Giannotto di Civignì
II novella, I
giornata
La novella è narrata da Neifili e racconta di un mercante parigino, Giannotto di Civignì, grande amico di un mercante ebreo di nome Abraam. Giannotto vorrebbe che il suo amico diventasse cristiano, abbandonando la fede ebraica, ma questi non vuole saperne.
Dopo lunghe discussioni, e vista l'insistenza di Giannotto, Abraam si convince a valutare la conversione, ma, prima di farlo, vuole andare a Roma per vedere se il papa e i cardinali si comportino davvero secondo i precetti della religione cristiana.
A sentir questo, Giannotto perde le speranza di veder convertito l'amico: egli conosce bene il comportamento degli uomini di chiesa e cerca di convincerlo a non partire, ma Abraam si mostra irremovibile e parte per Roma col benestare dell'amico.
Giunto in città, Abraam ha subito modo di rendersi conto che tutti i prelati, dal papa ai cardinali fino all'ultimo parroco di periferia, sono affetti da vizi e si macchiano, senza rimorso, dei peggiori peccati.
Quando ritiene di aver visto abbastanza, torna a Parigi dove incontra Giannotto per esporgli le sue considerazioni: nonostante gli uomini di chiesa agiscano nel peggiore dei modi e rappresentino un cattivo esempio per i fedeli, la religione cristiana continua ad avere un grande seguito presso tutti i popoli. Ne ha dedotto che dietro a tutto ciò ci sia l'opera dello Spirito Santo e si è convinto, proprio per questo sostegno spirituale, che sia quella cristiana la migliore fra tutte le religioni.
Così, pronto per la conversione, va con Giannotto a farsi battezzare, prendendo il nome di Giovanni.
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