Coltello in rame proveniente dal Neolitico |
Presso i Greci e i Romani il rame veniva usato per fabbricare armi, utensili, ornamenti ed
anche in edilizia. Grandi quantità di rame venivano estratte dall’isola di Cipro, in latino Cyprum: da quest'isola derivò il nome latino del rame “cuprum” e l'attuale simbolo chimico Cu.
La diffusione del rame era dovuta anche alla sua reperibilità allo stato grezzo e alla sua bassa temperatura di fusione (poco più di 1000°C).
Il primitivo processo di produzione prevedeva una prima “cottura” per eliminare le tracce di zolfo, seguiva poi un processo di fusione che faceva salire in superficie eventuali scorie e infine il metallo fuso veniva colato in stampi ricavati nel terreno, da cui si ottenevano forme simili a dischi, che venivano poi lavorati tramite martellatura.
Proprietà fisiche
La diffusione del rame era dovuta anche alla sua reperibilità allo stato grezzo e alla sua bassa temperatura di fusione (poco più di 1000°C).
Il primitivo processo di produzione prevedeva una prima “cottura” per eliminare le tracce di zolfo, seguiva poi un processo di fusione che faceva salire in superficie eventuali scorie e infine il metallo fuso veniva colato in stampi ricavati nel terreno, da cui si ottenevano forme simili a dischi, che venivano poi lavorati tramite martellatura.
Proprietà fisiche
Dopo l'argento, il rame è il miglior
conduttore di elettricità, con in più il vantaggio di essere molto
meno caro.
Oltre a ciò il rame ha caratteristiche
di duttilità, robustezza e di elevata resistenza alla corrosione.
Dal rame è possibile ottenere fili molto sottili, compatibili con tutti i moderni materiali isolanti, è inoltre sufficientemente forte e flessibile da sopportare avvolgimenti molto stretti senza rompersi.
Dal rame è possibile ottenere fili molto sottili, compatibili con tutti i moderni materiali isolanti, è inoltre sufficientemente forte e flessibile da sopportare avvolgimenti molto stretti senza rompersi.
Cavi di rame utilizzati nell'industria |
Il rame è anche il miglior conduttore
di calore (sempre dopo l’argento). Anche per questo motivo è il materiale di gran
lunga più utilizzato negli impianti che trasportano fluidi caldi e infatti viene usato negli
scambiatori di calore, nei pannelli solari e nel riscaldamento delle case (ad esempio nei pannelli
radianti).
Il rame ha una particolare
predisposizione a formare leghe: a seconda del tipo di metallo
aggiunto, e della sua percentuale, si otterrà un
prodotto con particolari caratteristiche.
La famiglia più numerosa è quella
degli ottoni, costituiti da rame e zinco. Un’altra famiglia di leghe molto
importante è quella dei bronzi, ottenuti da rame e stagno,
caratterizzati da un ottima lavorabilità a freddo e a caldo, da
resistenza meccanica e alla corrosione. Il rame fa parte della
famiglia dei metalli da conio, insieme all’argento e all’oro, e
viene quindi usato per produrre monete (in lega con il nickel).
Un settore di impiego particolarmente
interessante, in quanto facente parte del sistema idrotermosanitario,
è quello delle barre di ottone per rubinetti e valvole, mentre i
laminati di rame vengono usati per i corpi di caldaie e bollitori.
Riciclo
Il rame è riciclabile al 100%. Le
nazioni tecnologicamente più avanzate recuperano i prodotti contenenti rame al termine
della loro vita utile: ad esempio il rame è la materia prima di cui l’Italia dispone maggiormente,
pur non possedendo miniere di questo metallo. Si stima che quasi il 50% del rame attualmente utilizzato in Italia proviene dal
riciclo e si calcola che l’80% circa del rame estratto fin dall’antichità sia ancora in uso
sotto varie forme. Solo una piccola parte non viene recuperata: essa è dispersa prevalentemente come
composti chimici necessari per l’agricoltura, dove viene utilizzato come fertilizzante o antiparassitario.
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