e di molti sospiri e di rancura,
che non posso saver quel che mi voglia
e qual poss’esser mai la mia ventura.
Disnaturato son come la foglia
quand’è caduta de la sua verdura,
e tanto più che m’è secca la scoglia
e la radice de la sua natura:
sì ch’eo non credo mai poter gioire,
né convertir – la mia disconfortanza
in allegranza – di nessun conforto;
soletto come tortula voi’ gire,
solo partir – mia vita in disperanza,
per arroganza – di così gran torto.
Parafrasi
Sono così angosciato e pieno di dolore,
(pieno) di così tanti sospiri e di tormento
che non riesco a capire cosa voglio
e quale sarà il mio destino.
Mi sento senza vita come la foglia
quando cade a terra dal ramo
e a tal punto si è seccata la mia scorza e
le radici che mi tenevano legato all'esistenza
che non credo potrò mai più essere felice
ne' mi sarà possibile
trasformare questo dolore in allegria;
voglio andarmene via, solo come una tortora,
e isolarmi nella mia disperazione
per il grave torto che subisco.
ANALISI
Forma metrica
Sonetto (due quartine-due terzine) di 14 versi endecasillabi che rimano: ABAB ABABA CDE CDE.
Figure retoriche
Rime baciate numerose ( "doglia/rancura/disconfortanza/disperanza")--> il poeta vuole mettere in risalto la sua condizione dolorosa e disperata.
Anastrofi: vv. 1 e 5 "Si son angustioso/ Disnaturato son"
Similitudini: v. 5 "come la foglia" - v. 12 "come tortula"
Sineddoche: v. 6 "verdura" (il colore verde del ramo)
Allitterazioni: prima quartina--> allitterazione della S - seconda quartina--> allitterazione della R
Antitesi: vv. 10-11 "disconfortanza/conforto"
Rime interne: vv. 10 - 11 "convertir/allegranza" e vv. 13-14 "partir-arroganza"
Latinismi: v. 1 "doglia" (da dolia, dolore) - v. 12 "gire" (dal latino ire, con aggiunta di una g eufonica)
Provenzalismi: v. 3 "saver" - vv. 10-11-13 "disconfortanza/allegranza/disparanza"
Divisione tematica
Prima quartina: descrizione dello stato d'animo del poeta
Seconda quartina: similitudine innamorato/foglia secca caduta dal ramo
Prima terzina: il poeta ribadisce il suo stato di immutabile dolore
Seconda terzina: desiderio di fuggire e isolarsi nel dolore
Commento
Al di là della divisione tematica delle diverse strofe, si può riconoscere un tema principale in questa poesia, cioè quello dell'amore doloroso. Il poeta ci illustra il suo stato d'animo per tutta la prima quartina: in una sorta di accumulo asindetico, il poeta sciorina il suo stato di angoscia, di dolore e di incertezza su ciò che sarà di lui e dei suoi sentimenti, per poi passare, nella seconda quartina, al paragone naturalistico della foglia secca che, appunto, perduta la sua linfa vitale, giace a terra morta. Così il poeta descrive dunque se' stesso, ormai privo di vita per il perduto amore (la sua linfa vitale, appunto), senza darci alcuna indicazione su chi sia l'oggetto del suo sentimento. Come spesso accade fra i poeti della corrente stilnovistica, infatti, la donna sembra quasi "smaterializzarsi" e scomparire a livello fisico per diventare invisibile causa di effetti visibilissimi e travolgenti in chi di lei è perdutamente innamorato.
Nell'ultima terzina troviamo anche il tema della fuga, non così frequente nella poesia stilnovistica, ma che anticipa il desiderio di estraniarsi dal mondo da cui sarà tormentato Petrarca.
In questo caso Guinizzelli vorrebbe essere come la tortora che (si credeva nel Medioevo), una volta perso il proprio compagno, rimane sola per tutta la vita.
A livello sintattico il verso è piano, senza forti cesure o interruzioni (non sono presenti enjambements, ad esempio). Il lessico non presenta parole oscure o troppo difficili, solo qualche termine di derivazione latina o provenzale.
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