Nel romanzo sono raccontate le vicende di un giovane (Candido), del suo maestro Pangloss (un filosofo sempre ottimista) e della baronessina Cunegunda.
La trama è molto complessa, ricca di bizzarri episodi e avventure di ogni genere. In pratica, i tre protagonisti fanno il giro del mondo, spesso alle prese con disgrazie e sciagure; a volte divisi, a volte insieme, a volte creduti morti e poi nuovamente in scena, raccontando di essersi salvati grazie a circostanze tanto bizzarre quanto inverosimili.
Analisi
Più della complessità della trama, va evidenziato il tono arguto e ironico con cui la narrazione è condotta: le vicende di Candido e dei suoi amici offrono a Voltaire il pretesto per attaccare ironicamente tutti i pregiudizi dell'epoca, evidenziandone la stupidità.
Quando, alla fine della storia, i protagonisti si ritroveranno insieme a Costantinopoli, il sentimento dominante sarà quello di sfiducia nei confronti della vita. Farà eccezione Pangloss, che, nonostante le sciagure patite, è ancora convinto che la vita sia la cosa più importante per l'uomo.
Candido, invece, è di diverso avviso: ha conosciuto il male e il dolore e ha scoperto quanto siano limitate le possibilità dell'uomo.
Nonostante questo, la morale del romanzo vuole essere positiva: Voltaire ribadisce, attraverso le parole di Pangloss, che, nonostante le sconfitte, bisogna saper andare avanti, lavorando e combattendo.
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