E' un racconto che si inserisce nel filone neorealista della letteratura italiana, cioè di quella corrente che, a partire dagli anni '30 del 1900, si è proposta di raccontare, in tutta la sua autenticità e senza abbellimenti letterari, il mondo popolare: quello dei ceti più poveri, che abitano le campagne o i vicoli delle grandi città e che faticano ad avere una quotidianità dignitosa.
TRAMA
La vicenda è ambientata nel dopoguerra e la protagonista del racconto è Eugenia, una bambina di dieci anni che vive con la sua famiglia in un quartiere povero di Napoli all'interno di un "basso", cioè di una tipica abitazione popolare, composto da un'unica stanza umida, buia e senza finestre.
Eugenia ha un difetto alla vista per cui tutte le cose le appaiono come se fossero sempre immerse in una nebbia, non riesce a vedere bene i volti delle persone, se non quelli dei suoi familiari, mentre quelli delle altre persone le restano sconosciuti.
Quando la zia si propone di acquistare per lei un paio di occhiali, Eugenia prova una grande gioia e si sente impaziente di riuscire finalmente a vedere tutto ciò che la circonda.
Insieme alla zia si reca da un occhialaio che le fa provare diversi tipi di lenti e che le chiede di guardare in strada per capire se ci vede bene.
Eugenia per la prima volta si accorge che fuori c'è un mondo bellissimo e pieno di colori, popolato da donne ben vestite e uomini eleganti, di macchine lucide e filobus carichi di passeggeri, balconi fioriti e case riccamente arredate.
Gli occhiali costano molti soldi, ma la zia ormai si è fatta carico di questa spesa e, seppur brontolando, ordina e paga le lenti.
Quando però gli occhiali arrivano a casa di Eugenia, la situazione le appare molto diversa dalla prima volta che li ha indossati: adesso la bambina riesce a vedere nitidamente la bruttezza del luogo in cui vive, tutta la miseria, la sporcizia e la povertà che la circondano.
D'improvviso la testa le gira e inizia a vomitare.
Detesta quegli occhiali che le hanno mostrato la miseria di cui è circondata e decide di gettarli dentro un tombino.
In quello stesso momento le arriva la prima mestruazione che segna definitivamente il suo passaggio verso l'età adulta e la consapevolezza.
ok grazie
ReplyDeleteschifo pure questo, vi faccio sapere se doma prendo un bel voto
ReplyDeletehai preso il bel voto??
Deletespero che risponderà
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