L’Antimonio è un racconto di Leonardo Sciascia ambientato durante la guerra civile spagnola e pubblicato per la prima volta nel 1958.
Vi si narrano le vicende di un giovane minatore siciliano che, per sfuggire ad
una vita difficile e pericolosa, si arruola come volontario prima nella guerra d'Abissinia e poi nelle truppe italiane che
combattevano in Spagna a fianco del dittatore fascista, Francisco Franco.
Il giovane, man mano che la guerra va avanti, si rende conto
delle vere ragioni di questo conflitto e capisce di essere dalla parte
sbagliata dello schieramento: non condivide gli ideali fascisti di Franco e,
attraverso la situazione vissuta in Spagna, riesce a capire molte cose relative alla
situazione dell’Italia dell’epoca e delle vane promesse che il fascismo aveva portato avanti fino ad allora.
Il titolo del racconto si deve all’usanza siciliana di
chiamare antimonio il grisu, un pericoloso gas che si forma nelle miniere e che
è spesso causa di terribili esplosioni. E’ proprio dopo essere scampato ad una
di queste esplosioni, avvenuta in una miniera di zolfo, che il giovane decide di lasciare la Sicilia per sfuggire ad una vita di fame e stenti arruolandosi come soldato volontario.
Per comprendere a pieno il significato e l'importanza di questo racconto, bisogna tener
presente che la guerra civile spagnola è stata per Leonardo Sciascia una tappa
fondamentale per la sua maturazione sia umana che politica.
Sciascia nasce nel 1921, quando il fascismo italiano è ancora agli inizi,
riceve un’educazione di tipo fascista e accoglie l'ideologia di Mussolini senza una vera consapevolezza, senza aver mai dovuto mettere in discussione le teorie portate avanti dal regime. Quando ha 16 anni scoppia la guerra civile in Spagna e, inizialmente, il giovane Sciascia accetta la versione riportata dalla stampa italiana, secondo cui il pericolo è costituito dai "ribelli rossi" e l'azione repressiva del dittatore Franco è necessaria per riportare l'ordine nel paese. Presto però, inizia a capire che c'è qualcosa di sbagliato in quel conflitto, ed inizia a capirlo quando vede partire come volontari la povera gente della sua Sicilia, allora capisce che non può esserci nulla di valido in un regime che favorisce le classi privilegiate e i potenti uomini di chiesa, mandando a morire gli umili e i contadini. Come dirà lui stesso, più avanti "Avevo sedici anni quando in Spagna esplose la guerra civile; ma non ne seppi niente, fin quando non vidi partire «i volontari», i braccianti disoccupati del mio paese.Non poteva essere giusta una guerra in cui come "volontari" venivano cacciati i morti di fame: ci doveva essere qualcosa nell'Italia di Mussolini e nella Spagna di Franco, di ingiusto, di insensato, di indegno. E poi ecco, c'erano i preti, e dicevano che Mussolini e Franco stavano dalla parte di Dio, mentre dall'altra parte, dalla parte della Repubblica c'erano Dos Passos e Chaplin"
Comincia allora per lui un lungo periodo di studi approfonditi che lo faranno innamorare della Spagna e della sua cultura e gli faranno capire le vane promesse e gli errori dell'ideologia fascista: un regime che favoriva le classi privilegiate e i potenti, servendosi senza troppi scrupoli del sangue degli umili, dei poveri e dei contadini.
Comincia allora per lui un lungo periodo di studi approfonditi che lo faranno innamorare della Spagna e della sua cultura e gli faranno capire le vane promesse e gli errori dell'ideologia fascista: un regime che favoriva le classi privilegiate e i potenti, servendosi senza troppi scrupoli del sangue degli umili, dei poveri e dei contadini.
In questo senso il percorso del giovane minatore
protagonista de “L’antimonio” è lo stesso dell’autore: inizialmente entrambi
sostenitori del fascismo, quando si trovano a contatto con la Spagna e la sua
cultura, quando si trovano direttamente coinvolti nella guerra, capiscono molte cose di cui prima non erano consapevoli, sentendo di essere stati fino ad allora dalla parte sbagliata della barricata.
Questa presa di coscienza è evidente nei pensieri che Sciascia
fa esprimere all’umile zolfataro protagonista di questo racconto: “Sapete che
cosa è stata la guerra di Spagna? Che cosa è stata veramente? Se non lo sapete,
non capirete mai quel che sotto i vostri occhi oggi accade, non capirete mai
niente del fascismo del comunismo della religione dell’uomo, niente di niente
capirete mai: perché tutti gli errori e le speranze del mondo si sono
concentrati in quella guerra; come una lente concentra i raggi del sole e dà il
fuoco, così la Spagna di tutte le speranze e gli errori del mondo si accese: e
di quel fuoco oggi crepita il mondo”
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