente avere di che sfamare la sua famiglia.



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