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sabato 17 agosto 2013

CONFRONTO PENELOPE E DIDONE

Penelope nell'Odissea è la moglie amorevole e fedele di Ulisse. 
Didone, invece, è la donna che, rasentando la follia, vorrebbe sposare Enea.

Penelope tesse la sua tela
Differenze
Penelope è, come dicevamo, fedele, fiduciosa nel ritorno del marito; è forte, anche se ogni tanto sembra vacillare sotto il peso della solitudine e di quei 20 anni di lontananza dal marito.
Però sa sempre ritrovare la forza e il coraggio, non si da per vinta e riesce a non cedere all'insistenza dei Proci.
Didone dal canto suo appare più volubile, più fragile. Il suo "amore" sembra meno solido di quello di Penelope: ha più l'aspetto di un'infatuazione, di una passione violenta, destinata a consumarsi presto. Didone infatti perde la testa, maledice l'uomo che ama e poi si uccide.
Non è forte abbastanza per superare l'abbandono e non trova altro rimedio per la sua sofferenza che quello più tragico ed estremo: una vendetta che la porta solo all'autodistruzione.
Penelope e Didone sono personaggi profondamente diversi: entrambi caratterizzati da un grande sentimento d'amore che però viene vissuto in maniera opposta: leale e profondo il primo, lussurioso e devastante il secondo.

Punti in comune
Queste due donne hanno però in comune il destino di tutte le donne del mondo antico: mentre i loro uomini sono protagonisti di vicende avventurose, esse restano confinate alla scena domestica, all'attesa, alla paziente accettazione di ciò che gli dei capricciosi decidono per i loro uomini.
Ulisse ed Enea non hanno altra scelta che avventurarsi nelle missioni gloriose e nelle battaglie che li portano lontani dalle loro donne; le donne, dal canto loro,  non hanno altra scelta che restare a soffrire per la loro assenza, per i loro tradimenti, per la solitudine cui sono inevitabilmente condannate.
Questo atteggiamento remissivo e paziente è sicuramente poco compatibile con il mondo moderno, con i valori che oggi regolano i rapporti tra uomo e donna che sono ormai paritari in quasi tutti i paesi del mondo.
 

mercoledì 27 marzo 2013

ENEIDE TRAMA BREVE


Poema epico scritto da Virgilio nel I secolo a.c.
E' diviso in 12 libri e rimase incompiuto per la sopraggiunta morte dell'autore.

Trama
Enea fugge da Troia in fiamme portando con sé il padre Anchise e il figlio Ascanio, mentre la moglie, Creusa muore durante la fuga.
Disperato, Enea si imbarca insieme ad altri troiani in cerca di una nuova terra. Il loro viaggio dura per 7 anni soprattutto perché Giunone (nemica di Enea) provoca terribili tempeste. 
Finalmente i profughi approdano a Cartagine (nel nord dell'Africa) dove Enea conosce Didone che si innamora perdutamente di lui. I troiani si trovano bene, il regno è molto ospitale e vorrebbero fermarsi, ma Enea insiste per partire perché sa che è in Italia che dovranno fondare un nuovo regno.
Dopo la partenza di Enea, Didone, disperata, si suicida con la spada dell'amato, maledicendolo per sempre e facendo giurare vendetta al suo popolo perché distrugga i suoi futuri discendenti (cioè i romani).
La morte di Didone - Peter P.Rubens 
Come molti altri eroi greci anche Enea, durante il suo avventuroso viaggio, deve discendere agli Inferi, dove incontra il padre Anchise, già morto, che prevede per lui la fondazione di un potente Impero (Roma).
Finalmente Enea arriva nel Lazio, dove governa il re Latino. Questi ha una figlia di nome Lavinia che deve sposarsi con Turno, capo di una banda di rivoltosi chiamati Rutuli. Tutto ciò era stato combinato nonostante un oracolo avesse profetizzato a Latino che un uomo venuto dal mare (Enea) avrebbe sposato sua figlia e avrebbe creato un impero.
Turno ed Enea si dichiarano guerra per la bella principessa (che preferisce Enea) e iniziano a combattere. Enea è aiutato da Venere (dea dell''Amore), Turno da Giunone (nemica di Enea).
Giove evita di schierarsi, e la guerra si prolunga per un certo tempo.
Alla fine, Enea uccide Turno in battaglia e ottiene la mano di Lavinia.
Insieme fondano il regno che un giorno diventerà Roma.