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giovedì 2 maggio 2013

ANALISI LA BEVITRICE DI ASSENZIO DI PICASSO

Siamo nella Parigi di fine '800, in uno dei tanti cafè che animavano le notti della Ville Lumiere di quegli anni.
Sullo sfondo di un muro rossastro e non certo pulito, una donna siede solitaria al tavolino di un caffè con davanti un bicchiere di assenzio e un sifone di seltz. Ha braccia mostruosamente lunghe che stringe attorno alla rotondità del corpo, comprimendola, in un atto di estrema solitudine ed emarginazione.
Inizialmente usato come farmaco per ridurre la febbre ai soldati impegnati in battaglia, l'assenzio divenne tanto popolare fra i parigini che molti caffè e cabaret istituirono un momento specifico per berlo, la cosiddetta "heure verte"- l'ora verde. Divenne poi segno distintivo del movimento bohemien e fu il probabile ispiratore di alcune fra le più grandi opere della letteratura e delle arti. Personaggi come Baudelaire, Verlaine, Picasso, Dostoevskij, Rimbaud, Van Gogh, Toulouse-Lautrec, Gauguin, Zola, Oscar Wilde, cedettero al suo colore, al suo profumo, al suo sapore, ma soprattutto ai suoi effetti allucinogeni.

Picasso realizzò questo quadro nell'autunno del 1901, durante il suo secondo viaggio a Parigi, quando aveva solo 22 anni. Il tema della solitudine, il senso di isolamento e di vuoto non erano nuovi nell'arte  francese del 19 ° secolo: possiamo ritrovarli in molte opere di Degas e di Toulouse-Lautrec, ma con Picasso si raggiunge un nuovo livello di drammaticità pittorica.
La donna sembra non vedere nemmeno ciò che ha davanti, sembra non accorgersi di essere in un luogo pubblico, pieno di gente allegra e vitale.
La drammaticità della scena è resa da una composizione "a blocchi": un primo blocco composto dalla figura femminile, un secondo blocco dal bicchiere e dal sifone.
Il senso dello spazio non è dato dalla prospettiva pittorica, ma viene piuttosto "percepito" attraverso l'intersezione delle forme. La composizione è chiara, attentamente bilanciata e la leggera differenza fra i colori rende il dipinto quasi monocromatico, aumentando così il contenuto emotivo della raffigurazione. Le mani della donna sono simili ad artigli che afferrano il corpo e le spalle, mentre il viso è spigoloso e le lunghe dita, magre e ossute, sembrano sorreggerlo nella sua immobile imperfezione.
Tutto ciò rafforza il senso di tensione interiore che il quadro comunica, come se la donna fosse completamente tagliata fuori dal mondo che ha intorno.
Il quadro è un olio su tela di 73x54 cm ed è conservato al museo dell'Ermitage di San Pietroburgo.



mercoledì 27 marzo 2013

RIASSUNTO PICASSO

Pablo Picasso Nasce a Malaga, in Spagna, nel 1881.
A 15 anni si trasferisce con la famiglia a Barcellona dove resta fino all'età di 24 anni. 
Dopo di che va a vivere in Francia, dove rimane fino alla morte avvenuta a Mougins nel 1973.
Età giovanile
Grande influenza sul giovane Pablo ebbe la professione del padre, professore di disegno alla scuola di belle arti, che gli insegnò le nozioni tecniche fondamentali. Avendo raggiunto il massimo grado di perfezione nella tecnica appresa dal padre, acquistò una grande fiducia in se stesso, al punto tale da realizzare, non ancora quattordicenne, una mostra dei suoi lavori a La Coruña.
Parigi
Alla fine dell'estate del 1900, non sopportando più l'ambiente che lo circonda, decide di trasferirsi a Parigi dove frequenta assiduamente i quartieri di Montmartre  e Montparnasse e dove conosce molti artisti allora attivi a Parigi.

Dal 1901 al 1904 Periodo Blu
Dipinti cupi, freddi, sui toni del blu e del turchese. I soggetti rappresentati in questo periodo appartengono alle categorie degli emarginati, dei poveri, creature sole e senza speranza.
Poveri in riva al mare - 1903
Dal 1904 al 1907 Periodo Rosa
Nel 1904, a Parigi, conosce una ragazza della sua stessa età, Fernande Olivier, con la quale inizia una lunga relazione affettiva durata fino al 1912. È lei che appare ritratta in molti dei quadri del "periodo rosa”. E' un periodo “più allegro” rispetto al precedente. I soggetti preferiti sono arlecchini, saltimbanchi, personaggi legati al mondo del circo.
Famiglia di acrobati con scimmia - 1905

Dal 1907 al 1909 Periodo Africano
In questo periodo sentì moltissimo l'influenza dell'arte africana, soprattutto della scultura e delle maschere tribali. Les Demoiselles d'Avignon, che rappresenta 5 prostitute spagnole, è il quadro più significativo di questo periodo.

Les Demoiselles d'Avignon - 1907
1910-1912 Cubismo analitico
Violino e Brocca - Georges Braque
In questo periodo il paesaggio ha un ruolo marginale nell'opera di Picasso. Dipinge soprattutto nature morte, a cui si aggiungono volti e figure umane. Le figure e gli oggetti vengono come “frantumati” in una miriade di punti di vista. L'uso del colore è quasi abolito in favore di una pressoché totale monocromia. I quadri di questo periodo si distinguono a fatica da quelli di Braque che con Picasso condivise la paternità del movimento cubista.

Suonatore di Fisarmonica - Pablo Picasso
1912-1914 Cubismo sintetico
Dopo il periodo analitico inizia quello “sintetico”: la sintesi viene realizzata con l'introduzione nei quadri di lettere stampate, listelli di legno e altri oggetti in trompe l'œil, attraverso collage e papiers collés, che vogliono rappresentare dei veri e propri pezzi di realtà integrati nel quadro.

Natura morta con sedia - Picasso - 1912

Dopo la fine della prima guerra mondiale, Picasso sentì l'esigenza di ritornare all'ordine e al classicismo, producendo opere che rimandano al Rinascimento italiano. 
Negli anni '30, poi, si rivolse soprattutto al surrealismo per trovare ispirazione.
E' questo il periodo dell'opera maggiormente identificativa del suo genio artistico: Guernica
Dedicata alla condanna di tutte le atrocità belliche può essere ammirata al museo Reina Sofia di Madrid.

Guernica
Uomo con pipa - 1968
Gli ultimi lavori di Pablo Picasso miscelano tutti gli stili conosciuti e sperimentati durante la sua vita. Lavorò incessantemente, producendo moltissimi quadri - soprattutto acqueforti - fino al giorno della sua morte, avvenuta a Mougins l'8 Aprile del 1973.