Don Camillo si sente quasi in colpa per le sofferenze che la donna sta passando, sa di non amarla, sente che quel figlio non è frutto del loro amore, ma di una routine che non rende felici nessuno dei due. E infatti, mentre si tappa le orecchie per non udire lo strazio della moglie, arriva un uomo ad avvisarlo che Carla, la sua amante, vorrebbe averlo a casa un momento perché anche lei sta per partorire.
Il marchese è sconvolto, non sa che fare.. poi si decide ad andare, sapendo che per la moglie c'è ancora tempo e che è ben assistita dal medico.
Arrivato a casa dell'amante la trova che passeggia per casa, dolorante e affaticata, ma comunque piena della sua solita vitalità.
Carla si ritira un momento e, dopo pochi momenti, dà alla luce una bambina. Poi chiede un bacio all'uomo e lo rimanda dalla moglie.
Arrivato a casa, però, il marchese scopre che sua moglie è morta mentre partoriva una bambina. Nei mesi seguenti la piccola orfana viene mandata a balia, ma cresce poco, è smunta e scheletrita. Quando il marchese va a trovare Carla trova invece una bella bambina florida e sana. L'uomo spiega la situazione della piccola e la donna si offre di allattarla insieme a sua figlia. Don Camillo è combattuto, poi decide per il bene della piccola e fa trasferire tutti a Fabriano dove Carla prende a nutrire la piccola orfana che subito riprende forze e colore.
Il marchese sa di aver dato scandalo e che adesso, a Roma, tutti parlano di loro, ma è felice che le due bambine crescano insieme, quasi come fossero gemelle.
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