Anche se alcuni media hanno avuto origine nel continente europeo, è negli Stati Uniti che hanno poi trovato il loro maggiore sviluppo e la loro massima distribuzione.
La pubblicità dal 1840 agli anni '30
Una pubblicità risalente al 1903 |
La diffusione della carta stampata migliorò molto dopo la costruzione della ferrovia che portava all'Ovest e con essa si aprirono nuovi mercati su cui investire a livello pubblicitario.
Nel 1841 V.B. Palmer aprì la prima agenzia pubblicitaria americana nella città di Filadelfia, in Pennsylvania. La sua principale fonte di reddito era la vendita di spazi pubblicitari a società esterne alla città. Questa società ebbe talmente successo che Palmer aprì altre agenzie a Baltimora, Boston e New York.
Negli Stati Uniti, intorno al 1870, circolavano quasi 6000 giornali, molti di più rispetto ai 715 che venivano pubblicati con regolarità intorno al 1830. Questa diffusione fece crescere enormemente il mercato della pubblicità, che infatti, da allora, venne regolarizzato a livello di compensi e commissioni.
La fine del 19 ° secolo segnò un'altra tappa fondamentale nella pubblicità: per la prima volta, infatti, molte campagne si rivolgevano esplicitamente alle donne. Si moltiplicarono gli annunci per prodotti cosmetici, per la salute e il benessere, per i prodotti casalinghi, la moda e tutto ciò che poteva riguardare l'universo femminile.
Entrando nel 20 ° secolo, i soldi
spesi per la pubblicità rappresentavano il 4% del reddito nazionale: si pensi che, nel solo 1910, vennero spesi quasi 600 milioni di dollari in campagne pubblicitarie. Da allora il mercato della pubblicità si è enormemente evoluto, anche attraverso nuovi canali come la radio, la tv e il cinema.
Le riviste
All'epoca della guerra civile americana (1861) le riviste, anche se emesse regolarmente, erano per lo più costituite da singole pagine o da opuscoli composti da qualche foglio volante.
Proprio come oggi le riviste utilizzavano la pubblicità per
finanziare il loro funzionamento e la distribuzione: gli inserzionisti pagavano per promuovere i loro prodotti nelle
pubblicazioni più popolari.
L'American Magazine pubblicato da Andrew Bradford a Filadelfia |
Inizialmente le riviste trattavano solo alcuni argomenti come la religione, la letteratura, la riforma medica, l'agricoltura etc. Man mano però si aggiunsero moltissime nuove categorie che andavano a coprire ogni possibile interesse della gente comune: dalla moda alla tecnologia, dall'arredamento agli animali domestici. Proprio come avviene oggi, questa suddivisione si rivelò vantaggiosa per gli inserzionisti che potevano (e possono) più facilmente raggiungere quella fetta di mercato che è realmente interessata al loro prodotto.
Con l'avvento dell'era informatica e la possibilità di pubblicare le proprie riviste online si è ancor di più allargata la fascia dei possibili lettori e il tipo di marketing ad essa connessa (abbonamenti telematici, affiliazione via mail, utilizzo dei social per pubblicizzarsi, etc).
I quotidiani
I quotidiani possono considerarsi il primo vero mezzo di comunicazione di massa.
Negli Stati Uniti il primo giornale fu il
Boston News-Letter che uscì per la prima volta il 24 aprile 1704.
Uno degli episodi più importanti della
storia del giornalismo americano si verificò a New York nel 1735: John
Peter Zenger, editore del New York Weekly Journal, fu accusato di diffamazione per aver stampato diversi articoli in cui criticava il governatore inglese della città. Zenger venne arrestato nel novembre 1735 e condannato a 10 mesi. Insieme ad Andrew Hamilton combattè duramente l'accusa di diffamazione finché non libertà di stampa.
venne assolto per non aver commesso il fatto. Il suo caso è ricordato per essere stato uno dei primi e fondamentali passi per
la difesa della
Una pagina del NY Weekly Journal del 1733 |
Nel 1765 il parlamento britannico approvò lo Stamp Act che imponeva alle colonie americane una tassa da applicare a tutti i documenti legali, ai libri e ai giornali e ad ogni sorta di documento a stampa. In segno di protesta molti quotidiani iniziarono ad uscire in forma di volantini o addirittura a sospendere la pubblicazione.
Il governo inglese revocò poi la legge nel marzo del 1766.
Il governo inglese revocò poi la legge nel marzo del 1766.
Nel 1780 i quotidiani avevano raggiunto una larga diffusione e si occupavano di temi che interessavano fortemente la popolazione. Anche a livello politico sia i repubblicani che i democratici potevano contare su un proprio organo di informazione diretto.
Tutto questo fu possibile anche grazie alla Rivoluzione Industriale che aveva reso più facile e più economico il processo di stampa.
Oggi, con l'avvento di internet, anche la professione del giornalista è molto cambiata: gli articoli possono essere digitati da qualunque luogo del mondo ed essere inviati alla rete, o all'editore, in tempo reale.
La Radio
Il sistema di trasmissione radio originò dall'evoluzione del codice Morse e. fu il risultato di una serie di esperimenti tenuti alla fine
dell'Ottocento che dimostravano la possibilità di trasmettere
informazioni tramite le onde elettromagnetiche.
I primi esperimenti su questo nuovo mezzo di comunicazione videro diversi scienziati in lotta per i brevetti e feroci azioni legali per certificare la paternità delle scoperte. Gli esperimenti più famosi restano quelli dell'italiano Guglielmo Marconi che, nel 1895, riuscì a trasmettere un segnale in codice Morse a circa due chilometri di distanza dalla villa di famiglia a Pontecchio (Bologna). Nello stesso anno però NikolaTesla inviava segnali distinti tra due punti distanti circa 50 km a West Point (New York). Marconi continuò a perfezionare l'invenzione, che fu ribattezzata il "telegrafo senza fili", non esitando ad uscire anche dai confini italiani: il 12 dicembre 1901 lo scienziato riuscì a trasmettere il primo segnale radiotelegrafico transoceanico, da Poldhu in Cornovaglia (Regno Unito) a St. John's in Terranova (Canada).
Fu però il canadese Reginald Fendessen a riuscire per la prima volta a trasmettere a circa 1500 metri di distanza un breve messaggio vocale. Era il dicembre del 1900 e nasceva la radio. L'enorme eco, ben pubblicizzata, delle
trasmissioni di Marconi è stata tale che, ancora oggi, l'inventore
del mezzo radiofonico molto spesso viene considerato Marconi e non
Fessenden.
I primi esperimenti su questo nuovo mezzo di comunicazione videro diversi scienziati in lotta per i brevetti e feroci azioni legali per certificare la paternità delle scoperte. Gli esperimenti più famosi restano quelli dell'italiano Guglielmo Marconi che, nel 1895, riuscì a trasmettere un segnale in codice Morse a circa due chilometri di distanza dalla villa di famiglia a Pontecchio (Bologna). Nello stesso anno però NikolaTesla inviava segnali distinti tra due punti distanti circa 50 km a West Point (New York). Marconi continuò a perfezionare l'invenzione, che fu ribattezzata il "telegrafo senza fili", non esitando ad uscire anche dai confini italiani: il 12 dicembre 1901 lo scienziato riuscì a trasmettere il primo segnale radiotelegrafico transoceanico, da Poldhu in Cornovaglia (Regno Unito) a St. John's in Terranova (Canada).
Fessenden fotografato insieme alla "sua" radio |
Il 24 dicembre 1906 Fessenden
trasmette il primo programma radiofonico della storia: parole e
musica vennero udite nel raggio di 25 km dalla stazione
trasmittente situata a Brant Rock sulla costa del Massachusetts.
La radio era pronta per entrare nelle case di tutto
il mondo.
Negli Stati Uniti la tecnologia radiofonica crebbe e si diffuse rapidamente: quasi ogni casa, negli anni '20, aveva una radio che divenne ben presto un punto focale per la vita familiare. Si trasmettevano soap opera, favole, sit-com e spot pubblicitari soprattutto nella fascia di prima serata, così da intrattenere le famiglie americane nel dopo cena. Molte trasmissioni televisive vennero in seguito modellate proprio sui programmi radiofonici di maggior successo.
La Televisione
La Televisione
Uno dei primi modelli di televisione |
col 1948 inizia anche il vero successo commerciale della TV.
Da allora il successo televisivo sembra non conoscere ostacoli e a risentirne sono soprattutto il cinema e la radio che subiscono cali notevoli di pubblico. Gli americani adesso preferiscono rimanere a casa a guardare la TV
invece di andare al cinema a vedere un film e, sempre più spesso, prediligono accendere lo schermo e vedere piuttosto che ascoltare soltanto una trasmissione radiofonica.
Molto bello grazie mi avete salvato la tesina
ReplyDeletegrandi, bel lavoro lo inserirò nella tesina
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