Canto V Inferno di Dante - Vv. 4-15
4 Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia:
essamina le
colpe ne l'intrata;
6 giudica e manda
secondo ch'avvinghia.
Dico che
quando l'anima mal nata
li vien dinanzi,
tutta si confessa;
9 e quel conoscitor
de le peccata
vede qual loco
d'inferno è da essa;
cignesi con la
coda tante volte
12 quantunque gradi
vuol che giù sia messa.
Sempre dinanzi
a lui ne stanno molte;
vanno a vicenda
ciascuna al giudizio,
15 dicono e odono e poi
son giù volte.Parafrasi
Qui sta Minosse, dall'aspetto terribile, digrignando i denti;
esamina e valuta i peccati all'entrata e indica
il cerchio (a cui sono destinate le anime) avvolgendo la coda intorno a se' stesso.
Dico che quando l'anima dannata
gli arriva davanti si confessa
lui, (Minosse) che ben conosce i peccati,
capisce subito quale luogo dell'Inferno le è destinato
e si avvolge la coda intorno al corpo
tante volte quanti sono i cerchi che essa deve raggiungere
Davanti a lui vi sono sempre moltissime anime,
ognuna si presenta al suo giudizio e poi,
dopo essersi confessate,
precipitano nel profondo della terra.
Analisi
La prima terzina descrive la figura di Minosse, mitico re di Creta, qui presentato come essere gigantesco e mostruoso posto a guardia del secondo cerchio dell'Inferno, quello dei lussuriosi.
Le due terzine seguenti descrivono invece l'occupazione di Minosse, che era quella di giudicare le anime dannate. Storicamente egli viene ricordato come un re giusto e saggio, per questo motivo, dopo la sua morte, egli diviene un giudice dell'Inferno insieme ad Eaco e Radamanto.
Il ritmo di questi versi è piuttosto lento e solenne e aggiunge una caratteristica alla figura del mostro: quello della maestà. I versi lasciano intuire la scena: le anime, incerte, impaurite, esitanti gli si presentano davanti per confessare i propri peccati, mentre per contrasto il modo in cui la sentenza viene pronunciata - la coda che grottescamente si attorciglia attorno al corpo del mostro - ha la caratteristica di un giudizio forte e definitivo.
L'ultima terzina descrive la continua, lugubre sfilata delle anime che si presentano davanti al giudice prima di compiere la fatale caduta verso la pena eterna.
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