Scorcio dell'isola di Procida |
Il libro racconta l'adolescenza di Arturo che vive nell'isola Procida, dove trascorre quasi tutto il suo tempo da solo, insieme alla cagna Immacolatella, mentre suo padre, Wilhelm Gerace, è spesso assente per via di un lavoro tanto misterioso quanto - lui crede- avventuroso.
Un giorno il padre torna sull'isola con una nuova moglie, Nunziata. Arturo si sente strano nei confronti della donna, non vorrebbe che la donna prendesse il posto della madre (morta mentre lo metteva al mondo) e per questo non fa nulla per aiutare Nunziata nei suoi tentativi di creare un buon rapporto fra loro.
Ad un certo punto Nunziata rimane incinta e, la notte in cui sta partorendo, le sue urla spaventano moltissimo il ragazzo che non capisce bene cosa stia succedendo e teme che anche la donna possa morire di parto come era successo a sua madre.
E' solo a questo punto che il ragazzo si rende conto di quanto bene lui voglia a Nunziata ma è in qualche modo "troppo tardi" per il loro rapporto: adesso la neo-mamma si dedica quasi esclusivamente al piccolo Carmine e Arturo, geloso di tutte le attenzioni che il neonato riceve, tenta il suicidio ingerendo dei sonniferi.
Si salva e durante la settimana di convalescenza viene accudito amorevolmente da Nunziata. Una volta guarito le confesserà di essere innamorato di lei e tenterà di baciarla rovinando per sempre il loro rapporto.
A questo punto, nella confusione più totale, Arturo instaura una relazione con Assuntina, che è amica di Nunziata. Ma nemmeno questo soddisfa il giovane che, oltretutto, ha un rapporto sempre più difficile col padre: per prima cosa viene a scoprire che Wilhelm non ha quel lavoro avventuroso che lui credeva - i suoi viaggi in terre misteriose, infatti, si svolgevano non più lontano della città di Napoli!
Come se non bastasse, il padre dimentica la promessa di portarlo al lavoro con se' una volta compiuti i sedici anni. Tutto questo destabilizza ancora di più il fragile equilibrio di Arturo che decide di partire per la guerra insieme all'amico Silvestro, lasciando l'isola di Procida senza mai più farvi ritorno.
Grazie per avermi fornito il riassunto di domani
ReplyDeleteMa sarebbe il racconto l'isola come la reggia di re Mida???
ReplyDeleteNo e dell isola di arturo
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