Nella novella Il maestro dei ragazzi, Verga racconta le vicende di un modesto maestro di paese, Don Peppino, innamorato della poesia e della letteratura, che condivide la sua vita con la sorella Carolina, avida lettrice di romanzi e da sempre cagionevole di salute.
Il maestro ogni mattina fa il giro del paese prelevando personalmente dalle loro case i recalcitranti ragazzini a cui farà lezione. Sono occasioni per lui di scambiare qualche battuta scherzosa con le mamme e con le figlie più grandicelle di queste. Il maestro, è cosa risaputa, ama fare il dongiovanni, ma a nessuna donna ha concesso il suo cuore: egli ama troppo la sua libertà e le sue poesie.
Da quando poi le condizioni di salute di Carolina sono peggiorate, all'uomo non resta molto tempo per pensare di trovar moglie. La situazione di Don Peppino preoccupa la sorella: ella capisce che il suo male non avrà guarigione e mette in guardia l'uomo dal ritrovarsi un giorno vecchio e solo.
Nelle lunghe mattine che trascorre in solitudine nella loro povera casa, Carolina torna col pensiero alla propria giovinezza, a quando, seppur povera e poco bella, aveva creduto di amare, e di poter essere riamata, da un giovane un po' schivo, alto e allampanato, amante delle lettere come lei e il fratello.
Per un po' lei e Angelo, questo il nome del ragazzo, si erano frequentati, ma una mattina Don Peppino si era visto costretto, suo malgrado, a darle una brutta notizia: Angelo stava per sposarsi con un'altra.
Per Carolina era la fine di un sogno e, da allora, non aveva pensato altro che ad accudire il fratello e a dividere con lui un'esistenza misera, allietata soltanto dalla lettura e dalla poesia.
Angosciata dall'idea di lasciarlo solo, Carolina muore senza che Don Peppino si sia convinto a trovare moglie. Dopo la morte della sorella, però, a Don Peppino pare che quella misera stanzetta sia diventata troppo grande e prende a frequentare le case delle vicine che, pietosamente, avevano assistito Carolina durante la malattia.
Ormai vecchio e poco appetibile come marito, l'uomo viene respinto gentilmente, ma con fermezza, e si risolve a continuare la sua modesta esistenza in solitudine.
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