"Uomo con la zappa" Jean-Francois Millet |
Ci troviamo nell'Italia post-unitaria: le regioni del nord, seppur in ritardo rispetto agli altri paesi europei, hanno iniziato un processo di industrializzazione e modernizzazione, mentre il sud è rimasto ancora arretrato e fortemente legato al mondo contadino. Nonostante si siano succeduti diversi governi (destra e sinistra storica), poco è stato fatto per migliorare la condizione di povertà in cui ancora si trovano gli abitanti del sud. Ricordiamo che in quegli anni, soprattutto dalle regioni meridionali, migliaia di italiani furono costretti ad emigrare all'estero (soprattutto in America) per cercare di migliorare la propria condizione di vita, mentre, per coloro che restarono in patria, il destino fu di riuscire a sfamarsi e tirare avanti giorno per giorno con il poco che possedevano.
E' in questo clima socio-economico che si sviluppa il pessimismo di Verga relativamente alla condizione degli uomini--->egli scrisse quasi esclusivamente di persone povere: contadini, braccianti, muratori, pescatori per i quali non vedeva alcun cambiamento possibile, nessun tipo di avanzamento nella scala sociale. Anzi, nel caso in cui avessero provato a farlo, il destino si sarebbe rivoltato contro di loro, facendoli precipitare ancora più in basso di quanto fosse la loro condizione iniziale (simbolo di questo è la vicenda di Padron ', comprando una partita di lupini e la barca fa naufragio! Perdono i lupini, la barca e, a causa dei debiti, anche la casa del Nespolo!)
E' questo il senso dei "vinti"-->sono uomini vinti nel senso di "battuti", "sconfitti" dalla vita, che non hanno possibilità di elevarsi ad una condizione sociale migliore.
L'unica possibilità che hanno è quella di rimanere strettamente legati alla loro terra, alla casa, alla famiglia
-->questo è l'ideale dell'ostrica: come l'ostrica non può abbandonare il suo guscio, il suo scoglio per non finire divorata o trascinata via dalla corrente, così gli uomini è bene che restino legati al loro ambiente, ai loro valori, senza provare a distaccarsene... la conseguenza sarebbe un destino avverso e terribile.
Questa sorta di "immobilità" sociale rappresenta il pessimismo di Verga, ma è anche, per un altro verso, espressione del suo pensiero positivo: non è un pessimismo "cosmico" il suo--->gli uomini possono vivere una vita serena e tranquilla e lo possono fare appunto rimanendo attaccati alla famiglia, alla terra, al proprio lavoro, al senso di sacrificio e alla fatica quotidiana. Sono questi i valori positivi per Verga: egli crede che, se gli uomini saranno abbastanza saggi capire i propri limiti e da saper godere delle gioie più semplici in seno alla famiglia, allora potranno condurre un'esistenza tranquilla e (quasi) priva di affanni.
mi è servito molto
ReplyDeleteOttimo, semplice e comprensibile
ReplyDeleteMa guarda un pò.... dove può portare l'ideologia borghese.Quello di Verga più che Verismo era Borghesismo!Amo le sue opere ,ma non il suo pensiero borghese che non si fa alcuna domanda sul perchè della condizione di povertà post-unitaria del Sud, stante a quanto viene qui maldestramente riportato.Prima dell'Unità d'italia non c'era l'emigrazione dei meridionali. Essi non erano ANCORA e non lo sono ANCORA poveri come qui si cerca d far intendere.Essi furono costretti dopo il massacro e la rapina dei suoi valori ,non solo in denaro e lingotti d'oro del BAnco di Napoli, da parte del rapace esercito piemontese,, che rase al suolo nel modo più feroce possibile migliaia di paesi del meridione, realizzando la ...fraterna Unità d'Italia, quella dei Vincitori che hanno scritto la Storia su libri di scuola menzogneri, soffocando la voce della VERITA' dei Vinti, mettendoli in condizione certo di non poter neppure aspirare al miglioramento del loro status se non a costo di lasciare la propria terra o di mettersi al servizio dei vincitori del Regno Sabaudo. Verga era un figlio della mentalità borghese che regnava anche al sud e che fece affari con quella del nord. Ragazzi, non prendete mai per oro colato certe affermazioni, MA CHIEDETEVI SEMPRE IL PERCHè DELLE COSE E CHI C'è DIETRO QUELLE PAGINE DI STORIA SU CUI STUDIATE
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