Di Petrarca abbiamo
- 24 libri di Epistole Familiari
- 17 libri di Epistole Senili
Queste lettere sono scritte in latino e indirizzate a
intellettuali, ecclesiastici, signori dell’epoca.
A parte ci sono le lettere Sine Nomine in cui appunto non è
indicato il destinatario (per prudenza, perché sono molto in polemica con la
Chiesa)
Le lettere di Petrarca non sono mai sfoghi confidenziali
(come farebbero pensare delle lettere), scritte di getto, ma veri e propri
componimenti letterari.
In più Petrarca passò molto tempo a revisionare le sue
lettere e a rielaborarle: tolse nomi reali, situazioni concrete, mise degli
pseudonimi, tolse riferimenti precisi.
Di conseguenza queste lettere non sono documenti di vita
vissuta, ma trasfigurazioni della realtà: la realtà c’è, ma è una realtà
rivista, modificata, rielaborata.
Petrarca svolge tutto questo lavoro di revisione ispirandosi
ai classici, al loro modello di pulizia e armonia formale. Attraverso questo
lavoro Petrarca voleva lasciare un modello ideale di intellettuale, cioè
qualcuno che fosse disinteressato nei confronti della realtà, che disprezzasse
le attività pratiche e quotidiane. L’intellettuale per Petrarca ha solo la vita
spirituale in mente, conduce una vita appartata, tranquilla, dedicata allo
studio, possibilmente in campagna, immerso in quel locus amoenus di latina
memoria.
La selezione che Petrarca opera nelle sue lettere e
l’idealizzazione degli avvenimenti della sua vita costituiscono proprio un
esempio del CLASSICISMO di Petrarca.
Però, nonostante questo lungo e certosino lavoro di pulizia
e selezione, è sempre presente in Petrarca l’inquietudine di fondo: la sua
incapacità di staccarsi completamente dalle cose “terrene” e materiali,
l’incapacità di aderire totalmente a quel modello classico che tanto ammirava.
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