S’io credesse per morte essere scarco
del pensiero amoroso che m’atterra,
colle mie mani avrei già posto in terra
4 queste membra noiose, et quello incarco;
ma perch’io temo che sarrebbe un varco
di pianto in pianto, et d’una in altra guerra,
di qua dal passo anchor che mi si serra
8 mezzo rimango, lasso, et mezzo il varco.
Tempo ben fôra omai d’avere spinto
l’ultimo stral la dispietata corda
11 ne l’altrui sangue già bagnato et tinto;
et io ne prego Amore, et quella sorda
che mi lassò de’ suoi color’ depinto,
14 et di chiamarmi a sé non le ricorda
il peso di questo amore che mi opprime,
con le mie mani mi sarei già ucciso e così
avrei anche deposto quel peso;
ma siccome temo che il morire non sarebbe altro
che un passaggio da un pianto ad un altro pianto,
da una ad un'altra guerra, io resto, povero me,
mezzo di qua e mezzo di là da quel passaggio che per me è chiuso.
Sarebbe ormai tempo che la crudele corda
dell'arco di Amore avesse scoccato in me l'ultima freccia,
già bagnata e sporca del sangue di altri;
io di questo prego Amore, e prego anche
quella che non mi ascolta (la Morte) che mi ha quasi ucciso
ma che non si ricorda di chiamarmi a sé.
Analisi metrica
E' un sonetto (due quartine e due terzine) che rimano ABBA
ABBA e CDE DCE.
Figure retoriche
Allitterazione= v.1 della s e della r (s'io, credesse, per, morte essere, scarco)
Metafora= v.4 membra noiose sta per corpo, v.12 la sorda è la morte, perché non ascolta l'invocazione del poeta, è indifferente al suo dolore
Enjambements= nella lirica sono rpesenti vari enjambements, da notare quello ai vv. 7/8 "mi si serra/mezzo rimango" che serve a sottolineare la parola "mezzo" che divide non solo il verso, ma anche la poesia a metà.
Enjambements= nella lirica sono rpesenti vari enjambements, da notare quello ai vv. 7/8 "mi si serra/mezzo rimango" che serve a sottolineare la parola "mezzo" che divide non solo il verso, ma anche la poesia a metà.
Temi-->suicidio per amore
In questo sonetto ritroviamo il tema di amore e morte, visti entrambi come aguzzini dell'amante infelice: l'amore procura all'uomo un peso insostenibile, un affanno che neppure la morte potrebbe togliere.
La condizione dell'uomo è vista in modo negativo sia durante la vita che dopo: il pianto, il dolore, la guerra continuerebbero anche dopo. La morte quindi, non sembra in grado di offrire sollievo: se anche il poeta si suicidasse, l'amore per la donna amata sopravviverebbe e così continuerebbero anche il dolore e l'infelicità del poeta.
Nonostante questo, Petrarca invita Amore affinché lo ferisca con la sua freccia spietata, anche se sa che lo farà soffrire come ha già fatto soffrire altri amanti infelici, non può fare a meno di voler provare quel sentimento d'amore.
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