Riassunto
Questo romanzo, come altri scritti da Danila Comastri Montanari, è ambientato nel mondo della Roma imperiale, sotto il principato di Claudio, nel I secolo D.C. Il genere è poliziesco e il racconto riproduce le atmosfere dell'antica Roma unite ad una classica azione investigativa.
Cui Prodest? in latino significa "A chi giova?" ed è la prima domanda che qualunque investigatore dovrebbe farsi nel cercare il movente di un'azione delittuosa. Il detective, in questo caso, è il senatore Publio Aurelio Stazio che si lancia alla caccia di un feroce assassino che si accanisce soprattutto sugli omosessuali e la cui identità resta a lungo nascosta anche per via di una società nettamente divisa in classi, fatto, questo, che ostacola non poco le indagini.
Il senatore è particolarmente deciso a trovare il colpevole perché le vittime sono, oltre ad alcuni schiavi uccisi nei pressi del mercato, anche Glauco, il copista greco che aveva appena acquistato su suggerimento del segretario Castore.
Il senatore è particolarmente deciso a trovare il colpevole perché le vittime sono, oltre ad alcuni schiavi uccisi nei pressi del mercato, anche Glauco, il copista greco che aveva appena acquistato su suggerimento del segretario Castore.
Nelle sue indagini, sempre coadiuvato dal fido Castore, Publio Aurelio Stazio ci accompagna per la Roma storica, fra postriboli, terme, ville favolose e quartieri poco raccomandabili. Non mancano, a complicare
l’inchiesta, donne tanto attraenti quanto pericolose: Marcellina, una
fanciulla di buona famiglia dal comportamento alquanto disinvolto;
Domizia, una popolana in cerca di marito; Fulvia Arionilla, una
giovane vedova piena di fascino; Afrodisia, una sguattera dalla
fertile fantasia; Tuccia, un’ancella intrigante e infine l’ombrosa
Delia, una strana schiava che si diletta di scacchi e filosofia
stoica.
L'assassino verrà infine smascherato anche grazie al coraggio del senatore che offrirà se' stesso come esca concludendo, ancora una volta, brillantemente le indagini.
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