Papa Bonifacio VIII, appartenente alla potente famiglia romana dei Caetani, reagì proclamando la supremazia del potere spirituale del Papa su quello temporale del re. Stabilì inoltre che l’anno 1300 sarebbe stato l’Anno Santo del Giubileo--> tutti i cristiani in quell'anno avrebbero dovuto fare un pellegrinaggio a Roma per chiedere perdono per i loro peccati. Il Giubileo portò a Roma tantissimi fedeli che lasciarono alla Chiesa molte donazioni, soprattutto in denaro. La grande mobilitazione di fedeli per il Giubileo e quindi il potere sempre più forte del Papa fece reagire alcune famiglie aristocratiche romane che vedevano ridotta la loro indipendenza. Il Papa in risposta a tale reazione decise di punire la famiglia che più di tutte gli era nemica--> la famiglia Colonna. Ordinò infatti di distruggere Palestrina, la cittadina vicina a Roma simbolo della famiglia Colonna. In loro aiuto intervenne allora proprio Filippo il Bello che fece arrestare il Papa nella città di Anagni. Circa un mese dopo il papa morì. Durante il Concilio di elezione del nuovo pontefice, Filippo il Bello riuscì ad intervenire costringendo i cardinali a nominare un papa francese Clemente V, che trasferì la sede papale in Francia, ad Avignone.
Questo periodo di circa 70 anni (dal 1309 al 1377) è conosciuto come "cattività avignonese", cioè un periodo di prigionia del Papa in una città che non era la vera sede della Chiesa, sotto il controllo del re di Francia.
Tutti i papi eletti dopo Clemente V furono francesi e scelti direttamente dal re.
Nel 1377 venne eletto Papa un cardinale italiano che prese il nome di Gregorio XI che decise di riportare la sede papale a Roma. Alla sua morte, divenne pontefice l’italiano Urbano VI che, mettendo in pratica una politica dispotica, suscitò le reazioni dei cardinali che lo avevano eletto. Questi ultimi, delusi dal suo comportamento, lasciarono Roma e si riunirono a Fondi, una cittadina del Lazio, dove elessero un altro Papa.
Questo nuovo papa prese il nome di Clemente VII e scelse come sua sede la città di Avignone.
Questo significava che nello stesso momento in Europa c’erano due papi, tutti e due eletti dal Concilio di Cardinali e quindi legittimi (tutti e due avevano il diritto di essere riconosciuti come Papa).
In realtà Urbano VI era il Papa, Clemente VII era un antipapa (Papa opposto a quello eletto per primo). Questa situazione portò ad una spaccatura nel mondo cristiano e venne chiamato Scisma d'Occidente.
Questo scisma durò dal 1378 al 1417. In tutti questi anni vennero sempre eletti papi romani e antipapi avignonesi.
Il primo tentativo di riunione della Chiesa ci fu nel 1409 con il Concilio di Pisa, durante il quale tutti i cardinali decisero di deporre sia il papa che l’antipapa ed eleggere un solo pontefice che andasse bene per tutti. La situazione era però ancora troppo confusa e si risolse solo nel 1417 con il Concilio di Costanza in cui venne eletto come unico Papa Martino V, italiano e appartenente ad una delle famiglie nobili più importanti di Roma, i Colonna.
La sua elezione portò alla fine dello scisma e la sede del papato fu riportata a Roma per sempre.
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